domenica 10 maggio 2020

Le ripercussioni delle guerre sulla natura durano decenni


Testo di Sed Vaste

So che i gatti vengono usati anche come farmaci o afrodisiaci. Vedi il gecko: dicono che faccia bene, ma pure altre bestie con presunti effetti antitumorali. Però vorrei far presente che il Vietnam è il popolo più stimato dagli altri popoli della regione. Il Vietnam ha vinto sugli americani e i vietnamiti si sono dovuti adattare a mangiare di tutto nelle foreste, durante la guerra contro gli americani. Quando vado a fare la mia passeggiata notturna, vedo sempre decine di khmer che girano con pile da minatore in testa, li vedo girare tutta notte in mezzo alle foreste di mangrovie, in mezzo ad acquitrini, per cercare bestie, serpenti, varani, granchi, crostacei, topi, rane, tutta notte e poi accendono un fuoco e si pappano la cacciagione. 


Ho fatto vedere qualche filmato qui di presunti cinesi che mangiavano topi vivi e i khmer mi hanno corretto dicendomi che non erano cinesi, bensì vietnamiti. Anche qui da me non è che scherzano! Ieri mi volevano rifilare una grigliata, un barbecue di carni varie, ho accettato per non offenderli e per non passare da musulmano o ebreo. Ho accettato a condizione che non ci fosse carne di cane, gatto o topo. Dal sapore doveva esserci qualche pezzo di volatile: non ho indagato.

8 commenti:

  1. Ehhh ma quanto interesse freeanimals ma e'normale qui da queste parti tutto ciò che striscia o cammina viene usato per farmaci sonniferi filtri d'amore anestetizzanti afrodisiaci veleni cure unguenti creme di bellezza ecc , anche in thailandia sebbene non sia indochina mangiano i serpenti vivi visto io il serpente quando viene scuoiato ha un colore bianco il thai che ho visto farlo era lì che faceva incisioni sull'albero della gomma si e'scontrato con un serpente gli ha mangiato il cuore che ancora batteva più una bella bevuta di sangue non ho potuto evitare di vederlo xche' stavo facendo un bagnetto proprio dove lavoravano , sono fatti così ma il vero business milionario qui e'il bird nest delle rondini che sono chiamate le custodi della casa qui da me occupano interi edifici vuoti costruiti apposta proprio per loro perché le rondini vengano in massa a depositare la loro bavetta che viene poi raccolta e venduta in vasetti di vetro carisssssimi, pare che sia un portento ha effetti benefici su tutto l'organismo qualche italiano mi ha chiesto di questo business xche'le mie basi sono sempre situate accanto a sti casermoni pieni di rondini questi animaletti fanno un verso celestiale continuo paradisiaco per niente fastidioso

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    1. Nel film di Totò "Uccellacci e uccellini", mangiare nidi di rondine, come si sapeva che i cinesi fanno da tempo immemore, era considerato frutto della loro atavica miseria, di prima di Mao Zedong.

      Oggi invece sappiamo che il nido della Salangana rientra nella cucina tradizionale e si continua a mangiare anche oggi che la povertà in Cina è scomparsa.

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  2. Proprio qualche settimana fa mi sono imbattuto in un articolo di un professore di culinaria asiatica presso l’Università “Senac” di São Paulo, (vivo in Brasile) in cui esaltava le squisitezze e la diversità dei piatti cinesi. È comune incrociare, per le strade delle città, spiedini di cavalluccio marino, di scorpioni e addirittura di cicale, fra gli altri, offerti interi e serviti ben croccanti. Per non parlare della zuppa di carne di cane: una prelibatezza molto apprezzata dalle comunità locali. Secondo una ricerca storica, condotta dallo stesso professore, la radice di queste abitudini risale a più di 2 mila anni fa, durante il regno l'imperatore Xiang Yu, il quale per condurre al potere la sua dinastia, dovette sostenere diverse battaglie che, nel periodo successivo, finirono per pregiudicare l’agricoltura. La scarsità delle risorse naturali e le bizzarre pretese dell’imperatore (pare che non ammettesse menu ripetitivi), stimolarono la creatività dei cuochi di corte sia alla ricerca di originali ricette che a innovativi espedienti di cottura. In tale considerazione, nel tentativo di economizzare l’uso di legna, di verdure, legumi e carni, cominciarono a tritarle, avviando simultaneamente l’introduzione nella dieta di altre specie di animali di ridotte dimensioni; il tutto per accorciare i tempi di preparazione dei cibi, ma nello stesso tempo per appagare le fantasie gastronomiche dell’imperatore, unendo l’utile al dilettevole. In questo caso le ripercussioni delle guerre sono durate anche millenni. (Chiedo venia per essermi permesso di rapinare e modificare il titolo originale dell’articolo, ma sembrava partorito apposta per il mio commento)

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    1. Grazie.

      Hai allargato la visuale.

      Se ne deduce che le guerre modificano le abitudini alimentari dei popoli. In peggio, direi.

      I quattro cavalieri dell'Apocalisse cavalcano insieme e due di essi sono la guerra e la carestia.

      Inseparabili eventi che accompagnano la storia degli uomini.

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    2. La guerra è cominciata nell'anno 1 D.E.(Dopo Euro), ma non tutti l'hanno avvertita. Credo che ai due si sia unito il terzo: la morte per epidemie, attuale quanto mai.

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  3. Alta tensione scusi se mi permetto ma come va li'in brasile avete restrizioni o tutto e'normale

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    1. Al telegiornale oggi hanno detto che in Sudamerica il Brasile è il paese più colpito, come numero di morti.

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    2. Sed, scusi il ritardo nel risponderle. Le dovrei inviare un articolo per riportarle una visione complessiva, ma anche se la dote della sintesi non è il mio forte, cercherò di riassumerle la situazione. In pratica da parte del governo centrale non ci sono stati dei decreti ufficiali, ma solo delle raccomandazioni da parte del Ministro della Salute. Chi in realtà ha assunto la situazione in mano sono stati i governatori dei vari stati (corrispondenti alle nostre regioni) ed i sindaci delle città. Motivo per cui si sono create quelle condizioni che, mentre in alcuni Stati sono state adottate delle precauzioni più "leggere", in altri le disposizioni sono state un po’ più simili a quelle italiane, ma non del tutto. Diciamo che ognuno si è mosso come cazzo gli pare. Io abito in una città dello Stato di San Paulo, dove è stata disposta la chiusura di tutti i negozi, centri commerciali, scuole, spiagge, chiese, cinema, palestre, o qualsiasi altro punto che fosse motivo di agglomerazione. I mezzi pubblici ed i taxi hanno funzionato e funzionano regolarmente, da sempre, anche se non a pieno regime, mentre in qualche bar si riesce a prenderei un caffè, ma solo fuori dal locale. Pensi che solo da lunedì 3 maggio è stato reso obbligatorio l’utilizzo delle mascherine. Al supermercato (ma questo fin dall’inizio e non solo adesso) si fa la fila, molto rapida devo dire, e quando arriva il tuo turno ti inzuppano le mani con un piccolo spruzzo di disinfettante ed entri, ritrovandoti insieme ad un consistente numero di persone che come te hanno avuto la necessità di dedicarsi agli acquisti per rimpinguare il loro frigorifero. A questo proposito, non le nascondo che non riesco a comprendere la differenza fra il divieto di accedere in spiaggia, dichiarato centro di agglomerazione e quindi con alto indice di contagio, e la concessione di entrata al supermercato nello stile “liberi tutti”, dove in uno spazio ben più ristretto -rispetto alle spiagge- ci si ritrova a contatto, nello stesso momento, con un alto numero di individui. Veda, avrei potuto giustificare tale controsenso qualora fosse stata attuata l’entrata a “numero controllato” (esempio: 10 alla volta; con la regola di entrare quando qualcun’altro esce), ovvero accorgimento mirato a scongiurare il contatto ravvicinato fra i clienti. E allora mi sono chiesto: non è che questo virus è in ferie e quindi preferisce la salutare brezza marina, accompagnata da una fresca “batida” di cocco ed ananas, alle fragranze nauseanti dei nostri alimenti? Mah...!!! Per quando riguarda gli ospedali sono al collasso in parecchie città. Rio de Janeiro, San Paolo, Fortaleza, Manaus e Belem sono le città più colpite , in Amazzonia la situazione è tragica per la mancanza di letti, respiratori e personale. (tutto questo non solo in Amazzonia). Un mio amico abita nello Stato di Santa Catarina: quasi tutti i giorni va in spieggia a fare surf. Per la cronaca: non risultano pervenuti interventi di volanti, pattuglie, elicotteri, blindati o mezzi di terra, di mare e di cielo, né tanto meno ricorsi a specifici trattamenti ospedalieri. Nella peggiore delle ipotesi un invito (anche gentile) ad allontanarti dalla zona rossa (Come un discepolo di S. Tommaso, questo ultimo caso glielo confermo per esperienza diretta, hanno interrotto un amplesso: una sigaretta seduto davanti al mare in una spiaggia brasiliana deserta. Quanto mai mi sarebbe apparsa una occasione come questa?). Concludo: se lei dovesse arrivare domani qui, perlomeno dove abito io, sicuramente mi chiederebbe: Ma non vi è giunta la notizia che in giro per il mondo una pandemia gironzola minacciando l’umanità? E ribadisco, qui da me le misure sono state un po’ più rigide rispetto a molte altre zone del Brasile. Immagini un po’ quanto questo popolo sia allegro.

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