Fonte: La nuova bussola quotidiana
Le edizioni dei
salesiani Elledici hanno dato da poco alle stampe un nuovo sussidio
per il catechismo dei ragazzi. Il quaderno con le schede ha suscitato
lo stupore di molti sul web che si sono rimpallati le due immagini di
copertina, la prima e la quarta. Vediamo perché. Cominciamo dalla prima
di copertina. Gesù
è raffigurato al centro ed è la “fotocopia” di Conchita Wurst.
Sicuramente nessuno quando ha pensato di raffigurare in cotal modo il
Signore Gesù pensava al noto alle cronache transessuale austriaco.
Però se digitate su google il suo nome e lo confrontate con quello
del Gesù nel catechismo non potrete non rimanere folgorati dalla
straordinaria somiglianza. Curiosa la scelta dei
personaggi a fianco di Gesù:
c’è la nonna con i due nipotini e dall’altra parte c’è una
mamma con i suoi figli, una è di colore perché il politically
correct ci sta sempre. E dietro a loro c’è un tizio allampanato
che batte le mani come un fru fru e che dal colletto e i bottoni in
verticale sul completo nero appare chiaramente come un prete. Un
prete con la giacchetta di tendenza. Vabbè, sono i tempi, non è che
ci si debba formalizzare troppo anche per le immagini a corredo dei
catechismi: l’importante è che il contenuto dentro sia sano e
rettamente conforme alla dottrina.
Poi però si gira il
sussidio e si incontra la quarta di copertina.
E qui, ci si rende conto che le critiche stilistiche di prima passano
in secondo ordine. E si comprende come il web si sia rivoltato. Ci sono due uomini che
guardano verso l’orizzonte su
un punto non identificato e sullo sfondo compare un piccolo villaggio
con la chiesa. Due bambini sono avvinghiati al primo, un signore
distinto, quasi dandy, con una giacca a righe che costringerebbe la
Polstrada quanto meno ad un controllo. Dietro di lui invece c’è un
altro uomo. Più casual, con gli occhialini alla John Lennon e il
maglioncino rosa. Capelli ricci lunghi e barbetta da intellettuale.
“Sono una coppia
omosessuale con dei bambini”, si
sprecano i commenti. “No, impossibile, sarà il nonno”, qualcuno
ribatte. “Ma quale nonno? Non ha i capelli bianchi, quelli sono due
gay”. Potremmo stare qui a disquisire ore e ore, poi però,
aguzzando la vista ci si accorge che il giovanotto col maglionicino
rosa ha il braccio sinistro in direzione del fianco del signore
davanti.
Come stanno le
cose? Bisognerebbe
chiederlo agli autori del libro, ma forse loro ribatteranno che non
spetta a loro decidere le copertine dei libri. Allora si potrebbe
andare a rintracciare la disegnatrice, ma questa, cercata dalla Nuova
BQ non ha risposto. Si resta così
sospesi, con
la netta sensazione che qualche cosa di sotto ci sia, anche perché
con tutte le iconografie possibili per rappresentare i fedeli che
cercano Gesù, questa è davvero la più ardita e quella che si
presta per lo meno alle dietrologie più azzardate.
Una copertina omoeretica
nel catechismo per i bambini? Sappiamo
bene che ormai nella Chiesa si può questo e ben altro, quindi di che
stupirsi? Tanto più che, si scopre, gli autori sono emanazione
diretta della Diocesi di Torino. Il libro è scritto da Monica Cusino
e da don Andrea Fontana. Il secondo è nientemeno che Responsabile
del “Servizio diocesano per il catecumenato”, la prima è una sua
collaboratrice tanto che figura nel sito della diocesi come membro
dell’equipe, quindi una collaboratrice della Diocesi. La stessa
diocesi balzata agli onori della cronaca per il caso di don Carrega e
il corso di fedeltà per i cristiani Lgbt.
Omoeresia o no,
sicuramente uno scivolone. Sul
quale il sentimento popolare si è scagliato con sincerità e un
pizzico di stizza. Può darsi che questi bacchettoni siano
semplicemente ossessionati e vedano omosessuali dappertutto. Ma se la
diocesi dà il via libera a editori cattolici a immagini così
esplicite non si può certo dare loro la colpa di cotanta malizia.
Anche perché non siamo di fronte ad un’immagine subliminale. Un
maglioncino rosa è pur sempre un chiaro indizio.
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