Fonte: Il Gazzettino
Intossicati dal tonno,
allarme in Piemonte: due coniugi di Torino sono stati colpiti
da intossicazione da
istamina, dopo aver consumato a casa del tonno
fresco acquistato
in una pescheria e proveniente dalla Spagna. La coppia,
fortunatamente, se l’è cavata con una visita in ospedale ed una
terapia a cura di antistaminici e cortisone: ma le analisi hanno
rilevato alti livelli di istamina e una positività alla sindrome
sgombroide. Positività
trovata, nelle analisi condotte dal laboratorio dell’Istituto
Zooprofilattico di Torino - diretto dalla dottoressa Lucia Decastelli
- in diversi campioni: dai
residui del pasto allo
stesso lotto dal grossista in confezione integra, fino alla rimanenza
in pescheria. L’intossicazione da sindrome sgombroide è il primo
caso che si verifica in Piemonte quest’anno, sebbene sia
ancora un giallo come
sia potuto accadere: la Asl sta redigendo, scrive La
Stampa, la notizia di
reato da inviare alla magistratura per le indagini.
A
sviluppare l’istamina potrebbe essere stata la cattiva
conversazione del pesce,
legata all’interruzione della catena del freddo. È stato possibile
collegare subito un collegamento tra il cibo e la tossina, grazie
alla rapidità delle analisi. Lo scorso anno in Spagna furono un
centinaio i casi di intossicazione da tonno,
tanto da spingere il Ministero della Salute spagnolo a lanciare un
allarme sul tonno fresco commercializzato da una ditta in particolare
(la Garciden). Nel caso di questi giorni, invece, non è ancora
chiaro se il tonno rimandi alla stessa ditta o ad un’altra: da
chiarire molti punti, non ultimo il punto preciso della filiera in
cui si è interrotta la catena del freddo.
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