mercoledì 30 maggio 2018

I comunisti amano talmente i poveri che ne creano altri ovunque governino


Testo di Paolo Sensini

L'ex marxista-leninista Tito Boeri, poi economista di riferimento dell'ingegner De Benedetti e dal 2014 presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), per giustificare la bomba migratoria in corso assicura che, a dispetto di ogni evidenza, in futuro essi "ci pagheranno le pensioni". Oggi invece, a fronte di 6 milioni d'immigrati regolari in Italia, scopriamo che per la sola "sanità rappresenta un onere di circa 11 miliardi l’anno". A conti fatti, dunque, i miseri 700 milioni l’anno di attivo tra pensioni erogate e contributi pagati dagli immigrati viene travolto dai costi della sanità. In totale il saldo segna quindi un rosso da 10,3 miliardi di euro. Senza contare, ovviamente, che a bilancio l'ultimo governo Gentiloni ha messo tra i 5-6 miliardi annuali per la gestione degli sbarchi e l'accoglienza dei clandestini in arrivo dal Nordafrica. Ciò significa che i cittadini italiani, compresi vecchi e bambini, versano ogni anno circa 270 euro per mantenere gli immigrati. E tutto questo in uno Stato che ha un debito pubblico di 2.327 miliardi di euro, il terzo per entità a livello mondiale.

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