lunedì 7 maggio 2018

Il tatuaggio della tribù di Giacobbe

Testo di Nadia D’Agaro
Una recente usanza ebraica: tatuarsi sul braccio sinistro - oggi - il numero assegnato in un campo di concentramento nazista ad un parente (per onorarne e serbarne la memoria). Questo trentenne è il fratello della nonna materna di mio marito: il quale (mio marito) si è tatuato infatti lo stesso numero impresso sul braccio di questo trentenne. Che è stato assassinato ad Auschwitz non molto tempo dopo il ritratto fotografico che qui vediamo, nel 1944. Anche il figlio di mio marito, come Alberto Errera, è stato tenente (attualmente è capitano). Anche mio marito è fotografo. Il secondo nome di mio marito è Moses. Il numero è il 182552.






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