Testo di Fabrizio Belloni
Non
mi fido di Renzi, come non mi sono mai fidato dei "democristiani". E
a chi mi obbietta che Renzi non è iscritto alla ex Balena Bianca, faccio
soavemente notare che essere democristiani non significa avere una tessera, me è
una forma mentale, un modo di vivere, una scelta di comportamenti. Ed allora ci
siamo in pieno: Renzi è un "democristiano" ad honorem. Il
nuovo governo rispecchia quello che era già emerso, soprattutto nell'incontro
con Grillo. Da una parte il Ligure, terminale della scaletta seguente: Grillo,
Casaleggio, Colanninno, De Benedetti, Soros, Goldman Sachs, la banca ebrea
degli ebrei Rothschild; dall'altra Renzi, l'uomo dei "poteri forti",
delle banche, della Banca Centrale Europea, il cui Presidente, tale Draghi
Mario, aspetta lo scadere del suo mandato, per diventare il prossimo Presidente
della Repubblica Italiana, terra di conquista. Renzi,
Grillo, il Gatto e la Volpe: fate voi l'attribuzione dei ruoli. Unica
nota positiva nel - finto - nuovo Governo: l'assenza della Kyenge, la ministro
italo congolese. Inutile e dannosa, fuori luogo, con una responsabilità troppo
pesante e non retta. De profundis per il lurido jus soli, contro natura e
deleterio. Rimane
da vedere quanto durerà il governo mezzo rosa e mezzo azzurro. Fioccano le
scommesse.
Povera
Italia!
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