lunedì 23 maggio 2016

Il tenebroso fiume degli scrittori perduti


Sul mio berretto da baseball, che mi è stato regalato da un amico insegnante di karate, in caratteri nipponici c'è scritto: “Spirito libero”. Così io mi sento, al di là di ogni retorica, da sempre. Com'è facilmente comprensibile, a uno spirito libero stanno strette regole, convenzioni, leggi e altre pastoie ed è con un certo rammarico, non disgiunto da una punta di amarezza, che ho dovuto rinunciare a iscrivermi a un sito-agenzia che mette in contatto scrittori fantasma con editori palesi, cioè scribacchini pennivendoli con giornali - o anche grossi siti internet – che vogliano usufruire di scrittori freelance, esterni alle loro redazioni.



Ho letto dalla prima all'ultima riga del regolamento di tale agenzia, dal nome che si presta a maliziose allusioni, “Melascrivi”, e vi ho trovato troppe clausole restrittive per i miei gusti. Troppe minacce di penalizzazioni, come se i titolari dessero per scontato di aver a che fare con scrittori deficienti. Vi sono clausole accettabili che rientrano nella cosiddetta “Netiquette”, vale a dire niente parolacce, niente bestemmie e niente calunnie verso terzi, e fin qui ci siamo. Ma che i miei testi debbano venire esaminati da una commissione giudicante, che stabilisca se possono essere accettati o meno, oppure se possono essere comprati da qualche giornale, non mi sta bene. Poiché ogni penalizzazione (dopo un certo numero delle quali si viene espulsi dal sito), comporta un prelievo di denaro dalla somma depositata preventivamente, cioè dal conto personale di ogni iscritto, finirei per andare in perdita piuttosto che guadagnarmi qualche soldino grazie ai miei articoli.


Infatti, quale editore comprerebbe articoli in cui parlo male del Papa, del governo, dei militari, dei sionisti, dei gesuiti e di altri lazzaroni milionari la cui occupazione è quella di opprimere il popolo? Se io fossi uno di quei signori, proprietario di giornali, radio e televisioni, non comprerei mai uno dei miei articoli, figurarsi se mi assumerei, a meno che non accettasi l'umiliante proposta di fare il viscido troll. Solo in quest'ultimo caso, o nel caso in cui saltassi la barricata e mi facessi debunker, i padroni occulti - o palesi - del mondo mi potrebbero assumere. Vi è infatti anche la possibilità, in base a un preciso punteggio di merito, di essere alla fine assunti o da "Melascrivi" come correttore di bozze (caporale in termini militareschi) o addirittura dal committente danaroso che si sentisse particolarmente soddisfatto dall'opera di lecchinaggio del sedicente scrittore (ufficiale, sempre in termini militari). E' solo con raccomandazioni e servilismo, specie in Italia, che si può fare carriera, in ogni settore delle attività economiche. 

E' per questo che io non assumerò mai posizioni di prestigio, in nessun ambiente di lavoro e la mia esperienza come insegnante elementare sta lì a testimoniarlo. Quello che dal punto di vista dei sostenitori dell'Establishment è un motivo di vergogna, dal punto di vista degli oppositori del Sistema è, viceversa, attestato d'orgoglio. E' per questo che io, allontanatomi volontariamente dalla scuola elementare per "incompatibilità ambientale", posso ancora oggi essere visto come un fallito dagli uni e un piccolo simpatico ribelle dagli altri, con me che, magari, arrivato all'età della saggezza, posso permettermi di dire che la verità sta nel mezzo, e che io sono, in realtà, un po' dell'una e un po' dell'altra cosa. Senza infamia e senza lode.


Ma non è questo il punto. Sappiamo che le cose, su questo pianeta, vanno avanti così da secoli, se non da millenni: o si ha l'approvazione e la protezione dei potenti, o non si è nessuno e si rischia biasimo, carcere e patibolo. Molti personaggi più illustri di me ci sono passati e ormai nessuno si scandalizza per questo. Ciò che qui mi preme riportare è l'ennesima rinuncia a cui devo sottostare, benché le doti non mi manchino. E, come anni fa non potei diventare guida naturalistica a causa della fedina penale sporca, benché le doti in tal senso non mi mancassero, così oggi non posso diventare scrittore fantasma perché i miei testi sarebbero sistematicamente respinti (non più di tre volte, dopo di che si è fuori), benché anche in tal caso le doti di scrittore non mi manchino, come mi viene reiteratamente ripetuto da chi mi legge. Ne deriva che lo prenderò con filosofia, come non potrebbe avvenire altrimenti, pensando che anche questa, evidentemente, non era la mia strada, non era il mio “fiume”. Non rinuncerò mai alla mia libertà di espressione.

3 commenti:

  1. Purtroppo Roberto oggi se non sei in linea con il politically correct o comunque non "servi" a chi a il Potere come strumento per guadagnare soldi...puoi dire addio a qualsivoglia forma di successo... Forse in fondo è una fortuna. Billy the Kid

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    1. Sicuramente in questa esperienza vi è qualcosa di positivo: ho conservato la mia libertà di parola.

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    2. ...che poi è la cosa più importante... Almeno per chi ha a cuore la vera libertà! Billy the Kid

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