Testo di Diego Fusaro
Se la famiglia comporta, per sua
natura, la stabilità affettiva e sentimentale, biologica e
lavorativa, la sua distruzione risulta pienamente coerente con il
processo oggi in atto di precarizzazione delle esistenze. Come già
evidenziato dalla "Politica" di Aristotele, la famiglia è
la prima comunità: è la prova – contro il moderno robinsonismo,
da Thomas Hobbes a Margarite Thatcher – che l’uomo è un animale
comunitario, che solo nella comunità può esistere e che nella
comunità viene al mondo. Per questo, il capitale oggi aspira in ogni
modo a distruggere la famiglia e, con essa, ogni forma di comunità
ancora esistente, sostituendola con atomi isolati incapaci di parlare
e di intendere altra lingua che non sia quella anglofona
dell’economia di mercato. Rispetto agli anni Cinquanta e Sessanta,
il transessuale ha sostituito il padre di famiglia (borghese o
proletario) come paradigma mediatico privilegiato, divenendo
l’emblema di una flessibilità a tal punto radicale da rimodellare
la nuda vita e il suo elemento biologico. Il capitale vuole atomi
senza identità, infinitamente manipolabili dal consumo e dalla
pubblicità.
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