giovedì 6 giugno 2019

Salvini: padre, padrone, patrigno


Testo di Daniele Cinà

Salvini: "i 60 milioni di italiani sono figli miei". Caro Salvini, ti piacerebbe. Ma, no grazie. Mio padre è una persona perbene. Ha sempre lavorato nella sua vita. Nessuno ha mai pensato di chiamarlo "fannullone". Facendo sacrifici, non ha mai fatto mancare nulla alla sua famiglia. Non è mai stato iscritto a partiti che hanno rubato 49 milioni di euro agli italiani. Ha la fedina penale pulita. Non ha mai minacciato giornalisti nel mirino delle mafie. È una persona di parola. Mai fatto promesse a vanvera. Anche per questo è rispettato da tutti. E si è sempre distinto per eleganza e cultura. Ma soprattutto, mio padre, è una persona generosa. Che ha sempre aiutato chi ha avuto bisogno. Senza fare distinzioni di alcun genere. Non ha mai chiuso la porta in faccia a nessuno, meno che mai a chi non ha nulla. Ma l’ha tenuta aperta, sempre. “Un piatto di pasta in più da mettere a tavola, in casa nostra c’è sempre" diceva. Ieri come oggi. Quindi, caro Salvini, no, io non sono e non sarò mai figlio tuo. E siamo in tanti. Direi pure milioni. Quindi, parla per te.
Grazie.

3 commenti:

  1. questo "signore" ha mangiato troppa "Mortadella". Gli ha dato alla testa oltre che allo stomaco.

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  2. Quando il primo immigrato gli fotterà al testa di cazzo che ha scritto tanto la moglie, la figlia e la mamma, consiglio lui di spararsi in culo prima di andare in caserma a denunciare il fatto.

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  3. Salve nemmeno si capisce che il sinistroide Cina proveniente dal Regno delle due Sicilie ha studiato a Bologna la rossa.

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