Fonte: La Stampa
Rischia di aggravarsi la crisi dei carburanti in Francia, dove tutte le raffinerie sono chiuse per sciopero. Dopo il rifiuto del governo di ritirare la contestata riforma del lavoro, i sindacati hanno indetto nuove mobilitazioni e si stima che il 20% circa delle stazioni di servizio è ormai senza benzina. Le forze dell’ordine sono intervenute per sgomberare gli accessi alla raffineria Esso e al deposito di carburante di Fos-sur-Mer, vicino a Marsiglia, dove si sono verificati alcuni scontri con i lavoratori che picchettavano il sito. Ci sono volute più di due ore per riuscire a entrare nelle strutture, con i manifestanti che hanno opposto «molta resistenza» e gli agenti che hanno dovuto usare gli idranti per disperdere la folla. «L’operazione delle forze di sicurezza è stata costellata di incidenti e da entrambi i lati sono segnalati feriti», ha affermato il segretario del sindacato Cgt Philippe Martinez, accusando il governo di fare «un gioco pericoloso».
Per il presidente
francese Francois Hollande il «blocco» delle raffinerie e depositi
di carburante è «una strategia supportata da una minoranza» che si
oppone al disegno di legge sul lavoro. Mentre il primo ministro
Manuel Valls ha promesso una «risposta molto forte» alla
mobilitazione indetta dalla CGT. «Lo Stato sta dando prova di grande
determinazione, tutti i siti saranno sbloccati. La situazione è
intollerabile e continueremo ad evacuare i siti e i depositi bloccati
da questa organizzazione».
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