Il fenomeno presenta un duplice aspetto, sociale e zoologico, ma
nel titolo dato al video di You Tube ci sono due errori: non sono
giganti e non piovono. E’ interessante che alcuni ratti siano
saliti sugli alberi sia perché si tratta di un comportamento appreso
simile a quello delle scimmie di Koshima, sia per lo scalpore
scandalizzato delle persone, che parlano di degrado e di elezioni
politiche. Le due specie sinantrope che storicamente convivono con
l’uomo sono il ratto norvegico, maggiormente conosciuto, detto
volgarmente pantegana, e il ratto nero, accusato di aver portato la
peste in Europa. Le loro nicchie ecologiche sono i bassifondi per il
primo e la parte elevata delle case per il secondo. Di solito si
evitano e il nero non scende mai a terra, mentre il norvegico non va
mai in soffitta.
Ma qui siamo di fronte a una famiglia di ratti che
si comporta come gli scoiattoli e lo fa in pieno giorno. Non può
essere quindi il ratto nero e ho qualche difficoltà a credere che
sia quello norvegico, entrambe specie crepuscolari. Tuttavia,
conoscendo la grande intelligenza e l’eclettismo della pantegana,
capace di adattarsi a tutti gli ambienti, si deve concludere che solo
il norvegico può aver imparato a salire sui rami. Dubito però che
abbiano costruito un nido a quell’altezza. E’ probabilmente un
nido di gazza, che i topi erano andati a razziare. Sulle reazioni
della gente non c’è niente da meravigliarsi. Tradizionalmente i
topi, anche quelli domestici (Mus musculus), sono associati alla
sporcizia, considerati pericolosi e ripugnanti. Tutte reazioni
inconsulte e ingiustificate, secondo me. Come finirà questa storia?
Il Comune spenderà dei soldi per ingaggiare una ditta specializzata,
i topi moriranno tra atroci sofferenze dovute all’ingestione del
veleno e la gente potrà continuare a dare fuori di matto gettando
rifiuti ovunque, senza fare la raccolta differenziata. Così va il
mondo a Scampia.
[N.d.R. Ringrazio Francesco Spizzirri per la segnalazione]
Ti consiglio la visione dei seguenti due video. Sono curioso di leggere un tuo giudizio di carattere antropologico relativo a vicende come queste:
RispondiEliminaScarafaggi a Torre Annunziata (NA)
A Torre Annunziata una cucina rosicchiata dai roditori. Condominio nel panico
Anche se non capisco la lingua parlata dalle due donne (anziane), mi rendo conto che sono scandalizzate dalla presenza di scarafaggi e roditori nelle loro case.
EliminaNon capisco inoltre perché tanto scalpore per queste due specie sinantrope. Una delle quali, il Mus musculus, è chiamato in italiano "topolino delle case".
Se l'hanno chiamato così ci sarà un motivo.
Mi chiedo dove hanno vissuto finora quelle due signore. Se vengono dalla campagna, sanno che la presenza di tali animali nelle abitazioni umane è del tutto normale, ma se si irretiscono per così poco vuol dire che non vengono dalla campagna e hanno perduto il retaggio culturale dei saggi contadini di una volta.
Né il topolino domestico, né la blatta portano malattie e quindi il terrore è del tutto ingiustificato. D'altra parte, nella memoria inconscia abbiamo sedimentato secoli di convivenza forzata con specie a volte anche pericolose, come i ratti portatori della peste, e dunque non mi meraviglio più di tanto delle reazioni inconsulte delle due signore.
Il topo, cioè il ratto, è associato alla sporcizia e alle malattie ed è spesso usato come pretesto per protestare contro lo Stato che.....non fa nulla per aiutare i cittadini.
Lo Stato italiano....era meglio se i Savoia se ne stavano a casa loro!
Condivido.
RispondiEliminaLo abbiamo veduto anche durante le recentissime tornate elettorali. In Molise, il M5S ha ottenuto più del 30% dei voti, mentre in FVG meno del 10%.
È la scontro tra la laboriosità dei popoli padani ed il pulcinellesco Mezzogiorno borbonico-pentastellato.
Comunque, parlando di roditori, hai letto di quel sindaco che ha invitato i propri concittadini a cibarsi di nutrie?
Sì, ne ho anche già pubblicato un articolo.
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