venerdì 11 agosto 2017

Chi ha paura dei medici naturopati?



Negli Stati Uniti è in atto una strage di medici naturopati. Solo nel 2015 ne sono stati uccisi quindici in diversi stati. Le modalità cambiano da caso a caso, per cui gli inquirenti non possono addebitare tutte quelle morti ad una sola mano. Sarebbe comunque singolare che qualcuno, per ignote ragioni, potesse aver deciso di prendersela con medici che avevano la sola colpa di curare i loro pazienti nel modo più naturale possibile evitando, ovunque le circostanze lo avessero consentito, di insistere troppo col somministrare prodotti chimici particolarmente pesanti per l’organismo umano. Il fatto poi che questi medici stessero testando un nuovo metodo naturale contro il cancro e l’autismo, non può che suscitare una certa perplessità.


La mattanza dei medici è iniziata nel giugno scorso. Il primo a rimetterci la vita è stato il dottor Jeffrey Bradstreet, un noto naturopata della Florida. Bradstreet non era un medico qualunque. Dirigeva The International Child Development Resource Center (Il Centro internazionale per le risorse dello sviluppo infantile) a  Melbourne, in Florida, e praticava omeopatia in Georgia e Arizona. Tra le altre cose, era professore di Sviluppo infantile e Neuroscienze al Southwest College of Naturopathic Medicine a Tempe, in Arizona. Nel mese di giugno Bradstreet esercitava in Georgia e un bel giorno sparì e di lui non si seppe più nulla. Lo cercarono dappertutto, ma non lo trovarono. La polizia e la famiglia cominciavano a disperare, quando improvvisamente il 19 giugno del 2015 trovarono un corpo galleggiare nel Broad River della Ruherford County, in South Carolina. Era il suo. Un colpo di pistola sparato al petto gli aveva spaccato il cuore. Nonostante le proteste dei familiari, la polizia chiuse il caso come suicidio. La ragione: tre giorni prima della sua sparizione, le autorità governative erano andate a trovare Bradstreet nel suo studio imponendogli di interrompere le sue ricerche e impedendogli di curare ulteriormente i suoi pazienti con metodi naturali. Tali sistemi, sembra gli abbiano fatto capire, danneggiano gli interessi delle grandi compagnie farmaceutiche americane.

Lo sceriffo locale, dunque, non volle sentire ragioni e non prese in benché minima considerazione il fatto che il corpo del medico si trovasse in un altro stato, ben distante da casa, e Bradstreet non avesse avuto alcuna seria ragione per togliersi la vita. Era infatti evidente che, con molta probabilità, Bradstreet fosse stato ucciso e poi il suo corpo scaricato in un fiume. La tesi del suicidio, molto adottata negli Stati Uniti quando si vogliono evitare grane e complicazioni, è sempre la preferita dalla polizia locale. 

Qualcosa, però, non sfuggì agli osservatori scientifici. Infatti, in quel periodo, il dottor Bradstreet insisteva sul fatto che i bambini autistici avevano troppo piombo nelle vene. Egli stesso era padre di un bambino autistico e addebitava quella tragedia ad un vaccino che era stato somministrato al figlio quando aveva appena 15 mesi. Per lui non c’erano dubbi: esisteva una connessione tra il vaccino e l’autismo. E lo diceva pubblicamente ogni volta che poteva, lanciando pesanti accuse alle multinazionali che stavano dietro la vendita dei vaccini. Fino al giorno della sua scomparsa. Quello che lo sceriffo della Ruherford County non sospettava davvero è che quello strano caso di “suicidio” sarebbe stato il primo di una lunga serie.

Due giorni dopo, infatti, a Boca Raton, in Florida, un improvviso infarto si portò via il dottor  Bruce Eric Hedendal, medico chiropratico e nutrizionista, del quale si conosceva la passione sportiva e l’amore per il podismo. Padre di sei figli e nonno, Hedendal aveva 67 anni ed era noto per le sue terapie a base di ormoni naturali. Anche lui, del resto, non gradiva il massiccio uso della chimica in medicina.

Quello stesso giorno, nella città poco lontana di Jacksonville, sempre in Florida, un altro strano coccolone poneva fine alla vita del dottor Baron Holt, 34 anni, un altro medico noto per le il suo approccio olistico. Holt viveva e lavorava nel Tennessee, ma si trovava in Florida per alcune cure alla sua spina dorsale. Di fede cristiana, molto attivo nel sociale (diceva che il denaro non deve impedire che la gente possa curarsi liberamente), Holt esercitava la chiropratica con molto successo e nel 2012 aveva lavorato anche con la squadra olimpica statunitense a Londra. Essendo così giovane, nessuno si aspettava una morte improvvisa. La madre Janis Dixon sperava nell’esito dell’autopsia, ma in definitiva non fu possibile accertare con precisione quale fosse la causa che aveva bloccato il cuore in quel modo.   

La quarta vittima della serie è stata la dottoressa Theresa Sievers, 46 anni. Il 29 di giugno la dottoressa Sievers è stata trovata uccisa a martellate nella sua casa di Bonita Springs, in Florida. Molto nota per l’indirizzo naturopata delle sue terapie, la Sievers aveva una copertura assicurativa di 4,4 milioni di dollari, in caso di morte accidentale. Agli inquirenti non ci è voluto molto per associare il notevole importo dell’assicurazione con colui che ne avrebbe usufruito, cioè il marito Mark Sievers. Inoltre, le indagini hanno portato all’arresto di due uomini del Missouri, Jimmy Rodgers e Curtis Waine Wright Jr., i quali avrebbero ucciso la donna dietro compenso del marito (10 mila dollari). Tra l’altro, Waine Wright è risultato essere un amico di vecchia data del marito, cresciuto anche lui in Missouri. Il processo è ancora in corso.

Il 3 luglio ci spostiamo in Montana, nella parte settentrionale degli Stati Uniti, dove scompare misteriosamente il dottor Patrick Fitzpatrick, 74 anni. L’ultima volta in cui fu visto, era il 2 luglio a Bozeman. La sua automobile, con roulotte al seguito, è stata trovata vuota nei pressi di Willow Creek nelle Three Forks, in Montana. Secondo il tenente Arlyn Greydanus dell’ufficio dello sceriffo di Gallantin County, nel veicolo abbandonato c’erano anche medicine che il dottor Fitzpatrick prendeva regolarmente per il cuore. E’ quindi escluso che egli possa essersi allontanato senza portarsele dietro. L’unica ipotesi plausibile è che il medico sia stato rapito e portato altrove. Di lui però si sono perse le tracce, per cui è da considerarsi a tutti gli effetti disperso. Anche il dottor Fitzpatrick era molto conosciuto per essere un naturopata.

Passa qualche giorno, e la sorte si accanisce contro un altro medico noto per l’indirizzo naturale delle sue terapie. Questa volta ci trasferiamo in Georgia, dove il 10 luglio la dottoressa Lisa Marie Riley, 34 anni, medico osteopata, è stata trovata uccisa con un colpo di pistola alla testa nella sua casa di Americus. A occuparsi del delitto è l’ufficio dello Sceriffo della Lee County. In un primo tempo le indagini hanno puntato contro il marito della Riley, Yathomas Lee Riley, 32 anni, un pugile conosciuto con il soprannome di “Terrible Thomas the Punisher”  (Tomas il terribile, il punitore). Tre anni prima era stato assolto dall’accusa di aver tentato di uccidere a colpi di pistola la sua fidanzata del momento. La motivazione: proscioglimento per insufficienza di prove. Questa volta, però, è stato incriminato per l’uccisione della moglie, anche se sussistevano motivi per far pensare ad un suicidio. Il caso è dunque controverso.

Il 19 luglio muore un altro medico, anche questo in Florida. Si tratta del dottor Ronald Oliver Schwartz, 65 anni, residente nella Jupiter Farms di Palm Beach, sulla costa orientale della Florida. Teri Barbera, portavoce della polizia locale, afferma che Schwartz è morto per un colpo di pistola al petto e non ci sono sospetti per il delitto.

Il 21 luglio è un giorno particolarmente sfortunato per i medici naturopati. La prima morte strana è quella del dottor Nicholas Gonzales, 68 anni, con studio a Flushing, nello stato di New York. Pare che il dottor Gonzales fosse considerato il più famoso esperto di cure alternative per il cancro al mondo. Sua opinione era che gli enzimi pancreatici che il corpo genera per difendersi dal cancro, possono essere usati per curare il cancro. Le sue teorie erano rigettate dalla comunità scientifica e il New York State Medical Board lo aveva censurato e posto per due anni in “libertà vigilata”. Anche nel caso del dottor Gonzales, non sono state accertate con precisione le ragioni dell’infarto.

La stessa diagnosi venne fatta per il dottor Hakeem M. Abdul-Karim, 41 anni, colpito da un infarto letale mentre faceva jogging a Winterville, in North Carolina. Lo hanno trovato morto, alle 10 del mattino, riverso lungo la Vernon White Road. Abdul-Karim era un dentista naturopata ed era molto ben voluto in città. Anche in questo caso, vista l’età, nessuno si sarebbe mai aspettato una morte simile. Ma accadde.

Passa un altro giorno e la mattanza fa un’altra vittima. Siamo al 22 luglio e questa volta si tratta del dottor Jeffrey Whiteside, 63 anni, pneumologo e naturopata, per oltre trent’anni stimato specialista di Sturgeon Bay, nel Wisconsin. Whiteside è stato ucciso con un colpo di pistola calibro 22. L’arma è stata trovata vicino al corpo. Pare che il medico avesse litigato con la moglie Kathi e se ne fosse andato di casa. Il suo corpo è stato trovato circa tre settimane dopo, appunto il 22 luglio, nella proprietà disabitata di Town of Liberty Grove, dallo sceriffo della Door County. Alla fine, la morte di Whiteside venne dichiarata ufficialmente un suicidio.

E arriviamo così ad agosto, quando mercoledì 12 la dottoressa osteopata Mary Rene Bovier, 65 anni, viene trovata uccisa a coltellate nella sua casa di Sharon, in Pennsylvania. Inizialmente, gli inquirenti pensano di avere un sospetto, ma poi si accorgono di essere su una falsa pista. Anche alla polizia non sfugge che la Bovier era nota per aver abbracciato un metodo olistico diverso da quello proposto dalle droghe farmaceutiche e dalla chirurgia. Inoltre, la dottoressa Bovier era coinvolta in ricerche che avrebbero potuto colpire al cuore le grandi industrie farmaceutiche. Comunque sia, anche quello della Bovier resta un omicidio irrisolto.

Saltiamo al 16 settembre quando il dottor Mitchell L. Gaynor, 59 anni, oncologo e autore di libri sui trattamenti clinici alternativi, viene trovato morto nei pressi della sua residenza di campagna a Hillsdale, New York. Secondo l’agente Kevin Skype, esperto investigatore dell’ufficio dello sceriffo della Columbia County, è stato un suicidio. E non fornisce altri dettagli. Gaynor diceva di avere scoperto che “noi siamo davvero ciò che mangiamo” e proponeva quindi metodi alternativi per curare in modo più naturale gli esseri umani. Nessuno ha mai scoperto perché avrebbe dovuto togliersi la vita in un periodo in cui era al culmine del suo prestigio professionale.

L’11 di ottobre un altro medico naturopata viene trovato ormai cadavere. Si tratta della dottoressa Marie Paas, 52 anni, di Sylacauga, Alabama, la cui morte, tanto per cambiare, viene sbrigativamente liquidata come suicidio. Di lei si conosce ben poco. Sappiamo che era una specialista in cinesiologia, pediatria e disintossicazione. Anche lei era convinta che siamo ciò che mangiamo, per cui auspicava una dieta diversa da quella classica americana (carne in varie forme, dalla colazione alla cena). Era, insomma, una specialista scomoda per chi voleva (e vuole) lasciare tutto così com’è. Tra l’altro, non si sa neppure come sia morta.

Veniamo così all’ultimo decesso poco chiaro del 2015. Parliamo del dottor Jerome E. Block, 77 anni, il quale avrebbe deciso di farla finita buttandosi nel vuoto dal suo alloggio del Central Park West Apartments a Tulsa, Oklahoma. L’unica cosa certa, però, è che è volato giù da una finestra. Block fondò nel 2007 la clinica Integrations Health Center ed era padre di otto figli. Un post pubblicato dalla clinica dice che il dottor Block “ha lasciato questo mondo troppo presto” e il lunedì successivo gli uffici sono rimasti chiusi in sua memoria.

Come si può notare, ognuno di questi medici ha avuto una storia diversa, per cui riesce difficile sostenere che siano stati tutti uccisi da qualcuno che voleva eliminarli. Tuttavia, alcuni particolari creano davvero grosse perplessità. Per esempio, è certo che molti fra questi medici si stavano occupando di un nuovo trattamento contro il cancro e l’autismo. Stiamo parlando del GcMAF, un acronimo che sta per Globulin component Macrophage Activating Factor (Fattore di attivazione dei macrofagi derivato dalla proteina Gc - Gc è una nomenclatura obsoleta per la DBP, ovvero la “vitamin D binding protein”). Secondo Foster Gamble, erede del fondatore della nota multinazionale Procter & Gamble ma anche fondatore egli stesso del Thrive Movement, un’organizzazione popolare internazionale che si occupa prevalentemente di teorie del complotto ed argomenti scientifici, il GcMAF è una proteina umana che il corpo produce naturalmente, ma molte persone ne hanno poca o nulla.

Premesso che l’efficacia del GcMAF è ancora controversa e non viene accettata dalla comunità scientifica internazionale, c’è da dire che alcune ricerche eseguite nel 1990 a Philadelphia dal professor Yamamoto sembrerebbero dimostrare la sua capacità di eliminare il cancro e altre malattie. In pratica, in tutto il mondo si stanno studiando gli effetti del GcMAF in diverse malattie e quei medici americani morti nel 2015 erano in prima linea per accertarne le possibilità. Facciamo un esempio pratico, descrivendo a grandi linee il principio guida di questa sostanza. Prima di tutto, bisogna tenere presente che le cellule maligne e i virus secernono un enzima che viene chiamato Nagalase. Quest’ultimo attacca la proteina Gc rimuovendo lo zucchero necessario per produrre appunto i GcMAF. Leggete adesso che cosa scrisse nell’ottobre del 2011 il dottor Jeff Bradstreet, il primo dei medici naturopati uccisi nella mattanza del 2015: “Fino ad ora abbiamo visitato circa 400 bambini con autismo in termini di marcatore virus Nagalase. Dal mio punto di vista, questo è nel mio settore uno degli sviluppi più importanti nel trattamento clinico dei bambini, che ho vissuto negli ultimi quindici anni. In breve, in circa l’80% dei bambini con autismo che sono stati studiati, si è riscontrato un rilevante aumento del livello di Nagalase”.

Non c’è dunque dubbio che Bradstreet e i suoi colleghi stessero studiando l’effetto GcMAF e qualcuno potrebbe essere stato molto preoccupato dei loro eventuali progressi. Anche perché se il metodo GcMAF risultasse vincente, malattie come AIDS, Alzheimer, autismo, cancro, colite, morbo di Crohn, fibromialgia, HIV, reni CKD, cirrosi epatica, Parkinson, psoriasi, infiammazioni e infezioni virali e batteriche potrebbero sparire dal nostro mondo.

Secondo Foster Gamble, se la maggior parte della popolazione non conosce i benefici del GcMAF è solo perché i media, controllati dai poteri forti che ne censurano la divulgazione, ignorano completamente l’argomento. Un chiaro esempio di questo modo di fare è il caso di Erin Elizabeth, una delle più note blogger che si occupa da sempre di problemi della salute. Ebbene la Elizabeth si è più volte messa in contatto con TIME magazine affinché si occupasse della morte dei medici naturopati, ma non ha neanche ricevuto risposta.

“Uno degli eventi potenzialmente orribili – spiega Gamble – è stato l’Aquatrust, cioè l’avvelenamento da amfetamine di 29 praticanti di medicina alternativa durante una conferenza sulla salute che si è tenuta a settembre vicino Amburgo, in Germania. Quindici ambulanze hanno trasportato gli avvelenati in ospedale. E nove sono morti. Io non ho le prove definitive che tutti i dottori che sono morti in modo sospetto siano stati assassinati in un complotto organizzato. Ma non ho dubbi, dopo decenni di ricerche, che esistono coloro che vogliono proteggere i loro profitti a qualunque costo”.

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