martedì 9 giugno 2020

Intervista a un virologo vero




Deve essere una bella soddisfazione sentire tanti che - sulla scia di quanto dichiarato, qualche giorno fa in TV dal prof. Zangrillo - stanno ora proclamando quello che lei sta dichiarando da mesi; e cioè la scomparsa del Covid19 con l’approssimarsi dell’estate. 
 

G.T. : Sarei molto più soddisfatto se i tanti che, implicitamente, ora mi danno ragione, ammettessero anche che – mi si perdoni la vanità, come dicevo io a marzo - gli italiani contagiati da Sars-Cov-2 erano già milioni e non le poche migliaia che annunciava il Governo. Se lo ammettessero, sconfessando quello che essi supinamente accettavano, forse, potrebbero dare un’altra spiegazione dello spegnersi dell’epidemia; e cioè che il virus non trova più persone da infettare, risultando queste immunizzate.


Eppure l’Istituto superiore di Sanità sostiene che ci sarà una seconda ondata in autunno e che non è un’ipotesi ma una certezza.

G.T. Intanto vorrei chiedere ai dirigenti di questo Istituto in quale cassetto è scomparso lo studio epidemiologico che essi avevano commissionato, e difeso, il 30 aprile, in conferenza stampa, che tra le varie ipotesi, prospettava, per giugno, 151mila ricoveri in terapia intensiva. Poi sarebbe il caso di chiarire cosa si intenda per “seconda ondata in autunno”. L’ipotesi che, in autunno, ci sarà qualche, sporadico, nuovo caso di infezione da Sars-Cov-2 è certamente plausibile; ma, se pure ci sarà, e se pure si evolvesse in COVID, potrebbe essere tranquillamente affrontato con le terapie che oggi, a differenza di qualche mese fa, conosciamo. Nonostante ciò, a differenza di quanto sta avvenendo in molti altri paesi dove si sta puntando ad un rapido ripristino della piena normalità, in Italia si continua a farneticare di un “catastrofico ritorno dell’epidemia”. E così, dopo gli ombrelloni aperti distanziati quattro metri e mezzo, hanno già deciso nuove “misure profilattiche” - ovviamente, insensate dal punto di vista sanitario - come l’obbligo della vaccinazione antiinfluenzale o della mascherina a scuola.


E perché, secondo lei?

G.T. I motivi per cui lo stato di emergenza, nonostante la fine dell’epidemia durerà ancora a lungo nel nostro paese, li ho approfonditi nel mio libro “COVID: il virus della paura”; qui solo poche parole. Intanto, la fallimentare gestione dell’emergenza COVID ha creato in Italia milioni di ipocondriaci disposti a subire umilianti – nonché inutili da un punto di vista sanitario – vessazioni. Questo esercito verrà usato per tenere a bada i tanti gettati sul lastrico dal lockdown e altre follie, che scenderebbero in piazza se scoprissero quante menzogne ci sono state raccontate. Ad esempio, sul reale numero dei contagiati in Italia che, considerando i tentativi per nasconderlo, si direbbe quasi un Segreto di Stato. Basti pensare agli innumerevoli tamponi che, solo oggi, si stanno facendo, e che escono quasi tutti negativi; tamponi sbandierati da governatori-sceriffi per ergersi come salvatori della popolazione, avendo essi imposto vessatorie misure “profilattiche” che sarebbero riuscite a salvarla dal contagio. Non è così. Quei tamponi, non rivelando tracce del virus, attestano, invece, la “guarigione” da una infezione asintomatica per il 90% degli infettati. Per averne la controprova basterebbe effettuare test sierologici che identificano gli anticorpi al virus. Ma, guarda caso, all’Indagine Sierologica Nazionale - affidata alla Croce Rossa Italiana e che avrebbe dovuto interessare 150.000 persone - si direbbe non voglia aderire nessuno (solo il 2% delle persone contattate telefonicamente dalla CRI si è prenotato per il prelievo). 

Eppure sono moltissime, oggi, le persone che, pagando di tasca propria, stanno effettuando, presso laboratori privati, le stesse analisi sierologiche. E perché mai nessuno vuole fare con la CRI un esame, gratuito, che tanti stanno facendo a loro spese? Presto detto: le persone che, nello screening governativo, sono trovate con anticorpi al virus SARS-Cov-2 sono da ritenersi ufficialmente “positive” e, pertanto devono essere confinate in quarantena, finché non ci sarà un tampone negativo. Tampone per il quale si potrà aspettare anche un mese.

È con questi mezzucci e con l’ormai logoro circo mediatico, popolato da sempre meno autorevoli “esperti”, che si sta portando l’Italia alla rovina economica. Anche per questo, nella speranza di un risveglio delle coscienze – e per chiedere una Commissione parlamentare di inchiesta, degna di questo nome, sull’emergenza Covid-19 - ho scritto questo libro.


[N.d.R. Ringrazio Francesco Spizzirri per la segnalazione]



3 commenti:

  1. Il covid-19 è servito in buona sostanza a rivelare di che pasta sia fatta la maggioranza degli italiani: un blob pusillanime.

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