Viviamo in un universo predatorio e la vita si ciba di vita. Noi pensiamo, illusoriamente, di essere al vertice della catena alimentare ma in realtà anche noi esseri umani siamo delle prede molto ambite. Siamo soliti pensare che il cibo sia confinato alla materia tridimensionale, ma non è così. Ci sono esseri, a noi invisibili, che si nutrono di altrettante energie più sottili e a noi invisibili che produciamo con le nostre emozioni, sia negative che positive, sia di bassa che di alta frequenza. Possediamo, però, il libero arbitrio di scegliere chi alimentare.
Esatto. Distacco , meditazione , amorevole compassione e pensiero positivo tengono a distanza i predatori energetici. Rabbia , rancore , odio , paura , rassegnazione , pensieri negativi , li nutrono
RispondiEliminaassioma: ogni vita vive per sottrazione di vita altrui. il verme mangia i batteri, la gallina mangia il verme, l'uomo mangia la gallina, qualcun altro mangia l'uomo... e via così.
RispondiEliminaIl testo, il pezzo è condivisibile. Anche il commento di anonimo. Il nostro habitat è una macelleria. Uso il termine habitat ormai perché mi sembra il più consono ad indicare il luogo ove si concrretizzano, si svolgono, fatti e misfatti di piante, animali ed umani. Né si può uscirne, da questo habitat, sia che si tratti di una spinning ball, sfera rotante, oppure di una porzione delimitata del più vasto piano orizzontale. Almeno per il momento...
RispondiEliminaTrovo peraltro interessante pure il commento di Bobo, anche se un pochino consolatorio. Le buone azioni non vengono quasi mai ricompensate, il pensiero positivo tradisce, inganna. Magari ti fermi in autostrada per aiutare un automobilista in difficoltà, passa un camionista turbocompresso oppure un cazzone sul suv e ti asfaltano, nel vero senso della parola. I predatori energetici possono essere, più o meno consciamente, in famiglia, sul posto di lavoro eccetera. Nei predetti posti possono albergare, odio, rabbia, rancore, paura..... Non se ne esce, quasi mai.
Concludendo siamo capitati in un posto problematico, grigio, oscuro, dove i gesti positivi, le buone intenzioni, rimangono sempre confinate in un ideale limbo. Senza sfociare quasi mai in azioni. Speriamo non doverci ritornare.
Carissimo Mauro b. il nostro universo è diviso perfettamente a metà: 50% bene e 50% male, spetta a noi la scelta di dove guardare.Ogni medaglia ha il suo retro, e tanto è grande il davanti tanto è grande il dietro.Approfitto per fare i complimenti a tutti per il buon livello del blog.
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