Testo di Caterina La Rocca
Terremoto della valle del Belice. 15
gennaio 1968. Io avevo 1 anno e 20 giorni. Muovevo i primi passi. Non
ricordo immagini... ma la paura sì! Era intorno a me: nella mia
mamma che mi stringeva al petto e mi allattava, e allattandomi mi
trasferiva purtroppo anche tutte le sue angosce insieme al desiderio
di proteggermi; era in mio padre che all'inizio imprecava e,
dopo aver visto i primi morti (a Montevago ce ne sono stati 99),
stretto alla sua famiglia, ha ringraziato Dio: -Noi siamo tutti qui.
La casa si ricostruirà!
Mia nonna Vita portava in braccio mia
sorella che aveva 2 anni e quella notte aveva dormito nel suo letto.
La portò fuori al buio dopo le prime scosse. Rientrò a prendere
qualcosa e ... la casa crollò. Mio padre fuori urlava: -Mamma, mamma!
E lei, muovendo i piedi sulle pareti che erano crollate a terra
insieme col soffitto, fortunatamente illesa, venne fuori da quelle
che erano divenute macerie! Quest'angoscia mi è rimasta dentro, a
mia insaputa, pronta a riaffiorare e a farmi sentire, empaticamente,
il dolore e la paura di tutti quelli che vivono oggi questa brutta
bestia chiamata terremoto!
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