martedì 29 maggio 2018

Ridateci gli arredi del tempio!


Ci sono italiani particolarmente sensibili all’amor di patria, che vorrebbero la restituzione della Gioconda, dimenticando il particolare che Leonardo – o più probabilmente Salaì dopo la morte del grande scienziato – vendette il quadro ai francesi, con regolare contratto di vendita. Uno dei motivi per cui ai tedeschi, noi italiani, siamo antipatici è sicuramente perché l’otto settembre del ‘43 li abbiamo traditi e anche i tedeschi, come Napoleone prima di loro, nel bottino di guerra annoveravano molti quadri e altre opere d’arte italiane trafugate, quelle sì, senza regolare contratto di vendita. Se i tedeschi ci disprezzano perché li abbiamo traditi, bisogna ammettere che hanno la memoria lunga, dato che dall’otto settembre del ‘43 ad oggi sono passati la bellezza di 75 anni. Ma se i tedeschi, esotericamente parlando, hanno la memoria lunga, gli ebrei ce l’hanno ancora più lunga, giacché da quando Tito gli distrusse il tempio di Gerusalemme, sono passati 1948 anni, gli arredi del tempio sono andati dispersi e non si sa bene dove i candelabri a sette bracci e tutto il resto siano finiti, sempre ammesso che non siano andati distrutti anch’essi.


Tuttavia, l’affronto è rimasto, benché siano passati quasi duemila anni, e gli ebrei sono gente piuttosto permalosa. Il loro modo di prendersi una gloriosa vendetta, piatto che non dimentichiamo va servito freddo, è stato quello di averci ridotto loro servi, grazie al signoraggio e alle altre forme di ricatto di tipo bancario, in primis il debito; di aver asservito alle loro mire niente meno che il Papa; di riempirci di musulmani che di sicuro prima o poi, anche loro, ce la faranno pagare e, ciliegina sulla torta, prendendoci in giro anche sul piano dello sport. Che altro senso si potrebbe infatti trovare nel far partire il giro d’Italia da Gerusalemme e nel concluderlo a Roma? Ma, badate bene, facendoci fare, in questo caso, una brutta figura mondiale, perché i ciclisti si sono rifiutati di compiere il percorso intero, a causa delle buche sul manto stradale, limitandosi a tre giri anziché dieci. 

Tutto il mondo ha saputo che le trade di Roma, la città di Tito e Vespasiano, sono piene di buche e  questo quotidiano, martellante, stillicidio su tale tema, visto in quest’ottica, mi fa sospettare che, dietro, ci siano i padroni del discorso, i soliti ignoti, gli ebrei. Il messaggio è: turisti di tutto il mondo non andate in vacanza in Italia, specie a Roma, città dei Papi e dei Cesari. Con la buona Virginia Raggi presa dentro un ingranaggio più grande di lei. In questo caso, facendoci passare per un paese da terzo mondo, che non è in grado nemmeno di tenere curate le proprie strade, ad essere danneggiati siamo tutti noi italiani. Perfidi ebrei. Quegli arredi del tempio ci stanno costando cari!

9 commenti:

  1. A me sembrano discorsi un po' sopra le righe. Ma forse io sono un pochino ingenuo (magari anche tonto?)

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    1. Se mi spieghi cosa non ti piace o cosa ti turba, posso risponderti a tono, altrimenti devo prendere il tuo commento come un'esternazione emotiva.

      Grazie in ogni caso.

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    2. Non trovo ragionevole che dietro ad ogni malefatta ci siano sempre gli ebrei. Se fosse vero… delle due una: o siamo tutti tonti, o è quello che ci meritiamo.

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    3. Io direi la prima opzione, benché solo in parte.
      Infatti, non siamo tutti tonti, ma solo la grande maggioranza.

      Finché siamo in pochi ad aver capito i metodi subdoli di dominio da parte degli ebrei nei nostri confronti, non rappresentiamo un pericolo per il loro potere: possono sempre farci passare per paranoici e darci in mano agli psichiatri.

      Oppure, in caso di recidiva, eliminarci uno ad uno usando i servizi segreti, come già ampiamente sperimentato, e facendolo passare per incidente o suicidio.

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    4. Francamente, mi sembrano ipotesi irreali. Ma ripeto, io sono ingenuo e magari uno dei tonti.

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  2. Ho letto da qualche parte che il Giro d'Italia 2019 potrebbe partire da Marsiglia (Francia). Ennesima dimostrazione che il Potere italico è ammalato di xenofilia. Finirà che, tra qualche anno, i ciclisti verranno catapultati in Congo o in India per correre qualche tappa.
    Ironia a parte, un altro motivo per cui hanno annunciato questa rinuncia, potrebbe essere l'alta presenza degli accampamenti di zingari. A Roma sono tantissimi, e sarebbe effettivamente una figuraccia far vedere simili rifiuti (gli zingari) in eurovisione. La sinistra accogliona ed il Vaticano non riescono a metabolizzare il fatto che gli zingari sono impossibili da assimilare poiché questi differenziano l'umanità tra "noi" e "loro" (qualcosa di simile all'ebraico "goyim", credo). Meglio stare lontani dai rifiuti in putrefazione...

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    1. Che il prossimo giro d'Italia, parta forse da Marsiglia, mi fa venire in mente la Parigi-Dakar, che ora non arriva più a Dakar, ma si svolge in Sudamerica.


      Ho di nuovo i Sinti come clienti (stavolta hanno capito che i servizi, al pari delle merci, si pagano) e ieri, percorrendo in macchina una strada rurale, abbiamo incrociato due ragazzi Rom a passeggio con i cani.

      Le mie passeggere Sinti, una delle quali ex Caminanti, mi ha detto che loro non vanno d'accordo con i Rom e preferiscono avere rapporti con i Gagi, cioè noi.

      Evidentemente, il concetto di clan è atavicamente insito nel nostro cervello, per lo meno in quello della gente comune.

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