Ieri
ho passato una serata in compagnia degli animali. E' stato commovente. Sono
andato in un locale in cui gli animali sono presi in seria considerazione e
trattati con tutti i riguardi. Infatti, prima ancora di sederci, io e i miei
amici abbiamo osservato un bellissimo acquario posto all'ingresso, forse voleva
riprodurre il fondale dell'adriatico e conteneva vari animali acquatici.
Abbiamo potuto osservare spigole, orate, scampi, un'aragosta, rane
pescatrici, e altri pesci non meglio identificati. Era bellissimo vederli tutti
lì, i miei amici sorridevano nell'osservarli, ma a me qualcosa non tornava. Il
cameriere poi ci ha fatto accomodare, e nell'attesa che cenassimo altri animali
sono passati sotto i nostri occhi. Dei calamari, gamberetti, cavalli, polli,
altri animali ancora. L'atmosfera era festosa, c'era anche una tavolata a
festeggiare un compleanno, e nell'aria si poteva respirare l'amore.
Dopo un po' un cameriere entra in sala, tutti lo guardano sorridenti e meravigliati: su un carrello ha un intero pezzo di maiale, senza il resto del maiale. Si può vedere lo zoccolo, e ne deduco che è una gamba. Si vede anche l'osso sbucare fuori dalla carne, come uno sperone. Intorno all'osso si vede del sangue, che cola lungo l'apofisi e finisce sul vassoio. Alcuni clienti però storcono il naso, non si aspettavano di vedere un pezzo di animale così grosso e sono un po' turbati, forse perché non hanno mai visto servire in questo modo un animale.
Mi manca un po' l'aria, nel locale fa caldo, ho sbagliato a mettere il maglioncino pesante, sarebbe bastata una camicia. Mi tiro su le maniche, ma non basta, perciò esco un po' fuori a respirare dell'aria fresca. Al ritorno passo dal bagno, e quando esco osservo di nuovo il bellissimo acquario, fatto di pesci immobili, tutti insieme lì dentro...non voglio più guardarlo. Torno a sedere, e le pizze sono arrivate. Una mia amica ha ordinato una pizza con animali sopra: salsiccia e würstel. Si è presto abituata all'usanza del locale. Viva l'abbondanza. Finiamo di mangiare e usciamo. Tutti di nuovo vicino l'acquario, che non è un acquario, ma come qualcuno avrà già capito è una vetrinetta piena di ghiaccio, con del pesce morto dentro: lo chiamano il banco del pesce fresco.
Dopo un po' un cameriere entra in sala, tutti lo guardano sorridenti e meravigliati: su un carrello ha un intero pezzo di maiale, senza il resto del maiale. Si può vedere lo zoccolo, e ne deduco che è una gamba. Si vede anche l'osso sbucare fuori dalla carne, come uno sperone. Intorno all'osso si vede del sangue, che cola lungo l'apofisi e finisce sul vassoio. Alcuni clienti però storcono il naso, non si aspettavano di vedere un pezzo di animale così grosso e sono un po' turbati, forse perché non hanno mai visto servire in questo modo un animale.
Mi manca un po' l'aria, nel locale fa caldo, ho sbagliato a mettere il maglioncino pesante, sarebbe bastata una camicia. Mi tiro su le maniche, ma non basta, perciò esco un po' fuori a respirare dell'aria fresca. Al ritorno passo dal bagno, e quando esco osservo di nuovo il bellissimo acquario, fatto di pesci immobili, tutti insieme lì dentro...non voglio più guardarlo. Torno a sedere, e le pizze sono arrivate. Una mia amica ha ordinato una pizza con animali sopra: salsiccia e würstel. Si è presto abituata all'usanza del locale. Viva l'abbondanza. Finiamo di mangiare e usciamo. Tutti di nuovo vicino l'acquario, che non è un acquario, ma come qualcuno avrà già capito è una vetrinetta piena di ghiaccio, con del pesce morto dentro: lo chiamano il banco del pesce fresco.
Morte e morte, dappertutto. E le persone non se ne rendono conto. Ridono, scherzano, e quella stessa morte la mangiano, la offendono con le loro bocche, mangiandone la sofferenza, il sangue, i nervi, i muscoli, gli umori. Sarebbe così bello apprezzare gli animali da vivi, e non da morti. Ma è questo quello che riesce a fare meglio la nostra specie: procurare sofferenza e morte. Sono tornato a casa con in testa questo pensiero, e ho accarezzato la mia cagna che dormiva. Lei si è svegliata, mi ha annusato e ha voluto le carezze. Mi ha guardato con quei suoi occhioni dolci e poi si è accovacciata per tornare a dormire. Lo faccio sempre quando rincaso. Se non la sveglio accarezzandola, lei dopo un po' viene nella mia camera, perché sente il mio odore e pretende la buonanotte, altrimenti non riesce più a riaddormentarsi. E' questo che manca nelle persone: il contatto con gli animali, sentire gli animali, viverli nel loro carattere, guardarli negli occhi e capire che sono come noi. Anche gli animali che ieri ho visto squartati nei piatti avrebbero voluto carezze, ma hanno ricevuto solo torture e morte, senza alcuna misericordia, senza una benché minima pausa di riflessione. Avviene tutto in un modo spaventosamente automatico, e nel compiere degli automatismi anche noi stessi siamo diventati degli automi, sprovvisti di sentimenti e pietà.
Bell'articolo. Un cuore grande, un amore enorme. Per le cose semplici, per le persone più deboli, gli animali, la vita. La vita di tutto e di tutti. La nostra vita. O almeno quello che ne resta. Bravo l'autore.
RispondiEliminaConcordo.
EliminaEmerge un sentimento forte di spaesamento e di rifiuto del male.
Per quello l'ho pubblicato.