venerdì 30 agosto 2024

Non ci sono più le serie tivù di una volta!


Stefano Masci: Le domeniche sera del 1968 noi Boomer vedevamo l’Odissea. Ogni puntata era preceduta da un commento del poeta Giuseppe Ungaretti, dopo di che per noi ragazzini iniziava l’avventura. 

Marta Marix: L’unico programma per cui ero autorizzata a rimanere alzata, per il resto a letto dopo Carosello.

Augusto Proietti: Me so cacato sotto più io quando vidi Polifemo, che uno con la vendetta di Montezuma.

giancarlo alberti: Più che un commento leggeva un passo dell’Odissea inerente alla puntata. Bechim Femiu: Ulisse, Irene Papas: Penelope. Per me ragazzino, una meraviglia.

Momo: Meraviglioso impareggiabile sceneggiato. Ricordo l’emozione di vedere l’ombra ed ascoltare le parole della dea Atena! Oggi è impensabile di vedere un simile prodotto in una tv basata sulla volgarità, che è lo specchio dei nostri tempi.


20 commenti:

  1. Era bello , indubbiamente , fatto con ritmi pacati , privilegiando i dialoghi agli effetti speciali , e in più aveva la fortuna di essere senza concorrenti , TV di stato con sole due reti ... Altri ( bei ) tempi.
    Oggi sarebbe impensabile , ricordo un odissea degli anni 90 con Greta Scacchi nel ruolo di Penelope , ancora uno sceneggiato decente anche se non ai livelli del primo.
    Oggi , dopo più di mezzo secolo dal primo e 30 anni dal secondo , probabilmente si inventerebbero Ulisse e i suoi compagni su una variopinta barca stile gay pride , Penelope che ha una tresca segreta con la sua fedele domestica , Telemaco che non si indentifica in nessun genere , non binario ( allora non c' erano i treni ) , Polifemo nero , naufragato da un viaggio di migranti ... e così via ... Tutto condito da efficaci effetti speciali.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La differenza tra gli sceneggiati di una volta e quelli di oggi è che una volta ripetevano la verità dei testi originali, mentre oggi è tutto un travisamento a scopi di propaganda.

      Basti vedere le semplici pubblicità televisive: in tutte ci ficcano sempre dentro il negretto o la negretta.

      E qualche volta anche l'asiatico.

      Obiettivo: inculcare la bontà della società multietnica, smentita clamorosamente dalla realtà dei fatti di cronaca nera.

      Elimina
  2. Bekim Fenju onesto attore balcanico, splendida la Papas e capisco l'infoiamento dei Proci, con la p.... Ottimo prodotto in definitiva.


    Superflua la declamazione di alcuni versi omerici da parte dello spiritato Ungaretti,roba da rovinarsi la carriera.

    RispondiElimina
  3. Belfagor - Il fantasma del Louvre? Ero terrorizzato ma non potevo fare a meno di guardarlo. Esorcizzavo la paura con le spiegazioni di mio padre.

    RispondiElimina
  4. Il segno del comando, capolavoro televisivo inarrivabile, consiglierei visione a chi non lo conosce....

    RispondiElimina
  5. Uno che abbia passato i 60 e non conosce Il Segno del Comando deve andare alla neuro e di corsa.
    Io ne ho meno di 60 ma io non faccio testo, perché sembro nata a metà dei 50, e di sceneggiati belli, all'epoca ne fecero molti, anche se Il Segno è sicuramente il top.
    Ricorderei anche
    A come Andromeda (fantascientifico)
    Gamma (ambito fanta-medicina)
    ESP (la vita del sensitivo Croiset), con Paolo Stoppa
    Coralba (con Rossano Brazzi, un giallo in ambito medico)
    e poi altri, tratti da romanzi gialli del britannico Durbridge,
    (Come un Uragano, Melissa, Un certo Harry Brent, etc)
    io sono una divoratrice dei vecchi sceneggiati Rai, specie se la trama è di tipo mistery.
    E non scordiamoci di Maigret con Cervi!
    Zenzero

    RispondiElimina
  6. Gamma. La sigla di Enrico Simonetti con un sax da paura.

    RispondiElimina
  7. Il figlio di Simonetti , Claudio, fu membro dei Gobelin, che scrissero la musica di Profondo Rosso, film per cui Dario Argento aveva pensato ad alcuni supergruppi inglesi, tra cui
    gli Emerson Lake and Palmer, ma la cifra era alta e dovette ripiegare, ritengo che la colonna sonora di Profondo Rosso fu eccelsa e quindi ci guadagnò....
    E non dimentichiamo la colonna sonora dello sceneggiato Rai Ho inseguito un'ombra, con la magnifica A blue Shadow.....che tempi, che musica e che attori, quelli di oggi sono manichini.
    Zenzero

    RispondiElimina
  8. E la Cittadella con Alberto Lupo? La Pisana con Lydia Alfonsi ed il Bosetti col pomo di adamo ballerino?

    RispondiElimina
  9. Bene, mettiamoci anche Le Stelle stanno a guardare, sulla dura vita dei minatori, con una giovane Loretta Goggi (già star de La Freccia Nera),
    Le sorelle Materassi, dal romanzo di Palazzeschi con delle indimenticabili attrici ,
    Ritratto di donna velata, con Nino Castelnuovo e Daria Nicolodi,
    e l'Amaro caso della Baronessa di Carini...
    Zenzero

    RispondiElimina
  10. I "Goblin" facevano progressive rock ed erano famosi all'estero. Ho i dvd de "La freccia nera". Quando vidi la serie a 8-9 anni, non capii una mazza. Ricordo solo che costruivamo archi e frecce improbabili, col serio tentativo di cavarci gli occhi.

    RispondiElimina