domenica 11 agosto 2024

I miei cani sono miei figli


Nessuno: Ci sono argomenti che non piacciono. Le trappole mentali perfette in cui cadete. Una è "umanizzare gli animali". Questo è errato a molti livelli e genera distorsioni mentali in loro e in voi. Non sono "figli" e non sono "persone". Sono animali. Il 90% di voi reagirà con rabbia.

Me: Non reagisco con rabbia perché sono abituato a questo tipo di affermazioni. Lei sbaglia, perché per me i cani sono come figli, surrogati, ma non meno amati. In quanto a persone, al momento purtroppo no, ma si spera nel progresso morale dell'umanità.

Straniero: "in quanto a persone, al momento purtroppo no, ma si spera nel progresso morale dell'umanità".. mamma mia, la dottrina (((singeriana))), naturalista e misantropa l'ha obnubilata.

Me: Singer è solo l'ultimo in ordine di tempo: nei secoli passati ci sono stati altri filosofi di coscienza. La lotta tra Bene e Male dura dall'inizio dei tempi. Organi governativi hanno proposto di attribuire lo status di persona alle grandi scimmie.

Principe di Casador: Dipende fondamentalmente da quali sono i termini di paragone "umani". In un incendio, se devo salvare un animale o un neonato, salverei il neonato. Ma tra un gatto/cane/uccellino e un Fauci, Bill Gates, o chi mi ha dichiarato guerra durante il circo covid...ecco, neanche allora avrei dubbi.

18 commenti:

  1. Caro Free, scusa se mi permetto una critica, ma secondo me occorre distinguere il piano affettivo (su cui sono d'accordo con te) dal piano giuridico, che è totalmente diverso.
    Ti riporto qui di seguito un mio vecchio pensierino sull'argomento:
    << Io amo gli animali (almeno quelli superiori) e provo una pena profonda per le loro sofferenze. Ma non sono d'accordo con chi parla di "diritti degli animali".
    Gli animali non possono avere dei "diritti" per un motivo molto semplice: che non possono avere dei "doveri". Diritti e doveri sono due faccie della stessa medaglia e non possono esistere disgiuntamente.
    Quindi, se vogliamo emettere delle norme a tutela degli animali, benissimo, sono d'accordo; ma non venitemi a parlare di diritti. >>

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    1. Devo darti ragione: diritti e doveri vanno di pari passo. Tanto è vero che ci sono categorie di esseri umani che vantano solo i diritti, ma fanno orecchie da mercante riguardo ai doveri. Penso ai Rom, ma anche ai migranti.

      Gli animali, domestici e selvatici, non hanno doveri nei nostri confronti, ma in quelli della Natura e l'unico dovere che hanno è di perpetuare la specie.

      In rapporto a noi, possono esigere un trattamento equo per loro, cioè dei diritti, per la semplice ragione che noi, esseri sedicenti superiori, li vediamo bene estesi anche a loro. E' una nostra decisione.

      L'uomo è la misura di tutte le cose. La mia misura è rispettarli e non nuocere loro.

      Purtroppo, è una misura minoritaria, perché la gran parte dell'umanità è malvagia.

      Tre sono i diritti che sono stati individuati:

      1) alla vita;
      2) alla libertà;
      3) alla non sofferenza.


      In quanto a giurisprudenza, magistratura, avvocati e sbirri vari, mi disgustano e li detesto tutti. Potessero sprofondare all'inferno!

      Ora, anche la gente normale sta cominciando ad accorgersi che la magistratura italiana è corrotta.

      Siamo sull'orlo di qualche svolta epocale, anche se non so bene quale.

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    2. << In quanto a giurisprudenza, magistratura, avvocati e sbirri vari, mi disgustano e li detesto tutti. >>

      Eppure, senza di essi, non potremmo vivere perchè nessuna società umana potrebbe funzionare.

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    3. Forse le società gilaniche avevano giudici e tribunali?

      Forse un abbozzo, un germe: quando c'era un contenzioso, gli anziani (o le anziane) si riunivano per risolvere le questioni.

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  2. Domanda scema:
    nella foto si vede solo una parte del tuo cane.
    Il Resto del Carlino dov'è ? ;-)

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    1. Battuta fin troppo facile.

      Pupetta, che è vissuta con me 13 anni e mezzo, stava a penzoloni, appesa al mio braccio destro.


      E non mi chiedi spiegazioni per la bandiera arcobaleno?


      Ero a un presidio pacifista, davanti all'aeroporto militare di Rivolto, dove hanno sede le Frecce Tricolori. Ci andavamo una volta al mese.

      Ancora non sapevo che fosse la bandiera dei gay e pensavo fosse solo la bandiera della pace.

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    2. In effetti la bandiera arcobaleno ha due significati molto diversi.
      Tu sai come è nata questa sovrapposizione ?

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    3. Non ne ho la più pallida idea.


      Chi ha copiato da chi?

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  3. Il mio cane è il mio compagno di vita da 7 anni , con lui condivido praticamente tutto il possibile consentito ( nel senso che ovviamente non può venire in certi luoghi o in certe circostanze ) ma cerco di non umanizzarlo , prima di tutto per il suo bene e per rispettare la sua natura , e di non usarlo come sostitutivo di carenza di affetto umano.
    Ognuno deve stare al suo posto : i maschi sono maschi , le femmine sono femmine , gli alberi sono alberi , le nuvole sono nuvole ( non strisce ) e così via.
    Ognuno deve stare al suo posto , non è né superbia né arroganza , per me è un altissima forma di rispetto.

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    1. Non siamo fatti tutti con lo stesso stampo. Tu hai la tua sensibilità e il tuo personale patrimonio di esperienze e conoscenze.

      Io ho le mie.

      Non siamo in conflitto, siamo solo diversi nel modo di sentire.



      Citazione:

      "cerco di non umanizzarlo"


      Francamente, non capisco bene cosa significa questa frase.

      So che i miei due cani non appartengono alla specie Homo sapiens, ma io li trovo...umani sotto molti aspetti. Sono furbi. Sono fifoni. Hanno ciascuno la loro personalità.

      Mi cercano, vogliono starmi vicino, vogliono coccole e io sono ben felice di dargliele.

      Andiamo insieme a camminare ma sono io il capo branco. Io decido quando la passeggiata è finita.

      Questo significa umanizzarli?

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    2. No , umanizzarli per me significa non sopperire alla carenza di contatti umani con un animale.
      Cioè , esempi banali e sciocchi , non gli metto il cappottino , non lo uso come valvola di sfogo , non lo mando a lezione comportamentale per soddisfare il mio ego vantandomi di avere un bravo bimbo ubbidiente ( accade molto piu di quello che si pensa ) ...
      Poi è logico che ci facciamo le coccole a vicenda e abbiamo un intesa da fare invidia ai rapporti fra umani , ma in lui vedo un essere diverso da me , non voglio dire che io sono superiore a lui o viceversa , siamo semplicemente diversi e io rispetto questa diversità.

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  4. "In quanto a giurisprudenza, magistratura, avvocati e sbirri vari, mi disgustano e li detesto tutti. Potessero sprofondare all'inferno!"

    Qui ci sarebbe da dire molto, ma non ho tempo e se lo avessi ti cancellano il pezzo, quindi mi taccio.
    Chi si sente in diritto di giudicare e comminare delle pene non lo fa per giusta causa, ma per ebbrezza di potere, ma quando si trova davanti a chi ha soldi e potere si cala le braghe.
    Zenzero

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    1. E' vero, ci sarebbe molto da dire.

      Come è nata, nella storia umana, la categoria dei giudici?

      Serviva qualcuno che risolvesse le controversie.

      Già nell'antichità c'era questo bisogno.

      Penso al Codice di Hammurabi.

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  5. "Eppure, senza di essi, non potremmo vivere perchè nessuna società umana potrebbe funzionare."
    (risposta di Lumen su magistrati e giustizia).

    Si parte dal principio per cui ci vuole qualcuno che dica cosa è bene e cosa no, e che poi applichi le pene se qualcuno infrange le regole....
    Ma CHI stabilisce cosa è bene o male?
    Con quale arbitrio?
    In base a quali parametri?
    Se uccidere è male, e gli eccidi e gli omicidi di massa sono il male, perché i palestinesi vengono massacrati e il mondo si gira altrove?
    Perché gli uccisori hanno il POTERE di decidere cosa sia giusto o no!
    E se sopprimere la libertà dell'individuo è male, tanto che nella nostra Costituzione e nella Carta dei Diritti dell'Uomo si sancisce quanto sia importante la propria libertà, perché ogni giorno si calpestano i diritti altrui?
    Perché il male e il bene sono soggettivi e soggetti a molte influenze e variabili, che dipendono da tanti fattori: i costumi, le tradizioni, la religione, gli INTERESSI, il DENARO...chi ha POTERE non paga quanto un normale cittadino, da qui il fallimento della giustizia, che non è equa, ma solo un paravento.
    Zenzero

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    1. Quello che conta, da un punto di vista antropologico, non è che le regole sociali siano buone o cattive, ma solo che essitano e che vengano fatte rispettare.
      La mente umana funziona così (con grande gioia delle elites),

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  6. "Quello che conta, da un punto di vista antropologico, non è che le regole sociali siano buone o cattive, ma solo che essitano e che vengano fatte rispettare."

    E questo dimostra che la giustizia è un concetto astratto, bello sulla carta e basta.
    Se poi aggiungiamo che i giudici sono umani (se lo sono....) e che si fanno prendere da altri fattori (antipatie, interessi, convenienze, agganci, favoritismi, etc), ne consegue che la famosa frase La Legge è Uguale per Tutti,è una presa in giro.
    Zenzero

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    1. verissimo... ne e' la prova tangibile il momento in cui una pena qualsiasi per vari motivi , viene tramutata in pena pecuniaria . Praticamente un ricco o un prezzolato giornalista qualsiasi puo' insultare e offender chiunque evitando la galera , mentre un comune mortale con 1200 euro di stipendio e famiglia a carico , quando non disoccupato ,deve stare zitto e rinunciare alla sua eventuale vigorosa protesta .

      che schifo l' itaglia !!

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