Fonte: Tuscia Web
Viterbo – L’altra faccia del sisma.
Il terremoto ad Amatrice e dintorni non
è stato solo morte e devastazione. Per molti allevatori della
Tuscia potrebbe significare dissesto finanziario. Dopo le scosse
di ieri notte sarebbero almeno una decina gli allevamenti industriali
viterbesi colpiti da una moria di galline. “Le stime sono ancora provvisorie, ma
penso che si potrà arrivare a contare all’incirca diecimila capi
morti – spiega la dottoressa Antonella Troise, del coordinamento
allevamenti avicoli del servizio veterinario della asl -. Il tasso di
mortalità è attualmente pari al 5 per cento circa del totale degli
animali. Un fatto piuttosto strano perché le galline generalmente la
notte dormono e restano immobili. Le scosse devono aver
spaventato gli animali, al punto da farli ammassare l’uno
sull’altro, causando la morte per asfissia delle galline rimaste
sotto”.
Un disastro, secondo il presidente di
Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici. “Segnalazioni ci sono arrivate
da Viterbo, Tuscania, Montefiascone – dice -. La zona dell’Ombrone
sarebbe la più colpita, anche se avremo un quadro ancora più chiaro
forse solo nei prossimi giorni. I danni variano a seconda delle
singole aziende. Per alcune si parla di qualche centinaio di galline
morte, in altri casi si arriva perfino a migliaia di capi. In un
singolo caso, di un allevamento a Grotte Santo Stefano sono stati
contati 3mila animali morti. 1500 in un altro allevamento sulla
strada Ombrone”. Gli allevatori si sono subito rivolti a
Coldiretti per avere informazioni sui risarcimenti. “Il problema –
spiega Pacifici – è che ci troviamo di fronte a un fatto
completamente nuovo. Sono allevatore anch’io e in 13 anni mai avevo
assistito a una moria di animali simile, dopo un terremoto. Non
esiste un’assicurazione. Non sappiamo se e chi risarcirà. Resta il
fatto che il danno economico per i nostri allevatori è stato
ingente”.
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