Fonte: Change.org
"Ho perso la mia casa e ho dovuto cedere alla forza trattato come un criminale, tutto questo nonostante avessi proposto a saldo e stralcio l’intera somma dovuta alla banca. Il curatore fallimentare ha detto no rifiutandosi in modo sprezzante di trattare. Non sto a domandarmi se lo ha fatto solo per la cattiveria e il livore che mi ha sempre dimostrato oppure per servire quei poteri forti che volevano che tutta l’Italia vedesse Sergio Bramini umiliato e piegato all’ingiustizia. Avete solo vinto una battaglia ma con questo è iniziata una guerra, non solo con me ma con tutti i “giusti,” quelle persone che pur in mezzo a mille difficoltà cercano di vivere dignitosamente e onestamente in questo paese." Sergio Bramini.
Sergio è un imprenditore di Monza che vanta un credito di 4 milioni di euro verso lo Stato. Lo Stato non ha mai saldato il suo debito e così ha mandato in fallimento la sua azienda e i suoi dipendenti. Ora Sergio ha perso anche la casa. Firmiamo l'appello per stare vicini a Sergio. Sergio Bramini, imprenditore fallito perché lo Stato non ha saldato con lui un debito di 4 milioni di euro, è stato sfrattato dalla sua abitazione sita in via Sant’Albino 22.
Sergio Bramini è il simbolo dell’Italia che lavora e che si rimbocca le maniche, che crede nelle istituzioni e nella giustizia. Bramini, nell’attesa di ricevere dallo Stato il pagamento di 4 milioni di euro, ha ipotecato la sua prima casa e la sua azienda. Una scelta certamente azzardata, ma necessaria per scongiurare di chiudere la ditta e lasciare in mezzo alla strada i suoi 32 dipendenti.
Sergio Bramini era certo che lo Stato, in tempi ragionevoli, lo avrebbe saldato. Ma così non è stato e lui è viesto pignorata e mandata all’asta la sua villa, per un prezzo davvero irrisorio. Si tratta della sua prima casa, acquistata con il sudore del lavoro, ma che tra pochi giorni verrà ceduta al miglior offerente per un prezzo molto inferiore al suo reale valore. Sergio Bramini non si è arreso: ha denunciato le istituzioni, si è rivolto ai media locali e nazionali, ma si è ritrovato sempre le porte chiuse in faccia. Inutile il suo tentativo di richiamare i giudici all’applicazione della Legge Antisuicidio, una norma europea che salva coloro che si ritrovano indebitati senza colpa e preservando comunque la prima casa ma che in questo caso sembra non esistere per Sergio. Tutto questo non è servito: la legge per Sergio Bramini non è stata applicata.
Chiediamo che venga sospeso lo sfratto esecutivo e che la villa, come più volte richiesto dallo stesso imprenditore, venga sequestrata preventivamente. Vogliamo che venga fatta chiarezza su questa assurda vicenda. Non lasciamo pensare che siano sempre i furbi ed i disonesti a trovare le soluzioni. L'onestà e la correttezza deve essere premiata e lo Stato deve dare l'esempio sempre.
Ecco ci siamo ; 3 mesi senza un governo tutto alla malora I vivi che invidiano I morti ,gente come quest'uomo piuttosto che suicidarsi inutilmente devon riprendere fiato e marciare su Roma Con I Fascisti di Forza nuova !! Mattarella e' un genio vi sta dicendo venite con LA forza dimostrate di non essere un Popolo vigliacco un popolo da niente di raccattacicche che pensa solo alla pensions per I vecchi e che dei giovani rimasti se ne frega, Memento Audere Semper !! Tutti A Roma siete Fuori anche dai Mondiali non avete piu scuse
RispondiEliminaSono indeciso tra quale delle due ....disgrazie affligge di più gli italiani: il mancato governo o l'esclusione dai mondiali?
Elimina