Fonte: Anonima
"State zitti, per favore. Non c’è molto da fare quando la
natura decide così. Ma soprattutto, non c’è molto da dire. Lavoro all’ospedale regionale di
Torrette, Ancona. Ieri ho vinto un simpatico turno di 12 ore in
guardia. Abbiamo lavorato poco rispetto a quanto abbiano fatto i
nostri colleghi di Ascoli e San Benedetto (bravissimi, perfetti,
prontissimi). Noi eravamo troppo lontani anche per l’elicottero.
Eravamo anche in sotto numero, perché alcuni di noi sono andati a
dare una mano giù.
Ma alcuni sono arrivati anche da noi. Li
abbiamo visti in faccia, muti. Non parlava nessuno. Qualcuno riusciva
solo a ripetere il nome dei figli. Qualcun altro non aveva la forza
neanche per respirare. Di quelli che abbiamo portato in sala
operatoria, molti chiedevano un’anestesia generale “Fatemi
dormire. Non voglio sentire più niente”.
Fratture esposte, traumi
chiusi, “Non sento più la gamba. Non c’è più vero? Non ho più
la mia gamba vero?”. “No P. La gamba c’è, ti operiamo perché
pian piano tornerai a sentirla tutta”. Li ho lasciati ieri sera,
dopo averli svegliati. Sembrava stessero bene, ma era troppo bello
crederci davvero. Li ho ritrovati stamattina in rianimazione.
Vaffanculo. “Chiamate solo il mio compagno, mi
hanno detto che forse è nell’altro ospedale. È successo lo stesso
quando eravamo all’Aquila. Mi hanno diviso dai miei familiari”.
Cristo che botta.
Antinfiammatori, cortisone, morfina,
ossigeno. “Sono tutti ipotermici, preparate liquidi caldi.” Arriva un trauma, braccio e gamba. “Ci
sono i parenti del ragazzino per il consenso?”. “Non c’è
nessuno, lui dice che era con i nonni, ma sono morti”. Vaffanculo
pure adesso. Mani, volti, capelli pieni di polvere di macerie. “Ok, dorme. Potete iniziare. Operate, noi iniziamo a
lavarli un po’”. “Raga, i vestiti di A. Dove sono i suoi
vestiti? Non dimentichiamoli, ci sono le sue cose dentro quella busta.
Ridiamogli almeno quelle”. “Non riuscivo a gridare. Se gridavo
respiravo polvere. I respiri piccoli piccoli per il dolore. Ad un
certo punto, ho ceduto. Ho provato a morire in tutti i modi. Poi gli
angeli mi hanno tirato fuori”. Adesso, secondo voi, a queste persone i
vostri commenti interessano? Gli immigrati, le battute sarcastiche,
le polemiche inutili. Interessano? Perché a me non interessano
proprio. E tantomeno a loro. Allora, per favore, state zitti. State
zitti cazzo. Almeno stavolta".
(Dottoressa specializzata in anestesia
e rianimazione)
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