Ho fatto una promessa
a un troll. Gli ho promesso che quando lo incontro gli spacco le
gambe......no, non è veeeeero! Gli ho promesso che avrei scritto un
articolo su di lui e, subito dopo, letto il mio annuncio sulla pagina
Facebook “Anime Vegane”, un suo collega mi ha chiesto di
menzionare anche lui. Il troll con cui pochi giorni fa ho scambiato
alcune battute dice di chiamarsi Luca Vero. La pagina, che
probabilmente è stata creata da antianimalisti con lo scopo di
attirare utenti interessati alle tematiche animaliste, per farli
desistere o per confondere loro le idee, si chiama Anime Vegane e, da
come si presenta, è tutto fuorché vegana ed è anche priva di
anima, come lo è tale Luca Vero e i suoi compagni di merende.
Anzitutto, va detto che mi ritrovo mio malgrado, iscritto a mia
insaputa, a far parte di questa pagina come membro – e con me molte
altre amicizie vegane autentiche. Il che significa che i trolls hanno
prelevato in blocco tutti gli animalisti veraci che sono riusciti a
reperire e li stanno tuttora usando come specchietti per allodole.
La pagina in oggetto
conta 15 amministratori. Alcuni di essi si chiamano Silvio Chiesi,
Andrea Conforte, Dante Danti e c'è anche una donna, Mary La. Sono
nomi inutili, come sono inutili le loro esistenze, per cui mi fermo
qui, perché non val la pena menzionarli tutti e quindici. Il
contenuto dei post è fatto di provocazioni nei confronti di chi ha
scelto un'alimentazione senza violenza. Il dibattito che ho avuto con
tale Luca Vero verteva sulla bontà della carne di coccodrillo, ed è
stata utilizzata una foto che circolava in occasione dell'EXPO di
Milano. Molti aspetti delle scelte e della condotta degli animalisti
vengono presi in giro e lo scopo è fine a se stesso, giacché non ha
altra ragion d'essere che quella di far perdere tempo agli utenti
onesti e rispettosi degli animali, irritandoli e ridicolizzandoli.
Giuseppe Cruciani è il loro mentore. Non è la prima volta che ho a
che fare con trolls. Uno ormai è quasi fisso sul blog, ha cambiato
diversi nomi e ultimamente si fa chiamare Belfagor. Cancello prima
possibile i suoi interventi, ma il suo successo consiste nel fatto
che per qualche breve periodo restano visibili, finché non arrivo io
a cancellarli. Lui è contento così. Quando cominciai a
bazzicare i siti di controinformazione, anche su Luogo Comune c'era
chi offendeva gli altri utenti. Confesso di essermela presa diverse
volte con un tipo in particolare, che andava giù pesante con la
mancanza di rispetto nei miei confronti e in quelli di altri.
Sembrava che Massimo Mazzucco non se ne accorgesse, anzi, assumeva un
tono paternalistico e se la cavava ammonendoci di non litigare come
bambini. Vado sovente su Luogo Comune, ma non commento più, e il
tipo rude che mi contraddiceva ridicolizzandomi, un certo Pikebishop,
non commenta più neanche lui. Io non lo faccio perché, dopo aver
creato il blog, non ho più tempo. E poi, mi pare di capire che
Massimo Mazzucco sia piuttosto indifferente, se non addirittura
insofferente, nei confronti dei diritti animali. Insomma, è uno
specista anche lui come tutti quanti. Almeno, Paolo Franceschetti, è
una persona più rispettosa e infatti non per niente è buddista. Il
sito Come Don Chisciotte, benché pubblichi articoli interessanti,
tra cui quelli di Alessandra Colla, dal mio punto di vista è allo
sbando. In nome del principio voltairiano di rispetto del punto di
vista altrui, gli amministratori non applicano nessuna censura ai
commenti, nemmeno a quelli così stupidi che più stupidi non si
potrebbe. Anche su Come Don Chisciotte non commento più perché non
ho tempo e secondo me il suo livello culturale è sceso di molto
proprio per colpa dei trolls.
Ma torniamo alla
pagina Facebook. Luca Vero potrebbe essere l'ennesimo esempio di
quella “inversione” di cui parla David Icke. Il contrario di Vero
è, infatti, falso. E quindi ci sta. Anagrammando Luca si ottiene
“cula” e l'uomo in oggetto potrebbe infatti avere la faccia come
il culo. Non è una cosa lusinghiera. Oppure, le sue parole
potrebbero uscire da quell'orifizio poco nobile, situato
posteriormente, e avere lo stesso valore dello sterco. Sui suoi
compari Silvio Chiesi, Andrea Conforte, Dante Danti non mi pronuncio.
Non ho avuto con essi scambi di battute e potrebbero essere sia nomi
autentici, sia nomi fittizi. Poco importa. Ciò che conta è che
passano il tempo a cazzeggiare su internet dando addosso a una
categoria che, fin dalla notte dei tempi, ha molti nemici. Oggi si
combattono battaglie virtuali, tranne nel caso in cui un Cruciani
decida di affrontare gli animalisti sotto gli studi della radio
armato di salame, neanche fossimo musulmani.
In altre epoche, i
nemici dei vegani usavano metodi barbari. Ai Catari veniva chiesto di
macellare un pollo; se si rifiutavano c'era il rogo. Ad Apollonio di
Tiana, in tempi ancora più remoti, quando passava per i villaggi i
bambini tiravano sassi. Molti vegani per motivi religiosi,
soprattutto nel vicino Oriente, si ritiravano a vivere come eremiti
perché non sopportavano la vita materialista della loro epoca.
Martin Lutero, pur non avendo scelto il deserto della Tebaide come
sua residenza, fu disgustato dai pranzi luculliani del clero romano e
fondò una nuova religione. Celestino V, poco dopo essere eletto
papa, chiese che lo si lasciasse tornare alla sua caverna sul monte
Morrone, perché gli sfarzi della vita di corte a Roma non gli si
addicevano. Dante lo odiò per questo, per il suo “gran rifiuto”.
Insomma, chi si pone
in contrapposizione alle scelte di vita violente che caratterizzano
l'Homo sapiens potrebbe fare la fine del grillo parlante di
collodiana memoria o, nella migliore delle ipotesi, essere dileggiato
virtualmente su internet e in televisione, come infatti sta avvenendo
in questo periodo, senza spargimento di sangue, ma con notevole
turbamento da parte degli interessati. Dal punto di vista
energetico, c'è comunque un danno per i vegani che si sentono offesi
e vittime di gratuita ingiustizia. Il troll dileggiatore, viceversa,
essendo privo di coscienza, rimane immune e incolume. In questo
senso, lo scopo del troll è raggiunto. E a questo punto ci si deve
interrogare su quali gratificazioni abbia un provocatore virtuale nel
ferire moralmente i vegani. Si capisce che non è una cosa sana,
anche senza essere vegani, giacché sarebbe come se qualcuno
canzonasse e prendesse in giro i superstiti della Shoah. Tralasciando
per il momento il fatto che quest'ultima sia veramente avvenuta, di
sicuro in Europa c'è stata una persecuzione ai danni degli ebrei, in
un periodo storico ben preciso. Questa è una ferita aperta, perché
i discendenti di quelle vittime sono tuttora vivi e sarebbe
irriguardoso mancare di rispetto verso i loro parenti morti nei campi
di concentramento nazisti.
Ecco, i trolls stanno
facendo la stessa cosa con noi. Non si parla di corda in casa
dell'impiccato, recita un proverbio, e noi abbiamo scelto di non
nutrirci di morte perché siamo consapevoli dell'ingiustizia subita
dagli animali. Proviamo empatia per essi e la nostra serenità, nella
vita di tutti i giorni, è spesso danneggiata, con o senza gli
interventi sciocchi dei trolls. Così, si capisce non solo che
costoro sono esseri subumani privi di empatia e consapevolezza, ma
anche che cavalcano l'onda generale schierandosi con il Sistema e con
i carnefici anziché con le vittime. La nobiltà dell'animo umano,
viceversa, si vede quando ci si schiera dalla parte delle vittime,
contro i carnefici, cosa che i vegani hanno scelto di fare, mentre i
trolls no. Ne consegue che c'è un elemento di vigliaccheria in chi,
come Luca Vero e i suoi complici, sceglie di stare dalla parte dei
vincitori anziché da quella dei vinti. In questo caso, i vinti sono
gli animali, più che gli animalisti, perché gli animali sono le
vittime storiche dell'uomo tiranno. Che la storia sia stata sempre
intrisa del sangue delle vittime, non è una giustificazione. Ogni
persona onesta lo capisce. Pertanto, ricapitolando, i trolls sono
vigliacchi, disonesti, inconsapevoli, superficiali, senza empatia e,
in una sola parola, ottusi come solo gli esseri umani sanno essere.
Ragionando ancora
sulle gratificazioni che i trolls possono ricavare dal loro operato,
si potrebbe ipotizzare che siano pagati da qualche ente, pubblico o
privato, da qualche ministero o multinazionale. E infatti, abbiamo
avuto spesso prove dell'esistenza di addetti alla disinformazione,
ingaggiati per creare scompiglio nei forum su internet. I temi in cui
i trolls scorrazzano più di frequente sono l'ufologia, le scie
chimiche, i vaccini e le cure mediche in genere. Come ultimo
acquisto, visto il preoccupante, per l'industria della carne, aumento
di vegani, ecco arrivati i trolls cadaveriani. Poiché Facebook è
un'arena di scontro, oltre che di incontro, i trolls di “Anime
Vegane” o di “Vegano stammi lontano”, troveranno sempre chi gli
tiene testa, chi ingaggia con loro scontri che tolgono le forze. Come
accennato prima, togliere le forze all'avversario è proprio lo scopo
per il quale i trolls esistono. Sono pagati per quello. E, se non
sono pagati, ne derivano conseguenze logiche ben più gravi. Ne
consegue infatti che abbiamo a che fare con individui perversi,
malati di un male sottile di cui nemmeno loro sospettano.
Volendo spingere le
nostre ipotesi sul terreno dell'esoterismo, si potrebbe azzardare che
dietro di loro, a muoverli come burattini, siano quei famosi Arconti
di cui parlavano gli gnostici e, in epoca moderna, di cui parla David
Icke. In altre parole, indipendentemente dal fatto che Luca Vero,
Silvio Chiesi, Andrea Conforte, Dante Danti & soci se ne
accorgano, i demoni potrebbero essere i loro padroni e, più che di
vegani disposti a confrontarsi con loro, avrebbero bisogno di un
esorcista. Del resto, l'inversione di cui parla Icke la vediamo sui
telegiornali ogni giorno. Vediamo un Renzi che mente, dicendo
esattamente il contrario di ciò che è nella realtà. Vediamo un
Bergoglio che mente, anche lui dicendo esattamente il contrario di
ciò che è. Ma mentre questi due paradigmatici personaggi pubblici
hanno un piano prestabilito da attuare, il nuovo ordine mondiale, i
trolls hanno solo il compito di tenere a freno l'avanzare della
civiltà e l'aumento di consapevolezza che pure, a fatica, procedono.
I trolls sono come le
pedine di un'immensa scacchiera, mentre Renzi e il Papa sono i pezzi
da novanta, con il seguito di re, regine, cavalieri, torri e alfieri. Ciascuno di tali
pezzi fa la sua parte. Chi offende la verità in grande stile, avendo
quotidianamente le televisioni come ribalta, e chi offende la verità
in piccola misura, sul terreno dei social networks. Tutti loro sono
manovrati dagli Arconti, cioè i demoni. Tutti loro obbediscono al
Demiurgo Satana. Per fortuna non possono spingersi oltre. Possono
solo umiliare la verità e gli uomini di buona volontà. I demoni
possono dirigere le loro pedine stando in una dimensione parallela
alla nostra. I trolls e gli altri maggiordomi del Demiurgo sono
senz'anima, ma provano invidia per coloro che ce l'hanno,
tormentandoli in ogni modo possibile. Come dicevano gli gnostici, e
come ripete Icke, c'è un modo semplicissimo per neutralizzare i loro
attacchi: ignorarli. Al Papa, a Renzi, a Mattarella, a tutte le altre
marionette del teatrino (se proprio non possiamo fare a meno di
vedere i telegiornali), nonché ai debunkers e ai trolls, facciamo
una sonora pernacchia. Non diamogli soddisfazione. Ignoriamoli! Don't
feed the trolls! Io, mantenuta la mia promessa
a Luca Vero, con questo articolo, mi toglierò dalla pagina e inviterò tutti i miei
contatti a fare altrettanto.
fissato coi troll$!!!! Ma neanche li sai riconoscere. Belfagor, è una Femmina, ed è Vegana, ma di quelle INTRANSIGENTI! Peccato...ti sei giocato una "fan".
RispondiEliminaAteismo, Veganesimo, boicottaggio della "competizione". Solo chi è sicuro di Sé non compete ed apprezza i talenti degli altri. Ma bisogna studiare, non dire cacchiate su face book, twitter e panteganate del genere! A d’Io!
Bella Fagor !