Fonte: Rino Di Stefano
Negli Stati Uniti è in atto una strage di medici naturopati. Solo
nel 2015 ne sono stati uccisi quindici in diversi stati. Le modalità
cambiano da caso a caso, per cui gli inquirenti non possono
addebitare tutte quelle morti ad una sola mano. Sarebbe comunque
singolare che qualcuno, per ignote ragioni, potesse aver deciso
di prendersela con medici che avevano la sola colpa di curare i loro
pazienti nel modo più naturale possibile evitando, ovunque le
circostanze lo avessero consentito, di insistere troppo col
somministrare prodotti chimici particolarmente pesanti per
l’organismo umano. Il fatto poi che questi medici stessero testando
un nuovo metodo naturale contro il cancro e l’autismo, non può che
suscitare una certa perplessità.
La mattanza dei medici è
iniziata nel giugno scorso. Il primo a rimetterci la vita è stato il
dottor Jeffrey Bradstreet, un noto naturopata della Florida.
Bradstreet non era un medico qualunque. Dirigeva The International
Child Development Resource Center (Il Centro internazionale per le
risorse dello sviluppo infantile) a Melbourne, in Florida,
e praticava omeopatia in Georgia e Arizona. Tra le altre cose, era
professore di Sviluppo infantile e Neuroscienze al Southwest College
of Naturopathic Medicine a Tempe, in Arizona. Nel mese di giugno
Bradstreet esercitava in Georgia e un bel giorno sparì e di lui non
si seppe più nulla. Lo cercarono dappertutto, ma non lo trovarono.
La polizia e la famiglia cominciavano a disperare, quando
improvvisamente il 19 giugno del 2015 trovarono un corpo galleggiare
nel Broad River della Ruherford County, in South Carolina. Era il
suo. Un colpo di pistola sparato al petto gli aveva spaccato il
cuore. Nonostante le proteste dei familiari, la polizia chiuse il
caso come suicidio. La ragione: tre giorni prima della sua
sparizione, le autorità governative erano andate a trovare
Bradstreet nel suo studio imponendogli di interrompere le sue
ricerche e impedendogli di curare ulteriormente i suoi pazienti con
metodi naturali. Tali sistemi, sembra gli abbiano fatto capire,
danneggiano gli interessi delle grandi compagnie farmaceutiche
americane.
Lo sceriffo locale, dunque, non volle sentire ragioni
e non prese in benché minima considerazione il fatto che il
corpo del medico si trovasse in un altro stato, ben distante da casa,
e Bradstreet non avesse avuto alcuna seria ragione per togliersi la
vita. Era infatti evidente che, con molta probabilità, Bradstreet
fosse stato ucciso e poi il suo corpo scaricato in un fiume. La tesi
del suicidio, molto adottata negli Stati Uniti quando si vogliono
evitare grane e complicazioni, è sempre la preferita dalla polizia
locale.
Qualcosa, però, non sfuggì agli osservatori
scientifici. Infatti, in quel periodo, il dottor Bradstreet insisteva
sul fatto che i bambini autistici avevano troppo piombo nelle vene.
Egli stesso era padre di un bambino autistico e addebitava quella
tragedia ad un vaccino che era stato somministrato al figlio quando
aveva appena 15 mesi. Per lui non c’erano dubbi: esisteva una
connessione tra il vaccino e l’autismo. E lo diceva pubblicamente
ogni volta che poteva, lanciando pesanti accuse alle multinazionali
che stavano dietro la vendita dei vaccini. Fino al giorno della sua
scomparsa. Quello che lo sceriffo della Ruherford County non
sospettava davvero è che quello strano caso di “suicidio”
sarebbe stato il primo di una lunga serie.
Due giorni dopo,
infatti, a Boca Raton, in Florida, un improvviso infarto si portò
via il dottor Bruce Eric Hedendal, medico chiropratico e
nutrizionista, del quale si conosceva la passione sportiva e l’amore
per il podismo. Padre di sei figli e nonno, Hedendal aveva 67 anni ed
era noto per le sue terapie a base di ormoni naturali. Anche lui, del
resto, non gradiva il massiccio uso della chimica in medicina.
Quello
stesso giorno, nella città poco lontana di Jacksonville, sempre in
Florida, un altro strano coccolone poneva fine alla vita del dottor
Baron Holt, 34 anni, un altro medico noto per le il suo approccio
olistico. Holt viveva e lavorava nel Tennessee, ma si trovava in
Florida per alcune cure alla sua spina dorsale. Di fede cristiana,
molto attivo nel sociale (diceva che il denaro non deve impedire che
la gente possa curarsi liberamente), Holt esercitava la chiropratica
con molto successo e nel 2012 aveva lavorato anche con la squadra
olimpica statunitense a Londra. Essendo così giovane, nessuno si
aspettava una morte improvvisa. La madre Janis Dixon sperava
nell’esito dell’autopsia, ma in definitiva non fu possibile
accertare con precisione quale fosse la causa che aveva bloccato il
cuore in quel modo.
La quarta vittima della serie è
stata la dottoressa Theresa Sievers, 46 anni. Il 29 di giugno la
dottoressa Sievers è stata trovata uccisa a martellate nella sua
casa di Bonita Springs, in Florida. Molto nota per l’indirizzo
naturopata delle sue terapie, la Sievers aveva una copertura
assicurativa di 4,4 milioni di dollari, in caso di morte accidentale.
Agli inquirenti non ci è voluto molto per associare il notevole
importo dell’assicurazione con colui che ne avrebbe usufruito, cioè
il marito Mark Sievers. Inoltre, le indagini hanno portato
all’arresto di due uomini del Missouri, Jimmy Rodgers e Curtis
Waine Wright Jr., i quali avrebbero ucciso la donna dietro compenso
del marito (10 mila dollari). Tra l’altro, Waine Wright è
risultato essere un amico di vecchia data del marito, cresciuto anche
lui in Missouri. Il processo è ancora in corso.
Il 3 luglio ci
spostiamo in Montana, nella parte settentrionale degli Stati Uniti,
dove scompare misteriosamente il dottor Patrick Fitzpatrick, 74
anni. L’ultima volta in cui fu visto, era il 2 luglio a Bozeman. La
sua automobile, con roulotte al seguito, è stata trovata vuota nei
pressi di Willow Creek nelle Three Forks, in Montana. Secondo il
tenente Arlyn Greydanus dell’ufficio dello sceriffo di Gallantin
County, nel veicolo abbandonato c’erano anche medicine che il
dottor Fitzpatrick prendeva regolarmente per il cuore. E’ quindi
escluso che egli possa essersi allontanato senza portarsele dietro.
L’unica ipotesi plausibile è che il medico sia stato rapito e
portato altrove. Di lui però si sono perse le tracce, per cui è da
considerarsi a tutti gli effetti disperso. Anche il dottor
Fitzpatrick era molto conosciuto per essere un naturopata.
Passa
qualche giorno, e la sorte si accanisce contro un altro medico noto
per l’indirizzo naturale delle sue terapie. Questa volta ci
trasferiamo in Georgia, dove il 10 luglio la dottoressa Lisa Marie
Riley, 34 anni, medico osteopata, è stata trovata uccisa con un
colpo di pistola alla testa nella sua casa di Americus. A occuparsi
del delitto è l’ufficio dello Sceriffo della Lee County. In un
primo tempo le indagini hanno puntato contro il marito della Riley,
Yathomas Lee Riley, 32 anni, un pugile conosciuto con il
soprannome di “Terrible Thomas the Punisher” (Tomas il
terribile, il punitore). Tre anni prima era stato assolto dall’accusa
di aver tentato di uccidere a colpi di pistola la sua fidanzata del
momento. La motivazione: proscioglimento per insufficienza di prove.
Questa volta, però, è stato incriminato per l’uccisione della
moglie, anche se sussistevano motivi per far pensare ad un suicidio.
Il caso è dunque controverso.
Il 19 luglio muore un altro
medico, anche questo in Florida. Si tratta del dottor Ronald Oliver
Schwartz, 65 anni, residente nella Jupiter Farms di Palm Beach, sulla
costa orientale della Florida. Teri Barbera, portavoce della polizia
locale, afferma che Schwartz è morto per un colpo di pistola al
petto e non ci sono sospetti per il delitto.
Il 21 luglio è un
giorno particolarmente sfortunato per i medici naturopati. La prima
morte strana è quella del dottor Nicholas Gonzales, 68 anni, con
studio a Flushing, nello stato di New York. Pare che il dottor
Gonzales fosse considerato il più famoso esperto di cure alternative
per il cancro al mondo. Sua opinione era che gli enzimi pancreatici
che il corpo genera per difendersi dal cancro, possono essere usati
per curare il cancro. Le sue teorie erano rigettate dalla comunità
scientifica e il New York State Medical Board lo aveva censurato e
posto per due anni in “libertà vigilata”. Anche nel caso del
dottor Gonzales, non sono state accertate con precisione le ragioni
dell’infarto.
La stessa diagnosi venne fatta per il dottor
Hakeem M. Abdul-Karim, 41 anni, colpito da un infarto letale mentre
faceva jogging a Winterville, in North Carolina. Lo hanno trovato
morto, alle 10 del mattino, riverso lungo la Vernon White Road.
Abdul-Karim era un dentista naturopata ed era molto ben voluto in
città. Anche in questo caso, vista l’età, nessuno si sarebbe mai
aspettato una morte simile. Ma accadde.
Passa un altro giorno e
la mattanza fa un’altra vittima. Siamo al 22 luglio e questa volta
si tratta del dottor Jeffrey Whiteside, 63 anni, pneumologo e
naturopata, per oltre trent’anni stimato specialista di
Sturgeon Bay, nel Wisconsin. Whiteside è stato ucciso con un colpo
di pistola calibro 22. L’arma è stata trovata vicino al corpo.
Pare che il medico avesse litigato con la moglie Kathi e se ne fosse
andato di casa. Il suo corpo è stato trovato circa tre settimane
dopo, appunto il 22 luglio, nella proprietà disabitata di Town of
Liberty Grove, dallo sceriffo della Door County. Alla fine, la morte
di Whiteside venne dichiarata ufficialmente un suicidio.
E
arriviamo così ad agosto, quando mercoledì 12 la dottoressa
osteopata Mary Rene Bovier, 65 anni, viene trovata uccisa a
coltellate nella sua casa di Sharon, in Pennsylvania. Inizialmente,
gli inquirenti pensano di avere un sospetto, ma poi si accorgono di
essere su una falsa pista. Anche alla polizia non sfugge che la Bovier
era nota per aver abbracciato un metodo olistico diverso da quello
proposto dalle droghe farmaceutiche e dalla chirurgia. Inoltre, la
dottoressa Bovier era coinvolta in ricerche che avrebbero potuto
colpire al cuore le grandi industrie farmaceutiche. Comunque sia,
anche quello della Bovier resta un omicidio irrisolto.
Saltiamo
al 16 settembre quando il dottor Mitchell L. Gaynor, 59 anni,
oncologo e autore di libri sui trattamenti clinici alternativi, viene
trovato morto nei pressi della sua residenza di campagna a Hillsdale,
New York. Secondo l’agente Kevin Skype, esperto investigatore
dell’ufficio dello sceriffo della Columbia County, è stato un
suicidio. E non fornisce altri dettagli. Gaynor diceva di avere
scoperto che “noi siamo davvero ciò che mangiamo” e proponeva
quindi metodi alternativi per curare in modo più naturale gli esseri
umani. Nessuno ha mai scoperto perché avrebbe dovuto togliersi la
vita in un periodo in cui era al culmine del suo prestigio
professionale.
L’11 di ottobre un altro medico naturopata
viene trovato ormai cadavere. Si tratta della dottoressa Marie Paas,
52 anni, di Sylacauga, Alabama, la cui morte, tanto per cambiare,
viene sbrigativamente liquidata come suicidio. Di lei si conosce ben
poco. Sappiamo che era una specialista in cinesiologia, pediatria e
disintossicazione. Anche lei era convinta che siamo ciò che
mangiamo, per cui auspicava una dieta diversa da quella classica
americana (carne in varie forme, dalla colazione alla cena). Era,
insomma, una specialista scomoda per chi voleva (e vuole) lasciare
tutto così com’è. Tra l’altro, non si sa neppure come sia
morta.
Veniamo così all’ultimo decesso poco chiaro del 2015.
Parliamo del dottor Jerome E. Block, 77 anni, il quale avrebbe deciso
di farla finita buttandosi nel vuoto dal suo alloggio del Central
Park West Apartments a Tulsa, Oklahoma. L’unica cosa certa, però,
è che è volato giù da una finestra. Block fondò nel 2007 la
clinica Integrations Health Center ed era padre di otto figli. Un
post pubblicato dalla clinica dice che il dottor Block “ha lasciato
questo mondo troppo presto” e il lunedì successivo gli uffici sono
rimasti chiusi in sua memoria.
Come si può notare, ognuno di
questi medici ha avuto una storia diversa, per cui riesce difficile
sostenere che siano stati tutti uccisi da qualcuno che voleva
eliminarli. Tuttavia, alcuni particolari creano davvero grosse
perplessità. Per esempio, è certo che molti fra questi medici si
stavano occupando di un nuovo trattamento contro il cancro e
l’autismo. Stiamo parlando del GcMAF, un acronimo che sta per
Globulin component Macrophage Activating Factor (Fattore di
attivazione dei macrofagi derivato dalla proteina Gc - Gc è una
nomenclatura obsoleta per la DBP, ovvero la “vitamin D binding
protein”). Secondo Foster Gamble, erede del fondatore della nota
multinazionale Procter & Gamble ma anche fondatore egli stesso
del Thrive Movement, un’organizzazione popolare
internazionale che si occupa prevalentemente di teorie del complotto
ed argomenti scientifici, il GcMAF è una proteina umana che il corpo
produce naturalmente, ma molte persone ne hanno poca o
nulla.
Premesso che l’efficacia del GcMAF è ancora
controversa e non viene accettata dalla comunità scientifica
internazionale, c’è da dire che alcune ricerche eseguite nel 1990
a Philadelphia dal professor Yamamoto sembrerebbero dimostrare la sua
capacità di eliminare il cancro e altre malattie. In pratica, in
tutto il mondo si stanno studiando gli effetti del GcMAF in diverse
malattie e quei medici americani morti nel 2015 erano in prima linea
per accertarne le possibilità. Facciamo un esempio pratico,
descrivendo a grandi linee il principio guida di questa
sostanza. Prima di tutto, bisogna tenere presente che le cellule
maligne e i virus secernono un enzima che viene chiamato Nagalase.
Quest’ultimo attacca la proteina Gc rimuovendo lo zucchero
necessario per produrre appunto i GcMAF. Leggete adesso che cosa
scrisse nell’ottobre del 2011 il dottor Jeff Bradstreet, il primo
dei medici naturopati uccisi nella mattanza del 2015: “Fino ad ora
abbiamo visitato circa 400 bambini con autismo in termini di
marcatore virus Nagalase. Dal mio punto di vista, questo è nel mio
settore uno degli sviluppi più importanti nel trattamento clinico
dei bambini, che ho vissuto negli ultimi quindici anni. In breve, in
circa l’80% dei bambini con autismo che sono stati studiati, si è
riscontrato un rilevante aumento del livello di Nagalase”.
Non
c’è dunque dubbio che Bradstreet e i suoi colleghi stessero
studiando l’effetto GcMAF e qualcuno potrebbe essere stato molto
preoccupato dei loro eventuali progressi. Anche perché se il metodo
GcMAF risultasse vincente, malattie come AIDS, Alzheimer, autismo,
cancro, colite, morbo di Crohn, fibromialgia, HIV, reni CKD,
cirrosi epatica, Parkinson, psoriasi, infiammazioni e infezioni
virali e batteriche potrebbero sparire dal nostro mondo.
Secondo
Foster Gamble, se la maggior parte della popolazione non conosce i
benefici del GcMAF è solo perché i media, controllati dai poteri
forti che ne censurano la divulgazione, ignorano completamente
l’argomento. Un chiaro esempio di questo modo di fare è il caso di
Erin Elizabeth, una delle più note blogger che si occupa da sempre
di problemi della salute. Ebbene la Elizabeth si è più volte messa
in contatto con TIME magazine affinché si
occupasse della morte dei medici naturopati, ma non ha neanche
ricevuto risposta.
“Uno degli eventi potenzialmente orribili –
spiega Gamble – è stato l’Aquatrust, cioè l’avvelenamento da
amfetamine di 29 praticanti di medicina alternativa durante una
conferenza sulla salute che si è tenuta a settembre vicino Amburgo,
in Germania. Quindici ambulanze hanno trasportato gli avvelenati in
ospedale. E nove sono morti. Io non ho le prove definitive che tutti
i dottori che sono morti in modo sospetto siano stati assassinati in
un complotto organizzato. Ma non ho dubbi, dopo decenni di ricerche,
che esistono coloro che vogliono proteggere i loro profitti a
qualunque costo”.
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