Fonte: Il Fatto quotidiano
La Regione
Emilia Romagna dice sì
alla carne in tavola e prende le distanze dalla promozione
dell’alimentazione
vegana. Per il secondo
anno consecutivo, via Aldo Moro chiude la porta a Parma
Etica festival, una
rassegna dedicata al benessere, all’ecologia, al cibo e alle
discipline olistiche, con attenzione
alle diete vegetariane e vegane,
al bio e alla sostenibilità ambientale. La manifestazione, che si
svolgerà a Parma dal 2 al 5 giugno 2016, attira ogni anno in città
decine di migliaia di
visitatori e ha ottenuto
per la terza edizione il patrocinio
del Comune di Parma e
addirittura della Commissione
Europea. Da Bologna
però è arrivato il diniego all’utilizzo del simbolo regionale e
il motivo è da individuare proprio nel contenuto della kermesse, e
in particolare negli “interventi che promuovono un’alimentazione
priva di carne e di derivati animali e che sono dedicati
all’alimentazione vegana”.
Nel
2015 il motivo scatenante per il ritiro del patrocinio
era stata la presenza nel calendario dell’iniziativa di un incontro
critico verso l’Expo e di un altro contro i vaccini,
quest’anno invece si tratta solo di un problema di dieta. Carne sì
o carne no. La spiegazione è nella lettera di risposta ufficiale
agli organizzatori, in cui l’Assessorato
regionale alle politiche per la Salute
chiarisce, riguardo alimentazione vegana e vegetariana, che “tali
opinioni possono attenere alla sfera delle scelte individuali, ma non
sono coerenti con le politiche nutrizionali della Regione”. L’ente
spiega che il modello
alimentare proposto dalla
Regione è quello della dieta
mediterranea, “che si
caratterizza per la sua varietà, oltre che per uno spiccato
equilibrio nutrizionale, e prevede il consumo di tutti gli alimenti,
senza nessuna esclusione”. E sottolinea anche che secondo questo
modello “la promozione di un corretto consumo di carne nel contesto
di una sana alimentazione ha effetti benefici per la salute e il
benessere dell’organismo”.
La scelta della giunta
di voltare le spalle a vegetariani e vegani ha scatenato le polemiche
del Movimento Cinque
stelle, che hanno
accusato la Regione
di sposare il pensiero unico sul mondo dell’alimentazione. “Visto
che l’obiettivo
fondamentale della
manifestazione è quello di promuovere uno stile di vita etico, che
abbia a cuore il rispetto della natura ed il benessere degli animali
e dell’uomo – spiega il consigliere regionale Andrea
Bertani – mi chiedo in quali di questi
aspetti si possa individuare la non meritorietà di un patrocinio
gratuito”. Il consigliere ha
anche ricordato che gli incontri di educazione alimentare, i corsi di
cucina e i dibattiti che sensibilizzano all’uso di verdure, cereali
e legumi promuovono scelte più salutari per i cittadini, e che
alcuni aspetti degli stili alimentari vegani e vegetariani sono in
linea con le indicazioni dell’Istituto
nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione.
Tanto che persino l’Europa
avrebbe dato il suo benestare all’iniziativa. “Visto che la
Commissione Europea
ha concesso senza titubanze il patrocinio al festival di Parma,
seguendo la ferrea logica degli uffici regionali, allora anche
l’Unione Europea promuove stili di vita errati? – conclude
Bertani – La verità è che questa giunta ha l’arroganza di voler
imporre il pensiero unico”.
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