Quando la nostra pelle subisce una ferita, inizia un’operazione
di restauro indipendente dalla nostra volontà. Presso il taglio,
attraverso il torrente sanguigno, accorrono i globuli bianchi e i macrofagi, per mangiarsi gli eventuali intrusi,
batteri, virus, funghi, ecc. Il sangue comincia a coagulare per evitare eventuali
emorragie, grazie alle piastrine che formano una barriera. Ci sono
anche altri interventi coincidenti, ma sempre senza coinvolgimento
della nostra volontà. Nel giro di pochi giorni la ferita sarà
rimarginata e la pelle tornerà quasi come prima. Questo meraviglioso
fenomeno, utile alla sopravvivenza del singolo e, di conseguenza,
della specie, funziona automaticamente da migliaia d’anni.
Altrimenti, non saremmo qui a parlarne. Ciò significa che il corpo ha una sua saggezza, che non sempre coincide con l’intelletto vero e
proprio, la parte cosiddetta razionale della nostra psiche.
Analogamente, anche nel corpo sociale è all’opera un meccanismo
simile. Qualcosa, forse una memoria atavica, ci dice che ci troviamo
in una situazione di pericolo. Faccio due esempi per capirci. Pochi
giorni fa, rispondendo suo malgrado alla questione più volte
dibattuta della legittima difesa, visto l’innalzarsi dei casi di
assalti nelle abitazioni private, Mauro Corona, da sempre
dichiaratosi uomo di Sinistra, ribadì con veemenza il suo diritto a
difendersi da aggressori esterni, anche a costo di commettere
violenza sui medesimi. Agì, la notte in cui gli sfasciarono la
vetrina di casa, d’impulso e, sempre d’impulso, dichiarò che se
avesse raggiunto gli assalitori, li avrebbe uccisi con le sue mani.
La sua parte razionale fu messa in secondo piano e agì come i
globuli rossi e le piastrine che accorrono presso la ferita, senza
bisogno che il raziocinio intervenga a dire la sua.
Dopo qualche giorno, ecco un esponente istituzionale della
Sinistra, la sindaca di Codigoro, che di fronte alle mancate promesse
del prefetto in merito al numero dei migranti da accogliere, mette da
parte il dogma dell’accoglienza, di cui il suo partito si è fatto
portatore, e minaccia di far pagare tasse più alte a chi dovesse,
dei suoi concittadini, dare ospitalità agli africani continuamente
in arrivo. Sia Mauro Corona, che Alice Zanardi hanno percepito un pericolo e
non sono stati lì a ragionarci su. Hanno agito d’impulso, il primo
senza pentirsi delle sue “scandalose” affermazioni, la seconda
razionalizzando, a mente fredda, in un secondo momento, sul fatto che la sua affermazione
precedente fosse solo e nient’altro che una provocazione, non
potendo legalmente, lei nelle vesti di primo cittadino, nemmeno
compiere una cosa del genere: alzare le tasse.
Se ne deduce che come nel corpo umano c’è un meccanismo di
difesa dalle ferite esterne, così nel corpo sociale c’è un simile
meccanismo di difesa che ci fa capire, magari inconsciamente, che gli
stranieri possono costituire un pericolo. E questo, semplicemente in
virtù del fatto che nella nostra storia – ma si potrebbe dire,
nella storia dell’umanità – gli stranieri spesso e volentieri
venivano per depredarci e saccheggiare il territorio. La storia ha le
sue leggi. Noi le dobbiamo accettare e, quando si tratta di
accogliere o meno i migranti, le chiacchiere stanno a zero.
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