Fonte: Diretta News 24
“Non abbiamo
accettato il codice perché non tutela il nostro lavoro e poi c’è
già la legge internazionale che regolamenta il tutto. Noi continueremo comunque a lavorare nel Mediterraneo, ma al
momento non ho capito cosa comporterà questa mancata firma”.
Gabriele Eminente, direttore generale di Medici Senza Frontiere,
spiega così, ad Agorà estate su Rai3, il perché della mancata
firma sul codice di condotta sui salvataggi in mare. “Msf non ha problemi a fornire i dati e collaborare con la
guardia costiera, tanto che l’anno scorso siamo stati noi a
proporre per primi un'intesa su questo fronte, ma non possiamo
permettere che salgano sulle nostre navi delle persone armate. È una
cosa che non permettiamo in nessuno dei Paesi nei quali operiamo”,
ha aggiunto Eminente. Il Viminale ieri ha spiegato che “l’aver rifiutato
l’accettazione e la firma pone quelle Ong fuori dal sistema
organizzato per il salvataggio in mare, con tutte le conseguenze del
caso concreto che potranno determinarsi a partire dalla sicurezza
delle imbarcazioni stesse”.
A non siglare l’accordo anche la tedesca Jugend Rettet, presente
alla riunione, e la Proactiva open arms. Le altre cinque
organizzazioni internazionali invitate al tavolo, invece, hanno
snobbato l’Italia. Niente sanzioni, solo controlli. Il governo cede sulle Ong. Tanto rumore per nulla. Le regole del Viminale sulle Ong sono
praticamente carta straccia. Non solo perché buona parte delle organizzazioni chiamate al
tavolo non si sono presentate o non hanno firmato, ma soprattutto
perché alle Ong dissidenti non succederà nulla. Se Medici senza
Frontiere ha sfidato l’esecutivo avvertendo che loro continueranno
a lavorare come se il codice non esistesse, anche la Ue ha fatto
intendere che l’operazione del ministero dell’Intero ha la forza
di una piuma.
“Il maggior numero possibile” di Ong dovrebbe firmare il
codice di condotta messo a punto dall’Italia con l’avallo di
Bruxelles, ma per quelle che non lo faranno “continuerà a valere
la legge internazionale” che regola i salvataggi in mare, ha
sottolineato la portavoce Natasha Bertaud, ricordando che questo
significa che “ogni nave ha l’obbligo di salvare le persone in
mare e di condurle in un porto sicuro”, cioè praticamente
l’Italia. La conferma di tutto ciò arriva anche da fonti del Viminale
interpellate dall’Huffington Post: “Non si tratta di una legge e
quindi non si prevedono sanzioni in caso di inosservanza”. Insomma,
chi non ha firmato il codice di condotta non subirà provvedimenti da
parte delle autorità militari e civili italiane se non controlli più
rigorosi e stringenti sul fronte amministrativo e tecnico.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMa porca la miseria (senza offendere i poveri maiali che non combinano i guai di questi criminali)è da sempre che vado dicendo che questi barconi, poiché non battono bandiera di alcuno Stato, debbono essere considerati alla stregua di navi pirate e dunque non hanno alcun diritto di essere soccorsi. Al contrario dovrebbero essere combattuti e arrestati, proprio secondo la legge del mare, dietro cui si nascondono invece questi luridi trafficanti delle ONG parlando in malafede di umanitarismo. Rifiutano queste navi criminali ONG di dire da dove provengano i loro finanziamenti. Di certo uno dei grandi finanziatori è il grande criminale della finanza internazionale George Soros, che ha come progetto la sostituzione etnica dell'Italia per destabilizzare l'Europa facendone un continente meticciato. E poi non si vuole rispondere alla domanda: a che titolo una nave straniera scarica in Italia questi invasori quando si consideri che una nave è territorio dello Stato di cui batte bandiera? Perché una nave tedesca, per esempio, scarica in Italia questi invasori e non se li porta in Germania? Anche questo prevede la legge del mare. Un natante ha il diritto di essere soccorso solo quando, battendo bandiera di uno Stato, si trovi in difficoltà di navigazione. Altrimenti è fuori legge. Non quando, per di più, è mezzo di traffico di invasori che volontariamente accettano in partenza tutti i rischi di una navigazione precaria. Essi non sono protetti dalla legge del mare. Sono protetti solo dalle criminali navi ONG che fungono da calamite incoraggiando le partenze dei barconi, che, se non sapessero di avere dei complici nelle ONG, non affronterebbero l'allontanamento dalle coste della Libia. E approfittano anche del fatto che in Italia abbiamo un governo di coglioni senza coglioni, che, invece di cercare accordi con un governo fantasma quale quello di Tripoli, colluso con i trafficanti, avrebbe dovuto mettersi d'accordo con il governo di Tobruk e con il generale Haftar, finanziando questo governo invece di finanziare quello inesistente di Tripoli. Non ha preso esempio da Macron che ha ricevuto a Parigi anche il rappresentante del governo di Tobruk.
RispondiEliminaMa I nostri governanti come tutti I governanti EuropeI non contano niente!!Eseguono solo gli ordini dei loro strozzini Ebrei altrimenti ci fanno fallire in5 minuti.Cosa diavolo possono fare?Ve lo dicono anche in faccia digitate:" l'europa e' una colonia Scott Ritter"Per essere indipendenti bisogna cacciar via gli ebrei e le loro banche e TV e I loro servi massoni come berlusca che a 80 anni ancora striscia con LA kippah
RispondiElimina