Dal momento che la missione (degli Stati Uniti) è cresciuta ed è
in proseguimento in Siria (il Pentagono) comprende anche questi
numeri nelle relazioni periodiche", ha
dichiarato la portavoce del Pentagono Heather Babb, citata dal portale web 'Military
Times'. Secondo la funzionaria, un totale di 11.965 contractors
sostengono le operazioni negli Stati Uniti in tutto l'Iraq e la
Siria, ma solo 5508 di queste persone sono direttamente finanziate
dal Pentagono. Tuttavia, alla domanda circa la posizione precisa del
personale impiegato dal Dipartimento della Difesa in Siria, Babb ha evitato di dare una risposta chiara, affermando che "per ragioni
di sicurezza non è in grado di fornire un conteggio accurato di
contractors che sono operativi in questo paese. Questa è la prima
volta che il Pentagono riporta il numero dei suoi mercenari in questi
due paesi arabi, dove gli Stati Uniti compiono diverse operazioni
sotto la bandiera della sua cosiddetta coalizione contro i terroristi
dell'ISIS (Daesh, in arabo).
Queste informazioni,
tuttavia, si verificano allo stesso tempo in cui il presidente degli
Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato in dichiarazioni
contraddittorie che Washington presto ritirerà le sue truppe
militari dalla Siria e saranno altri paesi arabi a prendersi cura della
zona. Infine, il portale web ricorda che "è importante notare
che i ruoli dei contractors nel paese sono per lo più relegati a
logistica, manutenzione, supporto di base e servizi di traduzione. Un
aumento della loro presenza potrebbe comportare anche l'accumulo di
personale militare.
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