sabato 27 agosto 2016

La memoria genetica del terremoto




Terremoto della valle del Belice. 15 gennaio 1968. Io avevo 1 anno e 20 giorni. Muovevo i primi passi. Non ricordo immagini... ma la paura sì! Era intorno a me: nella mia mamma che mi stringeva al petto e mi allattava, e allattandomi mi trasferiva purtroppo anche tutte le sue angosce insieme al desiderio di proteggermi; era in mio padre che all'inizio imprecava e, dopo aver visto i primi morti (a Montevago ce ne sono stati 99), stretto alla sua famiglia, ha ringraziato Dio: -Noi siamo tutti qui. La casa si ricostruirà! 
Mia nonna Vita portava in braccio mia sorella che aveva 2 anni e quella notte aveva dormito nel suo letto. La portò fuori al buio dopo le prime scosse. Rientrò a prendere qualcosa e ... la casa crollò. Mio padre fuori urlava: -Mamma, mamma! 
E lei, muovendo i piedi sulle pareti che erano crollate a terra insieme col soffitto, fortunatamente illesa, venne fuori da quelle che erano divenute macerie! Quest'angoscia mi è rimasta dentro, a mia insaputa, pronta a riaffiorare e a farmi sentire, empaticamente, il dolore e la paura di tutti quelli che vivono oggi questa brutta bestia chiamata terremoto!

Nessun commento:

Posta un commento