Un inconveniente igienico che talvolta mi capita quando porto a passeggio i cani, mi ha fatto riflettere su un'analogia inerente la vita del web. Spesso, quando la gente trova deiezioni canine sul marciapiede, talvolta calpestandole, maledice il proprietario maleducato del cane per non averle rimosse e, per estensione, maledice tutti i proprietari di cani. A nessuno però viene mai in mente che i cestini delle immondizie sono sempre pieni, vuoi perché c’è carenza di netturbini, vuoi perché i medesimi non hanno voglia di lavorare. Se i cestini sono ricolmi, mi spiegate dove butto le deiezioni dopo averle raccolte? Poiché ho bisogno di avere le mani libere, per reggere il guinzaglio fra l’altro, vi sembra giusto ch’io debba fare chilometri di strada, con il puzzolente involto, alla ricerca di un cestino che abbia spazio sufficiente per contenerlo? In tal caso, di fronte a questa prospettiva, la tentazione di lasciare la cacchina lì dove Fido l’ha fatta, è forte, se non c’è nessuno nelle vicinanze che ci guardi. Non si dovrebbe fare, e io non lo faccio mai in ogni caso, ma capisco che qualche proprietario di cane si comporti proprio così. La gente, però, a questo non ci pensa e colpevolizza tutti i proprietari di cani.
L'analogia. La pubblicazione di fotomontaggi tendenziosi. Quando io pubblico immagini che possono essere o meno fotomontate, il più delle volte munite di didascalia accusatoria, posso farlo per due motivi: perché ci casco, in buona fede, ed è il solo motivo che mi riguardi quando mi capita di farlo, o perché mi sono accorto che si tratta di un falso ma lo pubblico lo stesso perché va a colpire la mia parte politica avversa, sperando che molte persone ci caschino. Io personalmente, questo, non lo faccio mai, ma non posso escludere che qualche utente disonesto del web lo faccia. C’è poi un terzo motivo per cui una certa immagine contraffatta può venir pubblicata: per motivi di studio antropologico, ovvero con l’avvertenza, per gli eventuali boccaloni, che si tratta di un falso.
Poiché mi è capitato di pubblicare foto manipolate ad arte, senza accorgermi della loro falsità, sono stato oggetto del disprezzo da parte di chi mi invitava a vergognarmi per averla pubblicata, ricevendo il biasimo per essere stato un ripetitore di manipolazioni. Nella migliore delle ipotesi, mi si tacciava di essere un credulone. Il meccanismo psicologico, che scatta come un automatismo, consiste nel fatto che tutti danno addosso a chi copia e incolla l’immagine incriminata, dando per certo che lo abbia fatto con malizia, e quindi essendo colpevole di divulgare “fake news”. Tutti accusano il ripetitore, indipendentemente dal fatto che abbia condiviso l’immagine in buona o in cattiva fede, ma a nessuno viene in mente che il vero colpevole è l’artefice della contraffazione, la fonte, il creativo che, munito del software adatto, ha fotomontato l’immagine aggiungendo didascalie accusatorie. Il creativo è uno (ma potrebbero essere una o più squadre), mentre i ripetitori sono tanti e in tal modo si colpevolizzano centinaia e a volte migliaia di utenti, mentre il falsario creativo se la cava perché rimane defilato e nessuno sa chi è (o chi sono).
Grazie allo scivolo mentale che porta gli utenti dei social a colpevolizzare sempre chi condivide l’immagine che poi si rivela falsa, e mai chi quell’immagine l’ha creata, nutro da tempo il sospetto che, dietro, all’origine, ci sia un’organizzazione dedita alla produzione di tali fotomontaggi. Essi trovano diletto nel creare confusione, nel disorientare gli utenti, per portare acqua al mulino della propria parte politica. La quale, sia essa di Destra o di Sinistra, impiega parte delle sue risorse proprio allo scopo di diffondere tal genere di notizie. Immagino che siano impiegati soldi pubblici per tale scopo. A volte i risultati possono essere innocenti e limitarsi a far nascere qualche sorriso, ma a volte possono essere maliziosi e cattivi, fino al punto di aver portato la Boldrini ad indire una campagna apposita contro le “fake news”. Sarebbe paradossale se il centro di divulgazione di tali falsi appartenesse alla stessa parte politica dell’ormai quasi scomparsa “paladina degli oppressi”. Ma lei questo non lo sa, non lo sospetta, o fa finta di non saperlo e non sospettarlo.
Tornato li da voi mi avanzo' del cibo e andai per portarlo in strada per i cani quando sentii dirmi , ma dove vai ? E io " do qualcosa ai cani ," ma non CE ne stanno ma sei matto ma non Siam mica Dei selvaggi come da te ! Capisce free animals soon queste piccole cose che vi fanno migliori rispetto a tanti popoli , metta il pannolone al cane a manila ne ho visti diversi anche nei the mall e anche un modo di tacchinare qualche lolita ,sulle immaggini che mette conoscendola per me lei e' un marpione lei vuol passare per stupido Simula vuole sembrarlo ma non lo e' , Avra' preso " le straccia" da qualche avo ebreo dissimulatori professionisti , ne ho incontrati diversi di giudei di san francisco iraniani francesi australiani ecc toccano delle vette inarrivabili nel mentire e nell'adulare dei veri maestri ci soon volato dentro piu di una Volta nel creder loro
RispondiEliminaQuesto suo commento non l'ho capito.
EliminaMi accusa di essere un dissimulatore, ma a che proposito?
Il senso dell'articolo è che la gente si scanna vicendevolmente, e non riesce a vedere le cause nascoste del problema.
Questo comportamento, naturale o indotto che sia, è vantaggioso per chi ha il potere. E noi sappiamo chi ce l'ha, vero?
Intendevo che quando mette certe foto lei lo sa e come che sono provocatorie vere o false che siano digiti " LA zanzara meluzzi sea watch " mi sa che siamo in Tre a sapere dei "Farisei " ,stavolta meluzzi mi e' piaciuto Parenzo ha dimostrato ancora una volta quanto un uomo ebreo come lui possa essere odioso
RispondiEliminaCerte volte ci casco in pieno.
EliminaMeluzzi alla Zanzara.
Le chiedo scusa free animals e' che mi sa che si sono accorti di me non riesco neanche piu ad aprire certi siti , ah ah ah ! Solo da lei stranamente riesco pero solo con 1 cell. Mi faranno Giusto tra I Giusti delle nazioni massima onoreficenza rabbinica pure forza nuova Facebook mi bannano quei finti fascisti solo x qualche inezia che dico sui giudei
RispondiEliminaForza Nuova che la banna mi ricorda il proverbio: "Il cane scottato ha paura anche dell'acqua fredda".
EliminaLei è troppo provocatorio, per loro. Non vogliono essere censurati per causa sua.
a me, che sono moolto sospettosa, vien da pensare che magari era proprio l' "autore" della boldrini a diffondere le false notizie per poi accusare l' "avversario" di averle diramate...eh qui Noi 667 oltre le pile, facciamo anche i coperchi...
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