Fonte: Libero
Lo spirito delle Olimpiadi è
stato ferito ancora. Dimenticando che dalle origini nell'antica
Grecia gli atleti delle città rivali interrompevano le ostilità per
confrontarsi solo sul campo atletico, un judoka egiziano Islam El
Shehaby è stato fischiato dal pubblico dell'arena olimpica di Rio
per aver ostentatamente rifiutato di stringere la mano che gli ha
porto il rivale israeliano Or Sasson, che lo aveva appena sconfitto.
Lo sfregio è particolarmente grave nel judo - disciplina giapponese
dove l'onore viene prima di tutto - in cui è tradizione - non
obbligo - che gli atleti si stringano la mano al termine del match.
El Shehaby invece ha abbandonato il tatami lasciando l’atleta
israeliano con la mano tesa nel vuoto. Richiamato dal giudice per
l'inchino - questo sì obbligatorio - il judoka egiziano è tornato
indietro, ha rispettato il vincolo ma è subito schizzato via. Il
32enne campione egiziano si è trovato al centro di una campagna di
forti pressioni sui social media in Egitto affinché rinunciasse
proprio al confronto. Al termine dello sgradevole incidente non ha
voluto rispondere alle domande dei giornalisti.
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