Mia moglie malgascia
vuole venire a farsi una vacanza in Italia. Non arriverà sui barconi
attraverso il Mediterraneo, ma in aereo attraverso le vie del cielo.
Sembra che abbia messo da parte una somma pari a tre milioni di
ariary, che le permetterà di comprare il biglietto Air France
Antananarivo-Parigi e Parigi-Venezia. In tal caso, io l'andrò a
prendere all'aeroporto “Marco Polo”. Questo, sempre che non cambi
idea o non si presenti qualche cliente che la richieda come guida e
interprete, per una vacanza in Madagascar. In tal caso, si
applicherebbe il detto: “Prima il dovere e poi il piacere”. E il
viaggio in Italia sarebbe rimandato.
Nel frattempo, aspettando di
vedere come si svilupperanno le cose, Tina ha in mente di andare fra qualche giorno a
comprare vestiti cinesi nella capitale, per rivenderli poi nel sud
povero, ovviamente maggiorati, giacché è così che molte donne di
Tulear fanno affari ed è così che Tina è riuscita a risparmiare
del denaro. Le date topiche in cui i malgasci, e in particolar modo
le ragazze, tradizionalmente spendono soldi per comprarsi abiti sono
il Natale, la Pasqua e soprattutto la Festa dell'Indipendenza, che
cade il 26 giugno. E' per questo che Tina vuole andare a comprare
merce prima di tale scadenza. Intanto, coloro che stessero pensando
di farsi una vacanza nella meravigliosa isola australe, potrebbero
richiedermi questo diario di viaggio (che spero possa dare il senso
della situazione e anticipare utili informazioni), frutto del mio
secondo viaggio in quelle contrade, e che invierò per posta
gratuitamente, dietro il pagamento delle spese di spedizione. Il mio indirizzo lo sapete!
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