Fonte: Il Gazzettino
UDINE - I suoi genitori erano
all’oscuro di tutto e sono caduti dalle nuvole quando hanno
scoperto che il loro figlio veicolava attraverso il web messaggi di
istigazione alla lotta armata nel nome della jihad. Il giovane,
un quindicenne
nato e cresciuto in Friuli Venezia Giulia, a Udine, di
seconda generazione e perfettamente integrato nella comunità
friulana, è
ritenuto il più importante e attivo traduttore dei contenuti
terroristici dell’Isis in Italia.
INIZIALMENTE DUBBI SUI
GENITORI
Papà
e mamma algerini, senza nessun precedente, il giovane era stato
intercettato nei primi mesi dello scorso anno. La polizia postale,
che monitora continuamente, i socials media, principale veicolo di
messaggi terroristici al di fuori del califfato, aveva individuato
una prima fonte. Controllata l’utenza telefonica, gli investigatori
erano risaliti al nucleo famigliare. Inizialmente si pensava che
fossero gli adulti i responsabili della diffusione dei messaggi. Poi
è emerso che i genitori non centravano niente.
STUDENTE
MODELLO
Il
ragazzo aveva fatto tutto da solo, rendendosi invisibile nel web,
utilizzando vari canali social. La sua conoscenza della ingua araba è
stata giudicata perfetta, è stata definita decisamente superiore
alla norma la sua capacità di gestire gli strumenti informatici.
All’apparenza il ragazzo non si presentava come un sostenitore o
simpatizzante dell’Isis: non aveva la barba lunga e non indossava
abiti particolari. È un normalissimo adolescente all’interno di
una società multiculturale. Non risulta a ora che sia riuscito a
creare un gruppo fisico di persone all’interno della comunità
friulana. La sua attività, quindi, era esclusivamente legata alle
relazioni strette su internet. Nessuno sospettava di lui all’interno
dell’istituto scolastico di Udine, che frequentava come studente,
con ottimo
profitto.
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