martedì 2 luglio 2019

La telenovela sembra non aver mai fine



Non avevamo ancora finito di essere redarguiti dallo sguardo serio della piccola ecologista svedese, che i registi occulti che amano trastullarsi con i nostri sensi di colpa e manipolare le nostre menti ci propinano una ragazza rasta tedesca. Ieri sera, su Rete 4, Giovanni Toti auspicava che la si rispedisse in Germania e “basta lì”. Da qualche giorno anch’io sto aspettando che il carosello mediatico, con tanto di veleni sparsi in Rete finisca, con le due tribù in conflitto tra loro e impegnate ad insultarsi vicendevolmente. Ma ancora qualche creativo si fa venire altre idee. Altre vignette. Si tirano in ballo storie vecchie, anche bibliche, paragoni improponibili, analogie fittizie, il tutto condito da bieco manicheismo, dove si capisce subito chi sono i buoni e chi sono i cattivi, con i buoni che sono ovviamente quelli che salvano vite e i cattivi quelli che le fanno annegare. Io sto cominciando ad averne abbastanza. E anch’io, come il governatore della Liguria, dico che se ne vada fuori dalle scatole. Vogliamo conoscere la prossima paladina degli oppressi. Dopo l’ambientalista e la raccoglitrice di naufraghi, probabilmente stavolta la tireranno fuori dal mondo LGBT, come fanno i bravi prestigiatori con i conigli. I conigli siamo noi!




1 commento:

  1. Io credo che stiamo perdendo quegli ultimi scampoli di umanità. Giustamente manichei, partigiani, ma prima di chi sia nel giusto non dovremmo trovare delle soluzioni? Legislative e internazionali. Perché il problema é solamente procrastinato. Che poi il dibattito non lo seguo poiché impostato e scelto apposta per coinvolgere e dibattere, un po’ come la scena di Benegini cameriere nella vita è bella. Tra un mese quale altro argomento il circo mediatico tirerà fuori dal cilindro, ma soprattutto la nostra memoria cosa ricorderà, e infine cosa avrà elaborato?

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