sabato 31 ottobre 2020

Dove sono finiti quelli che dicevano "Restiamo umani"?


Testo di Gigi Di Meo

Ultimissima coronavirus: 118, proteggere occhi come naso e bocca per stop al contagio. "Visiere e occhiali anti-droplets su bus, a scuola, al lavoro". "Proteggere gli occhi da Coronavirus è fondamentale. Mentre la protezione di naso e bocca ha trovato piena dignità di riconoscimento, gli occhi sono stati completamente dimenticati nonostante siano una delle tre porte attraverso cui entra il contagio di massa". Avverte il presidente nazionale della Sis 118 Mario Balzanelli, ricordando che "il virus SARS-CoV2 si lega ai recettori ACE ampiamente presenti nella cornea e nelle congiuntive oculari, e all'interno del film lacrimale defluisce nel naso e nella gola scendendo nelle vie aeree fino ad arrivare in un momento successivo nei polmoni". Balzanelli cita ben 50 studi scientifici internazionali che lo dimostrano e la stessa esperienza quotidiana sul campo degli operatori del Sistema di Emergenza Territoriale 118 che, utilizzando visiere e mascherine hanno evitato migliaia di infezioni. 




"Occhiali o visiera permettono quando indossati insieme alle mascherine di stare a distanza ravvicinatissima (anche a meno di mezzo metro) e prolungata, anche di ore di seguito, rispetto ai pazienti Covid-19 positivi". Il presidente del 118 auspica che visiere e occhiali anti-droplets vengano resi obbligatori come le mascherine, "dispositivi ovunque disponibili, facilmente reperibili e a bassissimo costo - conclude - da indossare unicamente nelle circostanze in cui non sia possibile mantenere le distanze interpersonali di sicurezza, come in tutti i contesti della mobilità di massa. Come ad esempio sui bus, in metropolitana, in treno, negli ambienti di lavoro e soprattutto, per i nostri ragazzi, stando a scuola, contesti interpretabili quali veri e propri 'vettori maggiori' dell'espansione potenzialmente incontrollabile dei contagi".

4 commenti:

  1. Mi associo al Franco. Stufi dei precauzionisti e delle loro visiere da saldatore.

    Degna di nota la stupenda tavola di Walter Molino, genio assoluto, famoso per le sue copertine illustrate sulla Domenica del Corriere. Ricordo l'eroico carabiniere in feluca che blocca il cavallo imbizzarrito, oppure il giovinetto che si getta nei flutti vorticosi per trarre a salvamento la fanciulla... Nei bar, nei saloni di barbiere non ne mancava mai una copia. Aspettavo il mio turno di tonsura, da Aldo il barbiere. Taglio a giovanottino e sfumatura alta, poi lo vengo a riprendere, così mio padre catechizzava il barbitonsore. Sfogliavo le riviste, Bolero, la Domenica del Corriere, qualche pubblicazioncella che riuscivo ad arraffare dalle grinfie dei clienti in attesa. Aldo puliva il rasoio pieno di crema con le schedine del totocalcio. Distrattamente, ormai, seguivo i racconti del "montato", rappresentante con la Giulietta Alfa Romeo, sempre gli stessi. Rocco Siffredi ante-litteram.

    Sembrava un piatto povero, ma non lo era. Una infinità di sfumature e retrogusti, tutti da scoprire. Eravamo felici. Adesso sembra di trovarsi in una gelateria della Russia sovietica. Una dozzina di colori. Gusto unico.


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