lunedì 17 giugno 2019

Gli italiani hanno il fascismo nel DNA


Testo di Alessandro Mezzano (mail)

Sono passati già 74 anni dalla caduta del Fascismo, provocata dalla coalizione dei 5 più potenti eserciti del mondo, organizzati e sostenuti dal capitalismo sionista e laico di tutto il mondo, che vedeva nelle sue idee un pericolo mortale per la propria sopravvivenza, per il proprio profitto e per il proprio sviluppo e non certo per l’azione di una “Resistenza” nata e sviluppata a giochi fatti sul finire di una guerra persa. Eppure, da parte dell’antifascismo, magari esibito da chi era stato in camicia nera e vuole rifarsi una verginità politica, si sente ancora la necessità di cercare di demolirne il ricordo infangandone vigliaccamente la storia ed avvelenando con false illazioni i suoi capi, le sue gerarchie e la sua militanza.


Già questo potrebbe essere significativo di una serie di valori che si vogliono demolire per cancellare il giudizio positivo di fondo che la pubblica opinione conserva di quel periodo della storia italiana quando si poteva essere orgogliosi di essere italiani come testimoniano i giornali internazionali dell’epoca e non ci si doveva vergognare di esserlo come accade oggi. Le opere, le riforme, le leggi che il Fascismo ha prodotto, ma soprattutto il confronto con l’attuale disastrosa situazione causata soprattutto da una casta politica indegna, nata dalla resistenza, sono lì a documentare le differenze  ed a denunciare le carenze, i vizi e l’insipienza di questo regime di libertà apparente e di tirannia concreta del malgoverno! Tale sforzo mediatico non si giudica per esempio necessario per demolire il ricordo del comunismo di matrice sovietica, nonostante esso sia crollato per implosione interna, dovuta a fallimento politico e sociale e senza il bisogno di un intervento degli eserciti, in tempi molto più recenti.

Ma già, nonostante Stalin, nonostante i 100 milioni di morti, nonostante i gulag, nonostante le repressioni dei Polacchi, degli Ungheresi e dei Cecoslovacchi sotto i cingoli dei carri armati della “grande patria Russia”, questi sono stati i complici nell’abbattere il Fascismo per cui vanno lasciati  stare in pace. Ed allora assistiamo sulle TV di stato a programmi pseudo storici di miserevole fattura, condotti da miserabili presentatori in cui si insinuano dubbi sui finanziamenti, sulle supposte dipendenze dal capitalismo industriale ed agrario italiani, sull’opportunismo di certi gerarchi o sulle loro presunte carenze caratteriali e via spettegolando, come vecchie comari o acide zitelle senza mai entrare nel merito della sostanza, nei fatti, nelle riforme epocali, nei comportamenti personali che dicono cose opposte a quanto queste meretrici del microfono vogliono farci credere!

Basterebbe il fallimento dell’indagine Parlamentare sui profitti del regime fatta nel 1944-45 a tacitare queste meretrici del microfono e del video.
Ecco, a memoria degli smemorati e dei bugiardi alcune delle principali leggi e riforme che il Fascismo pose in atto e la cui natura non era certamente a favore degli interessi del capitalismo, ma a quello dei lavoratori e delle loro famiglie:

1.    Assicurazione invalidità e vecchiaia,                     R.D. n° 3184 del 30-12-1923
2.    Assicurazione contro la disoccupazione                                  R.D. n° 3158 del 30-12-1923
3.    Assistenza ospedaliera ai poveri                               R.D. n° 2841 del 30-12-1923
4.    Tutela del lavoro di donne e fanciulli                               R.D. n° 653 del 26-04-1923
5.    Opera Nazionale Maternità ed Infanzia ( O.N.M.I.)                     R.D. n° 2277 del 10-12-1925
6.    Carta del Lavoro ______________________________
7.    Assistenza illegittimi e abbandonati o esposti                             R.
8.    Assicurazione obbligatoria contro la TBC                            R.D. n° 2055 del 27-10-1927
9.    Esenzione tributaria per le famiglie numerose                            R.
10. Assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali        R.D. n° 928 del 13-05 1928
11. Opera Nazionale Orfani di guerra                               R.D. n°1397 del 26-07-1929
12. Libretto di Lavoro________________________
13. I.N.P.S.                                 R.D. n°1827 del 04-10-1935
14. Settimana lavorativa di 40 ore                              R.D. n° 1768 del 29-05-1937
15. I.N.A.I.L.                                R.D. n° 264 del 23-03-1933
16. Ente Comunale di Assistenza E.C.A.                                 R.D. n°817 del 03-06-1937
17. Assegni famigliari                                  R.D. n° 1048 del 17-06-1937
18. Casse Rurali ed Artigiane                                  R.
19. Patti Lateranensi                                11-02-1929
20.  I.N.A.M. ( Istituto per l'Assistenza di malattia ai lavoratori)       R.D.n°138  del 11-01-1943          
21. Legge Bottai sulla conservazione e contabilità dei beni artistici__Legge 1089 Giu 1939                           
22. Bonifiche paludi Pontine, Emilia, Sardegna, Bassa Padana, Coltano, Maremma Toscana, Sele ed appoderamento del latifondo Siciliano. Con la fondazione delle Città di Littoria, Sabaudia, Aprilia, Pomezia, Guidonia, Carbonia, Fertilia, Segezia, Alberese, Mussolinia (oggi Alborea), Tirrenia, Tor Viscosa, Arsia e Pozzo Littorio e di 64 Borghi rurali.                             193
23. Acquedotti  Pugliese, del Monferrato, del Perugino, del Nisseno e del Velletrano. ( DR 543 del 04-03-23) e successivi
24. Parchi nazionali del Gran Paradiso ( RDL 1584 del 03-12-22), dello Stelvio (legge 740 del 24-04-35), del'Abruzzo ( RDL 257 del 12 07-23) e del Circeo (Legge 285 del 25-01-34)
25. Istituto Autonomo Case Popolari ( legge TU con RD 1165 del 28-04-38)
26. Istituto Nazionale Case Impiegati Statali ( I.N.C.I.S.)
27. Colonie per fanciulli ( legge 2447 del 03-04-26)
28. Centrali Idroelettriche ed elettrificazione delle linee Ferroviarie
29. Riforma della Scuola "Gentile"                       R.D.n° 1054 del 06-05-1923
30. Opera Nazionale Dopolavoro
31. Socializzazione delle Imprese. ___ R.S.I. Dec n° 375 del 12-02-1944 e n° 861 del  12-10-1944
32. Lotta alle mafie   
                       
Perché le suddette meretrici del microfono non contestano queste leggi e queste riforme o non denunciano che per la prima volta i figli degli operai e dei contadini poterono andare al mare o in montagna nelle colonie della GIL? Non lo fanno perché la loro acida acrimonia non può reggere il confronto con quelle realtà ed allora non resta loro che la calunnia, il pettegolezzo e la menzogna, fiduciosi nel detto: “ calunnia, calunnia, qualche cosa resterà”. Sono comunque destinati al fallimento in quanto la storia, quella vera, quella che si scrive nei secoli successivi ai fatti, non tiene conto delle opinioni, non tiene conto dei pregiudizi, non tiene conto dei falsi scopi, ma si basa sui fatti e sulle cose e questi non potranno che dare torto a questo antifascismo di convenienza e ragione a quella che fu la più grande rivoluzione sociale italiana degli ultimi secoli!

8 commenti:

  1. Frenkel e yagoda I 2 Ebrei inventori dei gulag di cui parla mezzano I gulag macchine Ebree di morte inventati da Ebrei e sono sempre e solo Ebrei Quelli che inventarono I'll comunismo I'll bolscevismo I'll capitalismo ecc ecc Mezzano dovrebbe saperlo che a prendersela con chi sta al governo o all'opposizione non serve a niente serve solo a far spanciare I veri reponsabili burattinai gli Ebrei

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    1. Mi chiarisca una cosa, Sed Vaste: i gulag sovietici sono venuti prima dei campi di concentramento tedeschi?

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  2. Digitate" gli Ebrei di Stalin Andrea carancini " veloce da leggere , digitate " l'ebreo Stalin" ci sta una foto dove Stalin e' uguale a Borat l'ebreo il comico che impersona anche AliG , stessa persona

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  3. Gulag deriva da kulachi I kulachi erano I contadini proprietari di Terra che non volevano collettivizzare LA Terra non volevano Darla a Stalin ma non sono stati inventati da Stalin I Gulag ma dall'ebreo Malato al Cervello Lenin molti anni prima dell'arrivo di Adolfo

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    1. Forse nella storia antica già esistevano recinti temporanei in cui i vincitori rinchiudevano i vinti prigionieri, ma possiamo dire, senza tema di sbagliare, che l'atto di nascita dei campi di concentramento spetti a Lenin, agli inizi del Novecento.

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  4. Digitate" cari amici Italiani siamo finiti" e'il rumeno che le piace tango seguire free animals dal minuto 7.22 all 9.30 LA segnalazione viene da un untente di blondet che si chiama poppe all vento

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