Testo di Luigi Lunardi
Ho comprato le albicocche italiane a 2 euro e 98. Vicino c'erano le pesche spagnole a 2 euro e 35. Una signora le stava scegliendo e io le ho detto che la roba spagnola sarebbe meglio non comprarla. Risposta: eh sì, sono meno buone ma ha visto il prezzo? Costano meno. Fino a quando ci venderemo il culo per 50 centesimi, sarà sempre peggio. È questa gente che fa il vero danno, non i mercati.
Qualche tempo fa, facendo una ricerca per mie necessità, ho scoperto che aziende italiane, che allevano insetti per la lotta naturale ai parassiti in agricoltura, fanno l'80% del loro fatturato con gli agricoltori spagnoli.
RispondiEliminaA parte questo aspetto, che potrebbe anche essere opinato, è facile fare commenti senza sapere quanto può spendere la signora in questione e quanto puoi spendere tu.
Dove vivo io, mediamente i famosi e decantati prodotti a km zero costano mediamente il 20% in più di quelli a km centinaia e anche il 30% in più di quelli a km migliaia.
Pontificare magari con un portafoglio ben gonfio è sempre stato molto facile. Io che devo mantenere, me compreso, 7 persone, un cane e un gatto ne so qualcosa e ti dico soltanto: VERGOGNATI
Quello che dici è vero.
EliminaLe commesse dei supermercati, da me interpellate, mi spiegano che le arance provenienti dal Sudafrica si mantengono più a lungo rispetto a quelle siciliane. Che devono essere buttate via. Io però non posso fare a meno di pensare ai Km e al relativo carburante consumato per far arrivare le arance dal Sudafrica. Alla fine, il pianeta Terra ci farà pagare il conto.
E vogliamo parlare dell'uva sultanina dal Cile?
O delle cipolle provenienti dalla Nuova Zelanda?
Hai idea del carburante consumato?
Io sono favorevole agli acquisti a Km Zero, ma a volte mi concedo degli strappi alla regola. Compro i mirtilli spagnoli e quando chiedo se è possibile comprare quelli della Carnia, mi si risponde che ci sono solo in estate, mentre quelli spagnoli (o addirittura messicani) sono tutto l'anno.
Essere contro la globalizzazione è un ideale, non un dogma e la tua parola finale (vergognati) potevi anche risparmiartela.
Non me la risparmio affatto perché il Lunardi da del coglione anche a me, perciò ritengo di essere stato molto più educato di lui limitandomi ad un richiamo piuttosto che insultarlo.
EliminaSull'aspetto ecologico posso essere d'accordo con te, ma ti ricordo lo scandalo, che salta fuori a singhiozzo, dei prodotti agricoli che viaggiano avanti e indietro per tutta la penisola per permettere ad organizzazioni criminali di lucrare su trasporti e distribuzione.
Infine, che dire dell'inquinamento dei terreni che ad ogni piè sospinto emerge semplicemente volendo indagare? Sarà più sano quel prodotto? E non mi riferisco alla nicchia dei mirtilli ma a generi di largo consumo.
Inoltre, ti sei mai chiesto come mai i prodotti che arrivano da fuori sono oggi osteggiati, mentre per decenni diamo la banana ai nostri bambini, che notoriamente non è prodotta in Italia e ancora oggi costa meno di qualsiasi frutto italiano?
E poi ancora, quel signore che scrive l'articolo e tu stesso che citi l'inquinamento, vi rammentate dei milioni di poveri e dei milioni alla soglia della povertà in Italia?
Riflettete!
Ribadisco che non hai tutti i torti e posso anche trovare delle attenuanti nella massaia che guarda al prezzo senza pensare allo spreco di risorse impiegate per farle trovare merce straniera sui banchi del supermercato.
EliminaOggi, per fare un esempio, sono uscito per comprare alcune cose ma, pur avendo la COOP a poche decine di metri, sono andato in un supermercato più lontano, in bici s'intende, giacché non voglio dare i miei soldi ai comunisti globalisti.
So che cambia poco la situazione, ma io, a differenza della massaia media, faccio la mia piccola parte.
Il pianeta Terra ci presenterà il conto alla fine, quando gli ecosistemi salteranno. Nel frattempo, ti do ragione sia sui pomodori che vengono dalla nostrana "Terra dei fuochi" (chissà cosa c'è nel terreno?), sia riguardo alle banane da sempre sulle nostre tavole.
Se si volesse essere macrobiotici, nemmeno quelle (che contengono il buon potassio) dovremmo mangiare.
Lo so. E' un terreno irto di contraddizioni, ma tutti noi siamo....uomini di buona volontà. E facciamo quello che possiamo.
Capisco il tuo punto vista, ma insisto: alla massaia media, magari con problemi finanziari, interessa di più come riuscire ad arrivare a fine mese cercando di non fare mancare niente alla sua famiglia.
EliminaSe dovesse porsi qualche domanda, io credo che vorrebbe sapere come mai quello che arriva da lontano costa meno di quello che arriva da vicino. Tanto più che continuamente sente dire che nelle nostre campagne c'è un grande sfruttamento di manodopera in nero e sottopagata.
Anni fa, tornando dal lavoro, mi fermavo spesso nel laboratorio di un vicino più vecchio di me, tanto che da qualche anno è morto, per fare quattro chiacchiere.
Un volta, al cambio di un governo che aveva promesso di abbassare le tasse mentre invece le aveva aumentate, gli dissi: Questo ciarlatano da questo mese mi ha praticamente ridotto lo stipendio.
Lui mi rispose: è giusto pagare le tasse se il Paese ne ha bisogno.
Peccato, come io sapevo per certo, che lui faceva in nero più del 50% della sua attività!
Faccio questo esempio per far notare che siamo tutti felici quando esportiamo i nostri prodotti alimentari, mentre vorremmo che gli "altri" i loro se li debbano tenere.
Quello che tu chiami globalizzazione per me è normalità, altrimenti perché il the, il caffè, il cacao, le spezie, ecc. ecc.?
Anch'io sono vegetariano e ambientalista (cum granu salis), ma francamente guardo anche al portafoglio che magari non è un problema per te e continui a sorvolare su questo aspetto nelle tue risposte.
No, no, ti assicuro che tenere conto dei prezzi è un problema anche per me. Infatti, nel supermercato BIO (Natura Sì) del mio paese, ci vado meno che posso, solo per quei prodotti come la maionese di riso e il granulare di soya che nei supermercati normali sono difficili da trovare.
EliminaPer fortuna, il tempo gioca a mio favore e potrò rinunciare del tutto a frequentare il negozio BIO perché mi accorgo che il settore Vegan è in crescita anche nei supermercati normali.
Una situazione così, anni fa, ce la sognavamo!
In definitiva, penso di essere d'accordo con te totalmente. E speriamo che Gaia sia benevola con noi peccatori.
Free animals il signor Giorgio dimentica sempre chi sta all'inizio Della filiera ,LA Grana ,voi non avete una percezione di quanto poco sia important l'ecologia e il benessere vostro per I magnati Ebrei, qui da me ci stanno gli schiavi non vengono pagati senza diritti e tutto alla Luce del sole come potete concorrere ! parlare di economia PIL e' una truffa che I vostri media insinuano giornalmente nelle vostre deboli menti ( non parlo di lei freeanimals ormailei ha Capitol tutto a parts LA fisima mentale di Biglino nessuno e' perfetto anch'io coi giudei ormai e'diventata un affare psicopatologico ) ,l'unica e' prodotti km 0 e chiusura frontiers altrimenti siete spacciati
RispondiEliminaNon sarei del tutto sicuro che dietro l'Anonimo ci sia Giorgio Andretta. Se lo fosse, non capisco perché vuole rimanere anonimo: mica lo mangio!
EliminaRispondo a lei e rispondo anche a lui, chiunque sia. The, caffè, cacao, banane, hanno una loro storia secolare, di quando l'Europa aveva le colonie.
Il concetto di globalizzazione, connesso al NWO, era ben lungi dal venire. Il Parini dice che il Giovin Signore faceva colazione con il cioccolatte. Eravamo nel Settecento!
Il giudizio morale sul colonialismo dell'Occidente va oltre l'importazione di the, cacao, caffè e banane, giacché in quel caso si trattava di schiavi fatti lavorare a suon di frustate e mutilazioni.
Oggi esistono i negozi equosolidali che vengono incontro a tale esigenza etica. Anche a Codroipo ce n'è uno.
I magnati ebrei che non s'interessano di ecologia sono gli stessi che negli anni Ottanta hanno creato i Verdi, per poi metterli da parte quando non sono più serviti.
Lo so. Me ne rendo conto, ma l'ecologia, per questo, non ha perso la sua importanza universale. Checché ne dicano i magnati ebrei.
... se posso, acquisto solo merce italiana e di stagione; ogni tanto (un paio di volte l'anno) ci concediamo qualche strappo.
EliminaIn più curo un'orto con una discreta varietà di vegetali che, consumiamo freschi o, in caso di abbondanza di raccolti ne facciamo oonserve.
In genere non compro merce che viene da Israele.
Agrumi solo italiani
un saluto
Piero e famiglia
Nel mio paese c'è addirittura un negozio che si chiama "Agrumi di Sicilia".
EliminaOgnuno ha i suoi paletti. Tu non compri roba israeliana, io evito quella che ha attraversato gli oceani. Rinuncio perfino alla birra messicana Corona!
Se mi capitano fichi della Grecia, li compro volentieri, perché i nostri cugini, sotto attacco della Germania come noi, vanno aiutati.
Datteri della Tunisia.....vabbé, pazienza! Vi è seppellito il nostro Bettino.
Al momento, tutti i mirtilli che trovo vengono dalla Spagna e anche qui faccio un'eccezione.
Come vedi, il Km Zero è difficile!
Quando non sono loggato e i commenti sono permessi come anonimo uso questa modalità per semplice pigrizia. Non so neanche chi sia Andretta, mentre apprendo che Sed Vaste ha fatto la scoperta del secolo: la filiera della GRANA.
EliminaNaturalmente non c'è nemmeno da trascurare che tutto e riconducibile agli Ebrei, tranne che nei Paesi dove la loro presenza è trascurabile e tutto si scambia con conchiglie, ossi di seppia e denti di lupo.
In quanto allo schiavismo, faccio rispettosamente notare che, benché una buona parte dei negrieri fossero effettivamente ebrei, i "consumatori" dei beni erano nella quasi totalità cristiani delle svariate declinazioni della relativa fede.
Ovviamente potrete obiettare che essendo Cristo ebreo, comunque la colpa è sempre loro.
Per come la penso io, facendo un esempio, come Petrolini durante uno spettacolo in cui un tizio dalla piccionaia contestava rumorosamente disse a quello che gli stava di fianco "io non ce l'ho con lui ma con te che non lo butti giù", la responsabilità è di chi gli schiavi li comprava.
I negozi equosolidali, per quel che ne so io, vendono prodotti che comunque viaggiano da grandi distanze.
Come la mettiamo con l'inquinamento da trasporti?
Benvenuto signor Negri!
EliminaIl suo stile, infatti, non era quello aulico e ricercato di Giorgio Andretta, mitico commentatore di blog alternativi, ma uno stile pragmatico e molto sensato.
In effetti, pensando che i prodotti dei negozi equo solidali hanno attraversato mari e monti, c'è da constatare sconsolati che è impossibile adottare comportamenti etici e rispettosi della natura.
E' già tanto se riusciamo ad essere vegetariani!
Anche l'immagine delle conchiglie, dei denti di lupo e degli ossi di seppia è significativa. Vuol dire che ovunque vi sia un minimo di civilizzazione, con uso di denaro, gli ebrei hanno voce in capitolo nella sua gestione.
Per inciso, c'è un altro utente, che si firma K, che crede nella bontà del baratto. Io ho già detto che è impraticabile, proprio perché non viviamo in società basate su conchiglie, denti e ossi di seppia.
Il signor Giorgio mi sta cordialmente antipatico come I'll prof pero stimo LA loro loquacita ' invece K e lei siete di un altra pasta meno saccenti piu buoni d'animo ,gentili ,detto CIO ricordo all Negri che non C'e' bisogno di soldatesche ebree sparse per I'll mondo per controllare una naziome ,basta una semplice societa anonima per azioni e fottono tutti ,le borse le Banche I vari sistemi di controllo e di truffa vengono tutti creati da quegli avanzi di popolo gli Ebrei ,il Negri sta sul vago ci gira in torno tiri Fuori I Nomi e vedra che sono tutti Giudei
RispondiEliminaNon posso parlare a nome del signor Negri, ma penso che sul potere ebraico che domina il mondo sia d'accordo anche lui.
EliminaSei tu, Anonimo siamese, che hai il chiodo fisso!
:-)
Notasi la faccina sorridente.
@Gentili & attenti LETTORI,
RispondiEliminasu questo TEMA del CIBO penso di poter portare nella discussione un "mattoncino" anch' Io visto che insegno ALIMENTAZIONE ad un' U.T.E. friulana, e sopratutto pratico la professione di Tecnico Agicolo & Agroalimentare con PASSIONE da oltre 50 anni;
tutte le RIFLESSIONI fatte SONO sotto certi aspetti condivisibili PERCHE' come SEMPRE c' è più di una VERITA', come scrive il Roberto a volte esiste una "incompatibilità" tra lo scegliere la SOLIDARIETA' e tutelare l' AMBIENTE;
ho recentemente partecipato ad una interessantissimo dibattito promosso dalla COOP ALLEANZA 3.0 sull' ECONOMIA AGROALIMENTARE SOLIDALE, quello che ci ha raccontato il Delegato italiano di FAIRTRADE è semplicemente straordinario almeno dal mio punto di vista:
ad es. acquistare le BANANE e/o la QUINOA da una COOP di piccoli PRODUTTORI(ben 2.000 soci !!!) della BOLIVIA, ha permesso a queste "povere" FAMIGLIE di abbandonare la coltivazione della COCA promossa dai "Cartelli della droga";
e poi di realizzare un reddito sufficiente per far continuare ai propri FIGLI di STUDIARE dopo la SCUOLA ELEMENTARE, ed anche di organizzare degli AMBULATORI MEDICI fissi & mobili sul vasto TERRITORIO amazzonico;
pertanto da convinto AMBIENTALISTA ma prima ancora da UOMO mi sento disponibile a far "pagare" un PREZZO e/o COSTO collettivo, a volte nella VITA si DEVE scegliere tra 2 "mali" il MINORE da una parte la MISERIA UMANA dall' altra un certo INQUINAMENTO ambientale vedi ad es. a CASA ns. l' ILVA !!!
MANDI
SDEI
Benché ne senta spesso parlare, non ho mai comprato la Quinoa, ma potrei cominciare a farlo, se è vero (e non è propaganda) quello che ha detto il delegato italiano di Fairtrade.
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