giovedì 22 agosto 2024

Polli arrosto sul lago di Cavazzo

Consegnate le chiavi all’ufficio dell’Albergo Diffuso di Sutrio, entro l’orario stabilito dal regolamento, abbiamo preso la via del ritorno. Un po’ perché eravamo presto, un po’ per far sgranchire le zampe ai due cagnetti, abbiamo fatto sosta sulle rive del lago di Cavazzo, in comune di Trasaghis (letteralmente “tra le acque”), ma quando hanno cominciato ad affluire i turisti, ce ne siamo andati. A casa mi aspettavano i pesci e gli insetti stecco, i primi rimasti senza mangiare due giorni, i secondi rimasti all’asciutto, senza apporto di nuove foglie fresche di rovo da rosicchiare. Tutti salvi, nessun morto, almeno tra i pesci dei due acquari. Su quel lago, molti anni fa, e in un angolino lontano dal bar che adesso noleggia i mosconi, misi in acqua la canoa, ma senza allontanarmi troppo. Era con me un amico tedesco, che avevo conosciuto grazie alla comune lotta che all’epoca facevamo contro gli uccellatori, io in Friuli, contro roccoli e bressane, lui ad Aquisgrana, contro i cacciatori belgi subito di là dal confine. Lui ora è morto, giovane, all’età di 48 anni, per un infarto, ma uccellatori e cacciatori ancora infestano  dappertutto questo bellissimo pianeta, e non c’è verso di estirparli. Anzi, si fanno sempre più arroganti e invadenti. Lo posso dire con cognizione di causa perché solo pochi giorni fa uno di quei trogloditi ha fatto un commento sdegnato e intimidatorio al video che ho pubblicato sul mio canale You Tube e intitolato: “L’arte di distruggere le uccellande”. Infatti, se noi, persone civilizzate, vediamo un branco di folaghe galleggiare sulle acque di un lago, ci sono tuttavia quelli che invece vedono un piatto di carne arrosto, da mangiare con contorno di patatine, magari dal sapore un po’ salmastro. Dobbiamo farcene una ragione: la maggior parte degli umanoidi che ci circonda appartiene alla categoria dei selvaggi cannibali, che ragionano con lo stomaco anziché con cuore e cervello, anche se tutti guidiamo l’automobile e ci concediamo le ferie in montagna. Mangiatori inutili, li chiama qualcuno. E ce li dobbiamo tenere!


Nessun commento:

Posta un commento