Testo di Maurizio Blondet
La UE darà particolare attenzione,
nel forgiare l’ideale cittadino europeo, ai sintomi di
“razzismo, sessismo, misoginia, omofobia, transfobia” e
ovviamente, di “antisemitismo”. Già la polizia tedesca
toglierà i figli minori a genitori che “criticano Israele o
si oppongono al Sionismo”, ha appena annunciato il capo del
sindacato tedesco degli agenti, DPolG, “anche se
l’antisemitismo viene dai migranti” musulmani. La sacralità del
“migrante” viene cancellata se questo è “antisemita. La
CDU della Merkel e la CSU bavarese stanno per proporre una legge che
prevede l’espulsione (!) dei migranti che si macchiano della
Colpa suprema. “La completa accettazione della vita ebraica è
un criterio per un’integrazione di successo”: tale la
ratio della legge, come ha scritto il quotidiano Die
Welt. E chi giudica se certi atti sono
antisemiti? Dei giudici? La polizia stessa? No.“
Josef
Schuster, il capo del
Consiglio centrale degli ebrei in Germania, ha convocato i
capi della polizia la settimana scorsa per introdurre un
sistema scolastico migliore. Ha detto che insegnanti e studenti
dovrebbero avere una possibilità più snella per denunciare gli
“atti antisemiti o
altri atti di violenza senza
ostacoli burocratici“.
Insomma sono gli ebrei – parte in causa – che giudicheranno, per
delazione – e per le spicce. Giustizia sommaria.
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