Fonte: Leggo
Il complottismo a ogni costo, alla
lunga, può diventare un'arma a doppio taglio. Ne sa qualcosa Rosario Marcianò, uno
dei complottisti italiani più famosi sul web. Sedicente esperto di
(udite, udite!) scie chimiche, l'uomo non tarda mai per denunciare
complotti e false flag, come in occasione degli attentati di Parigi.
Le stragi del 13 novembre 2015, per Marcianò, sarebbero state
semplicemente una farsa, e quando nelle ore successive agli attacchi
si diffuse la notizia della scomparsa prima e della morte poi di
Valeria Solesin, il leader spirituale dei complottisti italiani
affermò con insistenza che si trattava di attori e che la
studentessa veneziana non sarebbe mai esistita. Il motivo? Valeria
non aveva account sui social network. I genitori, che hanno pianto la
sua morte, secondo Marcianò sarebbero semplicemente degli attori.
I commenti di Marcianò e i suoi
seguaci due giorni dopo gli attacchi di Parigi. A dispetto del nome,
gli Eagles of Death Metal, il gruppo che stava suonando al Bataclan
la sera del 13 novembre, non sono una band di musica metal, bensì di
punk-rock e grunge (e chi ascolta questi generi musicali conosce
benissimo la differenza). I post su Valeria, dopo qualche mese,
sono stati segnalati alla Procura di Venezia (non è chiaro se su
indicazione della famiglia Solesin). Marcianò, pochi giorni fa, ha
ricevuto dalla Procura l'indicazione di rimuovere quei contenuti, ma
non sembra aver ottemperato. Il buon Rosario, infatti, si è limitato
a cancellare l'account Facebook, ma sugli altri social network ha
rincarato la dose e lanciato un nuovo messaggio complottista.
L'uomo, quindi, non solo non mostra
alcun pentimento o intenzione di fare un passo indietro, ma ora
rilancia: Valeria Solesin esiste, ma non è mai morta nell'attacco al
Bataclan. E una foto pubblicata sul New York Daily News lo
dimostrerebbe: una ragazza, effettivamente somigliante a Valeria,
compare tra le persone soccorse. E sul web Marcianò e i suoi seguaci
affermano con convinzione: «È viva, guardate, non ha neanche
un'espressione terrorizzata». E allora perché passare intere
settimane a negare l'esistenza di Valeria? Chiuso il profilo Facebook, Marcianò
ha rilanciato le sue teorie su Twitter. Tweet analoghi a questi due
sono stati pubblicati più volte nei giorni scorsi. Questa sembrerebbe essere stata la
goccia che ha fatto traboccare il vaso. Per questo motivo i genitori
di Valeria hanno deciso di querelare Marcianò. A darne notizia è
stato lo zio di Valeria, Piersante Paneghel: «Le persone che,
come lui, speculano sul dolore altrui devono iniziare a pagare».
Marcianò, intanto, non sembra troppo
turbato e su Twitter continua a pubblicare come se niente fosse. Annuncia nuovi piani di diffusione
delle scie chimiche, perché in fondo il primo amore non si scorda
mai, ma non si limita solo a questo. Ecco cosa sostiene riguardo al
terremoto che ha colpito Accumoli, Amatrice e Arquata del Tronto: "Terremoto nell'Italia centrale: all'origine i pozzi di trivellazione?" Un'ipotesi più fantasiosa di questa è
difficilmente avanzabile. D'altronde, i Monti Reatini si trovano in
una zona classificata con sismicità 1, la più alta possibile in
Italia, uno dei paesi più sismici d'Europa e del mondo. Si potrebbe
forse dire lo stesso anche dei terremoti che hanno colpito Amatrice
nel 1639, 1672, 1703 e 1730?
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