sabato 6 luglio 2019

L'ebreo, gran maestro di mistificazioni


Testo suggerito da Mauro Bassi

“Anti-semitismo” è una parola di cui si abusa molto nei media informativi, educazionali e ricreativi di oggi, sotto controllo giudaico. Il fatto che oltre il 90% dei semiti (v. gli arabi) non sono ebrei, e che oltre il 90% degli ebrei non sono semiti non impedisce ai padroni ebrei dei mass-media di etichettare come “anti-semita” chiunque sia a loro inviso. L’amara ironia è che le molteplici depredazioni e atrocità ebraiche contro gli arabi mostrano che gli ebrei sono i maggiori anti-semiti del mondo.

L’accusa ad altri di “anti-semitismo”, proveniente dalle fonti ebraiche, ha un suono familiare. Se torniamo indietro nelle epoche storiche vediamo l’audace, rapace e astuto ebreo accusare tutti gli altri nella maniera più stridula di volere e fare atti di particolare ripugnanza in cui l’ebreo stesso era insigne. Lungo la storia dell’umanità, l’ebreo ha usato il suo potere monetario per spossessare e perseguitare tutte le altre etnie; eppure lo vediamo continuamente pretendere di essere lui ad essere “spossessato” e “perseguitato”.

Se queste piagnucolanti accuse non fossero così vantaggiose per disarmare i potenziali nemici dell’ebreo, coloro che egli stesso sfrutta, si potrebbe anche dire che il comportamento ebraico è a rigor di termini psicotico, piuttosto che parassitario e predatorio. Appare allora chiaro che gli ebrei accusano quelli di noi - noi “Gentili” o “bestiame” - che descrivono le loro attività in termini non disgustosamente adulatorii, di essere “odiatori” e “intolleranti”. Tali asserzioni, come anche quelle di “persecuzione” e “espropriazione”, più che del “Gentile” accusato, ci rivelano il carattere dell’accusatore ebraico. Leggendo ciò che è stato detto riguardo ai giudei, potete trovare una vigorosa e succinta sommatoria delle vostre proprie tristi esperienze, se avete avuto a che fare con i figli di Satana. 

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