lunedì 22 marzo 2021

Gli italiani all’estero devono sempre farsi riconoscere!

Fonte: Partito comunista

Il 22 marzo del 2008 ci lasciava Gino Donè Paro. Il 25 novembre 1956 con alcuni di rivoluzionari (82), raggiunse Cuba dal Messico sullo yacht Granma. Lui, unico europeo del gruppo, era stato partigiano in patria e sapeva come combattere.

2 commenti:

  1. Lasciamo in pace il Gino. È morto, anche se avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione in vita, magari frequentando amicizie migliori.... Bazzicare gli assassini.... Mah! Un ex partigiano Veneto con istruzione minima. Non è diventato presidente della società veneziana del gas, tanto per fare un esempio... È già qualcosa. Forse era un idealista. Non risulta aver partecipato a stragi, a vendette. Dicono fosse una spia di Cuba. Anche all'Avana lo scaricarono ad un certo punto. Oh ingrata (seconda patria), non avrai le mie ossa... La morte estingue ogni debito, o quasi, pochi lo ricordano. Credo vada bene così.

    Ma quale rivoluzione Cubana, ma de che? Stuoli di sciuscia', legioni di donne giovani e meno giovani costrette a prostituirsi per raddrizzare il magro bilancio familiare. E Castro ebbe il coraggio di chiamarle ausiliarie dei turisti, o qualcosa di simile, quelle disgraziate. Roba da gesuiti, vero Fidel?

    Il 22 marzo del 2008 ci lasciava Gino Done'Paro. Siamo sopravvissuti. Ce l'abbiamo fatta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me è stata una novità sapere che un italiano ha conosciuto uomini così illustri come il Che e il Fidel.

      E' un po' come Togliatti che fa carriera in Russia.

      E' l'Internazionale comunista, immagino.

      Elimina