sabato 24 ottobre 2020

Non tutti i lockdown vengono per nuocere



Testo di Giuseppe Spagnolo

Il nostro corpo di per sé, ogni giorno, elimina tutte le cellule morte o quelle che non fanno il loro compito. Nello stesso modo funziona la società. Quindi, se serve un lockdown, dei vaccini, delle mascherine o la stessa privazione delle libertà fondamentali, per eliminare gli zombie che ci girano intorno, ben venga tutto questo. Il mondo ne gioverà! Saranno poi le “cellule nuove” a creare il nuovo mondo. Un mondo: libero, pulito, felice e rigenerato.

7 commenti:

  1. Cellule nuove? Chi sarebbero? Quelli che fedezzano alla giuseppe spagnolo (chi sarebbe costui? il fratello sciocco di ferragnez?) La realtà è che: malgrado le “mascherine cancerose al titanio” sempre in faccia,anhe ai neonati, limitazioni fuori e dentro casa, coprifuochi dalle 24 alle 5 eccetera eccetera eccetera “dicono” che il loro cosiddetto covid spagnola peste nera aids imperversi a go-go. I conti non tornano. Queste “teste” non sono capaci neanche di sparare fedez-zate appena appena coerenti.

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  2. A quale categoria si sente di appartenere il sig. Spagnolo? A quelli da risparmiare oppure a quelli da buttare? Già non ascoltare simili ovvietà sarebbe un passo avanti nel raggiungimento di un mondo libero, pulito, felice e rigenerato.....

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    1. In effetti, avevo notato anch'io l'iperottimismo dell'autore. Ed è proprio per questo che ho pubblicato il suo testo.

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  3. Se dal mondo si eliminassero gli stupidi,nn ci sarebbe nessuno per gioirne...

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  4. Rovinati da una banda di raccattati, checche di periferia, lenoni che sfruttano il popolo italiano fino allo spasimo.

    È arrivato El merendero. I ristoranti, obbligati a chiudere alle 18.00 dovranno inventarsi una consumazione di rinforzo, da somministrare dalle 16.30 alle 17.45 massimo. La merenda. Ritorno al passato:pane burro e acciughe, pane e marmellata, fruttino Althea spalmato ecc. La nonna Antonia mi preparava una merenda che a me faceva impazzire. Pane, vino e zucchero, provare per credere.

    Tempo una mesata o due, ragazzi, e qui vedremo la gente fare a cazzotti coi maiali per mangiar le ghiande....

    La mia appassita via periferica è sempre più buia. Al posto dei negozi fanno degli appartamentini a livello marciapiede. Sospetto trattarsi di lupanari, per la maggior parte. Il mio amico di bar Paolino, settantenne ancor gagliardo e vigoroso almeno a parole, sostiene che le occupanti di tali appartamentini accettino anche i buoni pasto, in pagamento..... Segni dei tempi.

    Le nostre periferie somigliano sempre più ai tetri quartieri delle città oltre la cortina di ferro,roba degli anni sessanta e settanta.

    L'altro ieri ricorreva l'anniversario della rivolta di Budapest, anno 1956. I carri nemici continuano a spaccarci le ossa. Nessuno si ribella più.

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    1. Fantastici commenti, i suoi, Mauro!

      Questo in particolare mi ha fatto ricordare Charles Bukowsky.

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