giovedì 31 dicembre 2020

La parabola della scimmia del suonatore d'organetto


Testo di Francesco Spizzirri

La scimmia del suonatore d'organetto è di piccola statura e, provenendo dallo stato selvatico, è naturalmente sopraffatta dall'enormità del nuovo mondo che la circonda. Ma, ogni mattina, una gentile anziana le fa indossare un bel vestito. Le infila un gilet di velluto rosso decorato con bottoni di perla e un bellissimo fez rosso con una nappa di seta. Calza poi scarpe di broccato con la punta all'insù e riceve un elegante carillon dorato attaccato a una catena, anch'essa d'oro, fissata intorno al suo collo soltanto. Ogni volta che si avventura in città per una nuova esibizione, pensa: "Devo proprio essere molto potente. Con quanta pazienza tutti aspettano soltanto di vedermi danzare, e ovunque io vada", pensa, "questo carillon mi seguirà e con esso questo pover'uomo oppresso. E se decidessi di non ballare, questo miserabile ambulante morirebbe di fame. Ogni volta, invece, che decido di ballare, ogni volta lui deve suonare. Che desideri farlo, o no".

Le interpretazioni possono essere varie, questo tocca a te, a me ha fatto riflettere molto. 

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