martedì 8 marzo 2016

Puzza di bruciato, anzi di zolfo


Testo di Mason Massy

Ho passato gli ultimi giorni a verificare una notizia. Un po’ come faccio sempre, per “dovere”. Un po’ perché non ci volevo credere e speravo fosse una montatura o una bufala. La notizia riguarda David Crowley, un ragazzo di 29 anni, ex militare, nell’esercito da Giugno 2004 sino ad Agosto 2009, di stanza in Iraq, Afghanistan, Germania e Texas. Al termine dei 5 anni di servizio ne ha avuta abbastanza e ha mollato per dedicarsi al filmmaking. Crowley ha scritto e diretto un film in lavorazione “Gray State”, il cui trailer mostra gli agenti FEMA spiare e uccidere centinaia di americani. Il sottotitolo del film è “La Seconda Rivoluzione Americana potrebbe non essere ricordata.” L’intento del film è molto chiaro: parla apertamente di un Nuovo Ordine Mondiale, una visione del futuro Orwelliana, dove uno stato di Polizia trasforma i cittadini in pedine, in schiavi da controllare, senza diritti. Un breakdown sociale disastroso e l’instaurazione della legge marziale.



Non è un caso che il film veda protagonista la FEMA poiché è l’organizzazione governativa di crisi che dovrebbe entrare in azione durante scenari domestici eccezionali come disastri naturali e simili. La FEMA è stata oggetto di critiche sin dalla nascita perché dispone di fondi ingenti ma non ha mai fatto la differenza nei casi di emergenza come uragani e terremoti, anzi, l’organizzazione è stata usata più che altro in operazioni politiche di repressione di dissidenti. Fa riflettere che proprio tale organizzazione, con una firma del presidente, può sospendere il Bill of Rights e instaurare la legge marziale, senza contare la diffusione di notizie che vedono l’organizzazione dietro la costruzione di campi di concentramento “vuoti” in tutti gli Stati Uniti.


Il film, già in lavorazione, si è assicurato un budget di
30 milioni di dollari da una Major del cinema per la sua realizzazione. Ora però tutto è fermo e la sua uscita è in forse. Perché? Perché David Crowley, assieme a sua moglie Komel e la figlia di 5 anni, sono stati trovati morti nella loro casa ad Apple Valley, Minnesota. Ancora non si conosce la data certa della loro morte. Si presume che il fatto sia accaduto intorno a Natale perché è da allora che vicini e parenti non hanno più avuto contatti, finché un vicino, insospettito da una luce sempre accesa sia di giorno che di note, si è avvicinato, ha trovato dei regali ancora da scartare davanti la loro porta di casa e infine, spiando da una finestra ha visto i 3 corpi con a fianco una pistola.
 
Tutto quello che le notizie riportano sulle cause della morte sono colpi di arma da fuoco e un laconico “an apparent murder suicide, police say.” Ovvero la polizia DICE che PARE sia un caso di omicidio-suicidio. L’apparenza, e non la certezza, dell’omicidio suicidio è un tratto distintivo di tutte le notizie che riportano il fatto, tanto quanto che questa informazione derivi da semplici dichiarazioni della polizia e non da elementi probanti di altro genere.

Le testimonianze di parenti e amici però parlano di una famiglia felice, di un Crowley ispirato e motivato nella vita e nei suoi progetti.“You could not imagine a more committed couple than David and Komel Crowley”
“Non potevi immaginare una coppia più affiatata di quella di David e Komel”
“It’s always great to have young, gorgeous people come to our house and look as happy as they are,” “E’ sempre meraviglioso avere persone giovani e splendide che ti vengono a trovare e che sembrano tanto felici quanto davvero lo sono”
“They were gorgeous, and they had this happy and bubbly and talkative child.”
“Erano splendidi, e avevano questo bambino felice, spumeggiante e loquace.”
La fotografia che ne deriva è quella di un ragazzo estremamente ispirato, lucido e impegnato nel suo progetto.


Certo, commenti come questi di parenti e amici sono un tratto comune in storie simili o anche peggiori. Questo però non basta, almeno per me, ad archiviare il fatto e non pensare a qualcosa di diverso rispetto ad un omicidio-suicidio di una coppia felice in cui, il marito, ex militare, si stava impegnando in progetto enorme di denuncia contro il governo e l’establishment. Forse siamo di nuovo di fronte ad un sanguinoso bavaglio che si stringe attorno alla bocca di chi dice cose troppe scomode.

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