domenica 16 febbraio 2014

Putredine reale

 

Nei secoli scorsi il cancro veniva chiamato "putredine reale", in quanto colpiva regolarmente solo i re e le persone che gli stavano intorno, tutti accomunati dalla bruttissima abitudine di cibarsi con la carne dei propri cavalli azzoppati, dei buoi che tenevano nelle stalle reali, della selvaggina che perseguitavano nelle loro battute di caccia, ovvero delle proteine nobili contenute nel sangue altrui. La popolazione modesta e plebea doveva accontentarsi delle verdure, della poca frutta e dei cereali che coltivava nei campi. Ma tutto il male non veniva per nuocere, e i contadini vivevano sani e a lungo, mentre i reali continuavano ad essere salassati dalla putredine reale, ovvero dal cancro.
Quando la Rivoluzione Francese cominciò a portare i sangue blu sul palco della ghigliottina, la borghesia e poi anche il popolo più umile vollero acquisire tutti i diritti, includendo le abitudini più nefaste, come quella di insozzare di sangue e di interiora i propri piatti, le proprie posate, le proprie tavole.
E fu così che la putredine reale, il cancro dei re e dell’aristocrazia dal sangue blu, divenne putredine popolare, e cominciò a mietere sempre più vittime tra la popolazione mondiale.

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