Fonte: Il fatto quotidiano
Sono sempre di più i cacciatori
italiani protagonisti di atti di bracconaggio all’estero. L’ultimo
episodio è accaduto in Serbia e sta diventato un caso sulla stampa
locale sia per la gravità delle condotte che per uno dei
protagonisti: Gabriele Cimadoro, ex parlamentare della Repubblica,
prima con Ccd poi con Idv, ex sottosegretario con il governo D’Alema
e cognato dell’ex leader dell’Italia dei Valori Antonio Di
Pietro. Il personaggio era insieme ad altri tre uomini in un
villaggio serbo, quasi al confine con la Romania, a cacciare uccelli.
Peccato che lo stesse facendo tramite l’utilizzo di richiami
acustici vietati in tutto il mondo. Scoperto dagli ambientalisti di
Birdlife Serbia è stato subito denunciato alle autorità, ma l’ex
politico non ha gradito tant’è che ha aggredito i volontari
dell’associazione ecologista. Una volta arrivata la polizia
all’uomo è stata fatta una multa. Intervistato dall’Eco di
Bergamo, ha detto: “Si stanno inventando tutto. Ho solo preso una
multa per l’utilizzo di richiami acustici”. Il caso è stato
sollevato in Italia dal Wwf che ha commentato: “La tutela
dell’avifauna migratoria non ha confini. Grazie all’attività dei
volontari che in tutta Europa vigilano per il rispetto delle
Convenzioni Internazionali, proteggendo un patrimonio di tutti i
cittadini che i bracconieri, soprattutto italiani, tendono a
considerare cosa loro”.
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