Fonte: Gazzetta di Modena
Non si sa se quel giorno
avesse intenzione di preparare le lasagne o le tagliatelle. Fatto sta
che mentre la donna girava lentamente il ragù a fiamma bassa secondo
l’antica tradizione modenese, la figlia vegana - esasperata
dall’odore di carne per casa - si è messa a urlare e l’ha
minacciata di morte: «Adesso ci penso io a farti smettere! - ha
esclamato, come si legge nella denuncia - se non la pianti di fare il
ragù ti pianto
un coltello nella pancia!» La
madre non solo non ha smesso di cucinarlo ma ha denunciato la figlia
e ora il caso è affrontato dal Giudice di Pace per un reato minore
(minaccia semplice).
Chissà se questa notizia sarà letta
anche da Cruciani, il papa degli anti-vegani che dal suo studio
radiofonico lancia anatemi a colpi di salame. La notizia, che
si presta a rinfocolare le eterne liti tra carnivori e non-carnivori,
è in realtà buffa, se non fosse che la contrapposizione tra madre e
figlia, entrambe modenesi, proprio perché insanabile è finita
davanti al Giudice
di Pace di Modena. Che
ora dovrà tentare una conciliazione.
LA VICENDA
Al
centro della vicenda unica nel suo genere c’è una madre 68enne.
Una tipica rezdora modenese che ama la cucina tradizionale e segue le
ricette di una volta. Dall’altra parte la figlia 47enne. Una donna
disoccupata che vive ancora con la madre ma che nel corso degli anni
ha sviluppato una sua consapevolezza alimentare e verso il mondo
animale allontanandosi dai gusti materni fino a diventare una
convinta vegana. Insomma, due mondi opposti in qualche modo costretti
a convivere tra le stesse mura. Divise da un insanabile contrasto
intorno al cibo, un argomento che, come sanno bene gli psicologi,
determina spesso il controllo e il potere in una famiglia.
Nel corso dei mesi non sono mai
cessati i rimproveri della figlia per le attitudini carnivore della
madre ossequiosa alla tradizione culinaria modenese; anzi sono
cresciuti con offese e improperi. Finché un giorno del marzo 2016 la
situazione è precipitata. La rezdora stava cucinando con amore il
suo ragù a fuoco lento e l’odore - vissuto come una provocazione e
una mancanza di rispetto - ha attirato la figlia vegana disgustata.
Ne è nato il solito battibecco. Finché la figlia è sbottata con le
frasi riportate in querela: «Adesso ci penso io a farti smettere|!
Se non la pianti, ti metto un coltello nella pancia!» La denuncia
della madre ha avuto seguito e ora si è arrivati davanti al Giudice
di Pace. Il giudice Nadia Trifirò ha affrontato una prima udienza
fissando per la prossima, in giugno, un tentativo di conciliazione
tra madre e figlia. Diversamente si andrà avanti a valutare la causa
fino alla sentenza. Intanto la madre continua a preparare il ragù e
la figlia a infuriarsi.
(PS. Il riferimento a Cruciani è
puramente scherzoso)
Io sto con la figlia. L'orrore reale è tutto rappresentato dalla pasta condita con pezzi di cadavere (cosiddetto ragù). Le macellerie sono posti tremendi. Gli umani sono perfidi.
RispondiEliminaAlcuni sostengono che agli umani è stata interrotta la strada che dal cuore collega il cervello e per tale ragione molti umani sono senz'anima, cioè sono privi di consapevolezza.
EliminaNon sono propriamente sicuro che gli Anunnaki siano soddisfatti della loro "invenzione".
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