Fonte:
Repubblica
Testo
di Lucia Landoni
Erano
parte del lotto 828/12/ES insieme con una mountain bike e sarebbero dovuti
andare all’asta il 24 febbraio, secondo quanto si leggeva fino a qualche giorno
fa sul sito dell’Istituto vendite giudiziarie per il tribunale di Brescia: due cani labrador hanno rischiato di essere
venduti al miglior offerente perché pignorati ai padroni. La vicenda è stata
denunciata dal Partito protezione animali, che ha minacciato proteste di fronte
alla sede dell’istituto e anche presso la casa dei proprietari dei cani, dov’era
programmata l’asta. Fabrizio Catelli, presidente del partito animalista, nei
giorni scorsi si era detto sconcertato dall’ipotesi che due animali venissero
trattati “come merce”, offrendo assistenza legale ai padroni e mettendo
provocatoriamente in luce i potenziali rischi di una decisione del genere: “Il
passo successivo, per chi non ha animali, sarà la vendita di un figlio all’asta?”.
Dall’Istituto vendite giudiziarie fanno sapere che “l’asta è stata annullata
perché i proprietari degli animali hanno pagato e il tribunale ha stabilito la
restituzione dei beni, che peraltro non si erano mai mossi dalla loro
abitazione”.
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