sabato 24 agosto 2024

Istruzione o educazione: questo è il dilemma!


Giovanni: Direi che posso credere al fatto che gli immigrati una volta arrivati in Italia siano più ignoranti di noi. Anche perché dalle loro parti l’istruzione è quasi del tutto inesistente. Ma cosa c’entra l’ignoranza con la violenza? La scuola istruisce, ma non cambia l’animo di una persona. Questi sono violenti per natura, sono gli stessi che stuprano le donne per strada, ma non lo dico in quanto razzista ma piuttosto come individuo assolutamente realista. Simili avvenimenti non dovrebbero mai avvenire, possiamo benissimo renderci conto di come siano ingiustificati. Meno male che c’era una telecamera nell’automobile, perché sennò lo straniero avrebbe potuto affermare di aver ricevuto insulti razzisti e di aver reagito di conseguenza.

Esploratore46: Sei la brutta copia di tanti troll che leggendoli non sono così banali e arzigogolati come te. Leggerti è un una fatica immane. Quelli che ti danno ragione sono anche più rinco.

Me: Il suo sdegno è fuori luogo. Che gli africani siano violenti per natura o per cultura fa poca differenza. Evidentemente, lei non ha mai assistito ai linciaggi dei ladruncoli. Li fanno anche in Meridione, ma la polizia salva i malcapitati. Laggiù no. 




Me: Noi ci lamentiamo che il governo finanzia la guerra e trascura sanità e istruzione, ma in tutta l'Africa i soldi per le scuole sono assai scarsi e di armi gli africani non sono carenti. Qui due foto che ho fatto in Madagascar in una scuola superiore.

9 commenti:

  1. Gli esploratori stanziali proveranno sulla loro pelle, se 46 sta per la sua data di nascita.....mah, viva l'ottimismo.

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    1. L'uomo è fondamentalmente buono o fondamentalmente cattivo?

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    2. E' entrambe le cose, dipende dal contesto.
      E' buono con quelli del proprio gruppo (più o meno ampio) e cattivo con tutti gli altri.

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    3. Ho dimenticato di aggiungere 'fondamentalmente', come nella domanda di Free, perchè, ovviamente, le (modeste) eccezioni non mancano.

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    4. Quando in Madagascar mi raccontavano eventi delittuosi rimanevo sempre allibito.

      Per esempio, se un uomo uccideva un altro uomo, bastava che l'assassino risarcisse i parenti della vittima con un certo numero di zebù e di capre, concordato con i parenti stessi.

      Questo, se ci si trovava nella "brousse", letteralmente boscaglia.

      Se ci si trovava in città, allora subentravano giudici e tribunali, i primi regolarmente corrotti, di modo che bastava pagare il giudice e si era liberi, anche dopo aver commesso crimini pesanti.

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    5. Quindi, con tutti i suoi difetti, teniamoci stretta la nostra giustizia occidentale.

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    6. Sempre che la nostra giustizia occidentale non sia uguale a quella africana, solo un po' più scaltra e ingannevole.

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    7. Credo che sia proprio diversa.
      Da noi gli unici privbilegiati sono gli appartenenti alle elites, ma questo è inevitabile in qualsiasi società.
      Nei paesi di corruzione diffusa, invece, chiunque può essere portatore di un qualche privilegio e quindi nessuno può essere sircuro di nulla.

      Per fare un esempio: io so benissimo che se faccio causa ad un big dell'industria o della politica, la perdo anche se ho ragione; ma se faccio causa a te (che sei una persona comune come me), ed ho ragione, la vinco.
      Nei paesi fortemente corrotti, invece, non posso mai essere sicuro di niente.
      Questa mi sembra una differenza notevolissima.

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    8. Sicuramente!

      La cosa più saggia è evitare di far causa sia da noi che altrove.

      In carcere un detenuto anni fa mi disse: "Se te l'hanno messo in culo, non ti muovere, così non li fai godere!".

      Al di là della volgarità dell'immagine, quando si subisce un'ingiustizia, bisogna minimizzare i danni, a volte anche lasciando correre.

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