domenica 13 maggio 2018

Il cellulare della Discordia


Mariarosaria Petrone: A parenti rimasti nei loro paesi o in Europa per farsi soccorrere. O semplicemente come tutti sono su internet, ci siamo tutti che ci professiamo poveri, eppure lo usiamo. Qui i cellulari costano 10 volte tanto quanto nei loro paesi, dove vengono estratti i materiali per gli smartphone. E i ragazzini lavorano per farci usare telefoni sempre più costosi e vengono sottopagati e sfruttati.
Salvatore Gambino: Ma a buttarli a mare, visto che sono tutti uomini ben messi e palestrati, col telefonino sempre in mano? Scusate, ma chi li ha chiamati? Li avete invitati a qualche festa? Fatemi capire, grazie.
Mirco De Castro: Fortuna che esistono ancora teste pensanti come la tua. La gente solo perché li vede con cuffie e telefono crede che stiano bene, non sapendo che vendono tutto per fare il "viaggio della speranza", spesso morendo. Chi non muore si ritrova a fare lo schiavo, a vivere ammassati e i nostri politici ci mangiano su.
Gabriella Murgia: Ringrazia che sei nato nel posto giusto! Ti vorresti al posto loro? Certo, se fossi nato con il color cioccolato, la tua vita sarebbe stata diversa. Vergognatevi razzisti!
Carmelina Bonaventura: E già. Ma cosa vengono a fare in Italia ? Oltre a bivaccare ed essere ospitati a nostre spese, cosa possono fare qui da noi? Ah, è vero, delinquere! Meno male che ci sono i clandestini, perché delinquenti ne avevamo pochi!
Giovanna Freda: Ma più di tutto, se sono profughi come mai hanno tutti l’iPhone? E quando fanno la pubblicità dei bambini malati che non si possono nutrire perché la madre ha le unghie con lo smalto e orecchini e collana d'oro?

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