Testo di Massimo Carlini
Ascari
non era fascista, ma neanche comunista, era un benestante e questa
era una grandissima colpa durante le “Radiose Giornate”. Quindi
colpendo Walter Ascari avrebbero colpito lo “Stato Borghese“.
Giunti in località Montefiorino alcuni partigiani estrassero dei
bastoni e cominciarono a colpire il malcapitato come dei forsennati;
altri con l’ausilio di una canna di bambù lo seviziarono fino a
rompergli l’ano e parte dell’intestino. Ma era ancora ben poca
cosa, una fine orrenda attendeva il povero Walter Ascari. “A
morte!” “A morte!”, urlavano gli assassini…
Per la sua mattanza finale, i gloriosi e pluridecorati eroi garibaldini pensano a qualcosa di diverso dalla solita raffica di mitra… Qualcosa di speciale… qualcosa che soltanto la loro mente perversa e assassina poteva immaginare, qualcosa che va aldilà dell’umana cattiveria. Lo appesero per i polsi ad un grosso ramo in modo che il corpo del moribondo fosse ben teso assicurandolo per i piedi al terreno con una corda. Poi, con una grossa sega da boscaiolo a quattro mani, lo tagliarono in due! Da vivo! Il suo corpo fu gettato in seguito in una porcilaia. Quando lo ritrovarono, ben poco era rimasto di quel pover'uomo.
Per la sua mattanza finale, i gloriosi e pluridecorati eroi garibaldini pensano a qualcosa di diverso dalla solita raffica di mitra… Qualcosa di speciale… qualcosa che soltanto la loro mente perversa e assassina poteva immaginare, qualcosa che va aldilà dell’umana cattiveria. Lo appesero per i polsi ad un grosso ramo in modo che il corpo del moribondo fosse ben teso assicurandolo per i piedi al terreno con una corda. Poi, con una grossa sega da boscaiolo a quattro mani, lo tagliarono in due! Da vivo! Il suo corpo fu gettato in seguito in una porcilaia. Quando lo ritrovarono, ben poco era rimasto di quel pover'uomo.
Nessun commento:
Posta un commento